Il trust, istituto di matrice
anglosassone ma
diffusamente impiegato
anche negli ordinamenti di
civil law, è considerato uno
strumento particolarmente
incline a soddisfare le
esigenze di protezione
del patrimonio tanto della famiglia quanto
dell’impresa.
Per saperne di più, We Wealth ha fatto il punto con Giorgia Zanetti, dello Studio legale Maisto.
Dott.ssa Zanetti, per quale ragione
sempre più imprenditori ricorrono al trust
per realizzare il passaggio generazionale
dell’azienda di famiglia?
Si tratta di uno strumento flessibile
che fornisce una soluzione efficiente,
soprattutto in termini di governance, alle
esigenze di pianificazione del passaggio
generazionale. Tramite l’atto di trust, il
disponente individua gli obiettivi e il sistema
di regole che guideranno il trustee – titolare
del patrimonio assegnato in trust – nella gestione e amministrazione dello stesso.
Pertanto, fermo restando il ruolo centrale e
autonomo del trustee, è possibile prevedere
un coinvolgimento dei familiari, assegnando,
a tutti o ad alcuni, ruoli e poteri modulati
sulla base delle competenze di ciascuno
(ad esempio, istituendo comitati consultivi
che supportano il trustee su tematiche
specifiche). Da un punto di vista fiscale, il
regime applicabile in Italia è ora caratterizzato
da un buon livello di certezza, grazie ad un set
di norme introdotte ad hoc e ai chiarimenti
forniti nella copiosa prassi dell’Agenzia delle
Entrate (in proposito, si attende a breve
un’ulteriore circolare in tema di imposte
dirette, indirette e di monitoraggio). Con
riferimento alle imposte indirette, il trust può
essere efficacemente utilizzato, prevedendo
nell’atto clausole opportunamente redatte, per
regolare il passaggio dell’azienda di famiglia
a favore del coniuge e dei figli senza scontare
l’imposta sulle successioni e donazioni (cfr.
art. 3, comma 4-ter D.lgs. 346/90).
Nell’ambito delle imposte dirette, ove i redditi del trust
scontino un adeguato livello di imposizione
(ad esempio, in caso di trust residenti in
Italia), le successive distribuzioni a favore
dei beneficiari non sconteranno ulteriore
imposizione.
Un altro strumento idoneo a tutelare
nel tempo il patrimonio dell’azienda
familiare perseguendo, altresì, scopi di
utilità sociale è la fondazione. Perché un
imprenditore dovrebbe guardare con
interesse a questo istituto?
In taluni casi, le fondazioni di diritto estero
possono essere un’interessante alternativa
al trust (che ha origine negli ordinamenti
di common law), in virtù della loro maggior
somiglianza agli analoghi istituti presenti
nell’ordinamento italiano, rispetto ai quali
offrono però una maggior libertà nel
definire scopi e utilizzi. Da un punto di vista
fiscale, il regime non si differenzia rispetto
a quello applicabile ai trust.