“Oltre nuove imprese a tasso zero” di Invitalia sostiene le micro e piccole imprese composte prevalentemente o totalmente da giovani tra i 18 e i 35 anni oppure da donne di ogni età (che devono rappresentare almeno il 51% della compagine sociale)
Francesca Chittolini: “Siamo in attesa della messa in opera del Pnrr, che ha dedicato all’imprenditoria femminile risorse pari a 400 milioni di euro. Un segnale importante. Ma aspettiamo nuove direttive”
Fondo centrale di garanzia
“La garanzia principe per i finanziamenti alle imprese in generale ma, soprattutto, a quelle femminili è quella del Fondo centrale”, spiega D’Onofrio. “All’interno delle disposizioni operative e delle possibilità offerte all’imprenditoria femminile secondo la legge 215/1992 vi è in particolare la sezione speciale presso il dipartimento della presidenza del Consiglio dei ministri, che consente una prenotazione libera (non intestata ad alcun istituto di credito) della garanzia del fondo centrale all’80% totalmente gratuita fino al 31 dicembre 2021”. Un meccanismo, osserva, che consente alle imprenditrici di “mettere in concorrenza più istituti di credito” e poter cogliere “le migliori occasioni per quanto concerne le condizioni e i tassi applicati”.
Oltre nuove imprese a tasso zero
“Oltre nuove imprese a tasso zero” è invece un incentivo gestito da Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa di proprietà del ministero dell’Economia. Una misura che sostiene le micro e piccole imprese composte prevalentemente o totalmente da giovani tra i 18 e i 35 anni oppure da donne di ogni età, che devono rappresentare almeno il 51% della compagine sociale (la maggioranza riguarda sia il numero di donne o giovani presenti sia le quote di capitale detenute, ndr). Le aziende, inoltre, devono essere state costituite necessariamente nei cinque anni precedenti, “con regole e modalità differenti a seconda che si tratti di imprese costituite da non più di tre anni” o “da almeno tre anni e da non più di cinque”, si legge sul sito di Invitalia. Ma possono presentare la domanda anche le persone fisiche purché costituiscano la società successivamente all’ammissione alle agevolazioni.
Nel dettaglio, l’incentivo copre i progetti d’investimento per la realizzazione di nuove iniziative o l’ampliamento, la diversificazione o la trasformazione di attività esistenti nei settori manifatturiero, servizi, commercio e turismo. Le agevolazioni sono valide in tutta Italia e prevedono un mix di finanziamento a tasso zero e contributo a fondo perduto per progetti d’impresa con spese fino a tre milioni di euro, che può coprire fino al 90% delle spese totali ammissibili. I piani d’impresa devono prendere il via successivamente alla presentazione della domanda ed essere conclusi entro 24 mesi dalla stipula del contratto di finanziamento. Da ricordare, infine, che si tratta di un incentivo a sportello. Questo significa che non esistono graduatorie o scadenze, ma le domande saranno esaminate in base all’ordine di arrivo. Secondo gli ultimi dati aggiornati al 1° agosto 2021 e diffusi da Invitalia, si contano 583 iniziative finanziate, 132 milioni di agevolazioni concesse e 3.010 nuovi posti di lavoro costituiti.
Le altre agevolazioni (non solo) al femminile
Da segnalare tra le agevolazioni non specificatamente per le imprese al femminile, raccontano gli esperti, anche Smart&Start Italia, l’incentivo a favore della nascita e la crescita delle startup innovative che finanzia progetti compresi tra 100mila e 1,5 milioni di euro. Poi la Nuova Sabatini, l’agevolazione del ministero dello Sviluppo economico per facilitare l’accesso al credito alle micro, piccole e medie imprese (eccetto le attività finanziarie e assicurative e quelle connesse all’esportazione e agli interventi subordinati all’impiego preferenziale di prodotti interni rispetto ai prodotti di importazione, ndr). In questo caso, si parla di un contributo “determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento”, si legge sul sito del Mise, a un tasso d’interesse annuo pari al 2,75% per gli investimenti ordinari e al 3,575% per gli investimenti in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti. Chiude il cerchio Resto al Sud, l’incentivo di Invitalia per la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e libero professionali in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e nelle aree del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche, Umbria).
Infine, come anticipato in apertura, il Piano nazionale di ripresa e resilienza ha dedicato risorse pari a 400 milioni di euro all’imprenditoria femminile “con lo scopo di incrementare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro attraverso misure volte a sostenere l’avvio di attività imprenditoriali femminili e a delineare un’offerta più aderente ai bisogni delle donne”, ricorda Chittolini. Ma è ancora tutto in divenire. “Si tratta di un segnale importante, ma siamo in attesa della sua messa in opera. Restiamo alla finestra. E aspettiamo nuove direttive”.