Le fondazioni di impresa sono delle organizzazioni di diritto privato senza scopo di lucro, costituite da una o più aziende italiane o straniere, pubbliche o private
Dell’Orto: “C’è chi supporta per esempio delle attività culturali, erogando risorse per i musei. E chi opera prettamente nel sociale, realizzando direttamente progetti sociali”
In Italia, secondo l’ultima ricerca di Fondazione Bracco e Fondazione Sodalitas realizzata in collaborazione con Percorsi di secondo welfare, si contano 111 fondazioni di impresa al 2019. Di cui 25 nate dopo il 2011. Realtà presenti principalmente in Lombardia (nel 45% dei casi) ma anche nel Lazio (13%). E le cui aziende madri appartengono soprattutto al settore finanza e credito. Tiziana Dell’Orto, segretario generale di EY Foundation, spiega a We Wealth cosa sono. E in che modo si distinguono dalle fondazioni di famiglia.
- Fondazioni di impresa: cosa sono
- Come funzionano le fondazioni di impresa
- Fondazioni di impresa e di famiglia: le differenze
- La fotografia delle fondazioni di impresa in Italia
Fondazioni di impresa: cosa sono
Secondo la definizione di Italia non profit, data company specializzata nel settore filantropico, le fondazioni di impresa sono organizzazioni di diritto privato senza scopo di lucro. Possono essere costituite da una o più aziende italiane o straniere, pubbliche o private, e appartenere a tre tipologie differenti:
- erogative, quando generano benessere sociale, economico o culturale erogando risorse e promuovendo iniziative e progetti;
- operative, quando mettono in piedi direttamente progetti di utilità sociale;
- miste, quando sono sia di tipo erogativo che operativo.
“Nascono come il braccio operativo nel sociale dell’impresa”, spiega Dell’Orto. “Ma non è semplice darne una definizione precisa. Le imprese sono diverse, i settori in cui operano sono altrettanto diversi, quindi ogni fondazione possiede specifiche peculiarità. Ci sono fondazioni d’impresa come quelle delle grandi aziende che operano nel food che fanno ricerca in quello stesso settore, altre che desiderano essere più vicine all’attività sociale”.
Come funzionano le fondazioni di impresa
Alcune fondazioni di impresa si occupano di tematiche di ricerca e supportano anche attività che non riguardano l’organizzazione stessa. Altre invece si occupano di tematiche prettamente sociali e concentrano i fondi della fondazione su una missione di aiuto alla comunità di riferimento in cui operano. “C’è chi supporta per esempio delle attività culturali, erogando risorse per i musei o per stimolare la musica”, aggiunge Dell’Orto. “E chi opera prettamente nel sociale, realizzando direttamente progetti sociali o finanziando progetti di altri” (basti pensare a Enel Cuore Onlus, organizzazione del terzo settore che sostiene iniziative promosse da enti non profit e dedicate al benessere sociale, ndr).
“La cosa interessante è che all’inizio la fondazione d’impresa veniva vista come un di cui e molto spesso risultava anche separata dalla casa madre”, osserva l’esperta. “Quindi operava in maniera quasi indipendente, agendo la sua missione a prescindere dall’attività dell’azienda. Attività che, in alcuni casi, neppure i dipendenti dell’azienda conoscevano”. Il modello che le fondazioni stanno invece adottando, spiega, è quello di essere sempre più vicine all’organizzazione che le ha costituite, creando una sinergia tra quello che fa la fondazione e la corporate responsability and sustainability della casa madre. In maniera tale da generare un meccanismo virtuoso in cui le azioni della fondazione possano essere condivise anche dai dipendenti dell’impresa, massimizzando l’operato della fondazione stessa. “La EY Foundation, che è una onlus, ha una sua mission assolutamente allineata con il piano strategico della network EY italiana ma anche con quella mondiale. Quindi rappresenta il braccio operativo nel sociale della network e realizza al contempo una serie di progetti in cui coinvolge le persone di EY”.
Fondazioni di impresa e di famiglia: le differenze
Tornando alla definizione di Italia non profit, differentemente dalle fondazioni di impresa, le fondazioni di famiglia nascono su impulso di uno o più soggetti legati da vincoli familiari per “preservare e dare continuità a una parte del patrimonio di famiglia da utilizzare anche per finalità sociali e solidaristiche”. Come le fondazioni di impresa, possono essere di tipo erogativo, operativo o misto. E definiscono per statuto di cosa occuparsi e che obiettivi perseguire per poi sostenere il terzo settore, erogare risorse economiche o realizzare direttamente progetti di utilità sociale.
“La fondazione di famiglia opera con una mission che viene decisa dal fondatore, che in questo caso è appunto la famiglia, e che quindi potrebbe essere anche completamente scollegata dall’attività di un’azienda che può rappresentare invece l’origine dei fondi (perché si tratta, per esempio, di un imprenditore che ha costituito un’impresa di famiglia)”, chiarisce Dell’Orto. “Nulla vieta però che una famiglia benestante costituisca una sua fondazione perché vanta una certa sensibilità nei confronti di un tipo di cura, di malattia o di settore. C’è insomma una storia che lega l’operatività della fondazione alla famiglia fondatrice”.
La fotografia delle fondazioni di impresa in Italia
Gli ultimi dati relativi alle fondazioni di impresa in Italia, come anticipato in apertura, risalgono alla survey di Fondazione Bracco e Fondazione Sodalitas presentata nel settembre del 2019. Allora se ne contavano 111, di cui 25 costituite dopo il 2011 e il 44% dopo il 2005. Quanto alle città di appartenenza, guidano Milano (con il 25% di fondazioni di impresa) e Roma (con il 13%). L’Italia settentrionale ne accoglie il 72% a fronte del 24% del centro, del 3% del sud e dell’1% delle isole. In termini di settori, dopo finanza e credito (con il 20%) si segnalano abbigliamento, tessile, moda, accessori, energia, ambiente, municipalizzate al 10% e alimentare, bevande e tabacco al 9%.