Il linguaggio inglese entra sempre più nelle nostre aziende e di recente ha fatto emergere un termine sempre più citato: employee benefit. Cosa sono? Gli employee benefit (letteralmente: benefici per il dipendente) sono un insieme di strumenti, spesso di natura assicurativa, che tutelano il dipendente di un’azienda e che, parallelamente, portano un vantaggio anche all’azienda stessa.
Per la serie: win-win.
Per l’azienda: contiene il costo del lavoro, incrementa la produttività, premia le performance, attrae nuovi talenti e riduce il turn over e sostiene il reddito dei lavoratori.
Per il dipendente: aumenta il potere di acquisto, favorisce il work life balance, offre vantaggi fiscali, rafforza la relazione con l’azienda ee migliora la qualità della vita.
Facciamo un esempio: un’azienda può decidere di premiare i suoi collaboratori con 100 euro in più in busta paga. Peccato che, al netto delle tasse, il dipendente ne beneficerà di una percentuale minore. E allora l’azienda potrebbe pensare di spendere quegli stessi euro per garantire un piano di assistenza sanitaria al suo dipendente estendendolo anche alla sua famiglia. In questo modo, si crea un vero e proprio welfare aziendale che motiva e fidelizza meglio le risorse umane e che, allo stesso tempo, tutela l’azienda (o almeno ne limita gli inconvenienti) in caso di infortunio o malattia dei suoi dipendenti.
Gli employee benefit non riguardano solo il campo della salute. Possono rientrare in questa categoria:
– i permessi retribuiti
– l’opzione di lavoro flessibile da remoto (smart working, home working)
– assicurazioni
– disabilità a breve o a lungo termine
– benefici o conti pensionistici
– asili nido aziendali.
Dare valore alle persone con gli employee benefit
Le aziende sono fatte di persone e le persone garantiscono il successo di ogni azienda.
Lapalissiano.
Da sempre ogni imprenditore sa che non basta porre attenzione ai processi che regolano il buon funzionamento della sua impresa. Perché i processi funzionano solo se sono svolti in modo corretto dalle persone. Il capitale umano è sempre il primo asset nel mondo del lavoro.
Una volta scelte e assunte le figure professionali che mostrano il profilo migliore per rivestire il ruolo richiesto, è fondamentale che queste stesse persone possano offrire il meglio di sé ogni giorno. E se non godono di buona salute (fisica ed emotiva), tutto questo diventa difficile.
Ecco perché gli employee benefit giocano un ruolo fondamentale.
Pensiamo all’emergenza covid-19.
Quante aziende sono state costrette a rallentare il proprio operato a causa della penuria di personale?
Anche quando il lockdown è terminato, molte imprese si sono trovate in difficoltà proprio perché carenti di forza lavoro.
Certo, con una pandemia in atto non si scherza ed è utopico pensare di annullare i contagi. Ma quello che si può fare è cercare di creare ambienti di lavoro più sani e instaurare abitudini salutari migliori nei propri dipendenti, al fine di limitare i danni e ridurre i rischi.
Che il rischio si chiami covid o infortunio sul lavoro o burn-out o cattive condizioni sul luogo operativo.
Prevenzione, cura, monitoraggio, assistenza e uno stile di vita più salutare (anche in termini di orari e turni sul lavoro) devono essere accessibili e alla portata di tutti.
Se la direzione aziendale si rende conto che per le donne con figli è importante poter avere più tempo da spendere con proprio figlio, potrebbe prevedere un employee benefit che permette loro di lavorare da casa un paio di pomeriggi la settimana.
Se la struttura del lavoro in azienda è tale per cui i dipendenti devono fare turni molto lunghi o anche notturni, l’azienda potrebbe proporre di inserire come employee benefit un permesso retribuito o un fattorino aziendale.
Le aziende, le compagnie assicurative e tutti gli attori dell’ecosistema sanitario pubblico e privato hanno gli strumenti per rendere sempre più fruibile l’accesso a programmi e servizi che sono diventati centrali nell’offerta di benefit legati al benessere generale. Come? Attraverso un’attenta analisi che porta a studiare strategie ad hoc.
Il ruolo del risk manager nella scelta degli employee benefit
Nelle aziende, questo compito è supportato anche dalla nuova figura dei risk manager. Il risk manager è un esperto che si occupa di stimare e mitigare i rischi per un’azienda. Il risk manager identifica e valuta i rischi. Per questo deve saper porre le domande giuste per comprendere tutte le sfaccettature dello scenario che si trova ad analizzare. Un vero e proprio domandologo. Quando un’azienda conduce una buona gestione del rischio, è in grado di ottenere un migliore equilibrio tra rischio e spese per contenerlo. Quando si parla di employee benefit, un risk manager può anticipare i rischi e aiutare l’azienda a prevenirli al minor costo possibile.
Far del bene ai dipendenti, fa bene anche all’azienda
Un pacchetto completo di benefici per i dipendenti deve essere costruito su misura.
Diverse compagnie di assicurazione propongono e studiano pacchetti ad hoc per le aziende, in modo tale da aiutarle a limitare i rischi di malattia dei propri dipendenti e migliorarne anche lo stato di salute.
C’è da dire che attualmente l’Italia è ancora fanalino di coda in Europa per quanto riguarda le assicurazioni sulla salute.
Secondo un’indagine riportata sulle pagine del Sole 24 Ore del 19 marzo 2022, solo l’11% della spesa privata è destinata a coperture sulla salute, contro il 27% della media europea.
È quindi il caso di concludere che un’azienda altruista non fa solo il bene dei suoi dipendenti, ma anche ne garantisce un futuro prospero grazie il welfare aziendale