Il Ftse Mib chiude in forte crescita una seduta partita già bene, la prima dall’insediamento del governo
Per ora ad aiutare Meloni sono stati anche l’abbassamento del prezzo del gas Ttf e un autunno dalle temperature miti
Il governo Meloni ha “affrontato” la sua prima seduta di Borsa, sottoponendo al giudizio del mercato una lista dei ministri che, perlomeno, nella casella più sensibile del dicastero dell’Economia, non ha rivelato particolari sorprese.
“I mercati al momento, sembrano non andare contro la nuova formazione del governo Meloni: Piazza Affari ha infatti aperto al rialzo e lo spread attualmente è in calo intorno ai 230 punti, sugli stessi livelli del 23 settembre, ultima seduta pre-elezioni”, ha ricordato a We Wealth il market analyst di eToro, Gabriel Debach.
La nuova vita “rassicurante” di Fratelli d’Italia e il messaggio lanciato con Giancarlo Giorgetti al ministero dell’Economia sembrano aver convinto gli investitori sulla linea responsabile che il governo manterrà sia sul piano della politica estera sia in quella economica. Giorgetti è da sempre considerato il più “draghiano” fra gli esponenti di spicco della classe dirigente leghista e imporrà anche al partito di Matteo Salvini una diretta assunzione di responsabilità sulle scelte economiche, che si preannunciano obbligate e difficili. “La scelta di Giancarlo Giorgetti come Ministro dell’Economia ha rassicurato i mercati che avevano il timore che il nuovo governo di destra potesse scegliere in quel ruolo una figura in contrasto con la Commissione europea”, ha dichiarato a questo giornale il senior market strategist di IG Italia, Filippo Diodovich, “per il momento, analizzando le prime scelte sui ministeri, Giorgia Meloni ha dimostrato di non volere rompere con le politiche economiche del Governo Draghi”.
Dopo il “caso” sulle dichiarazioni filorusse del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, il primo incontro internazionale della neo premier Meloni è andato nella direzione della continuità della politica estera finora tenuta dall’Italia: Meloni ha incontrato a Roma il presidente francese, Emmanuel Macron, che ha twittato: “Dobbiamo proseguire il lavoro intrapreso”.
La reazione di mercato
L’apertura di credito concessa dai mercati sarà presto testata sui fatti: “Dopo una risposta positiva da parte degli investitori”, ha aggiunto Debach, “ora si attendono con i fari puntati le scelte del neo-governo in tema di assegnazioni di posti nel Cda e nel Collegio Sindacale per grandi nomi del panorama economico italiano, quali Eni, Enel, Leonardo, Poste Italiane e Mps”.
Diodovich ha affermato più cautamente che al momento non ci sarebbe ancora stato “un impatto del nuovo governo Meloni sui mercati”.
In attesa del voto di fiducia delle Camere (25 e 26 ottobre) al nuovo esecutivo, Piazza Affari viaggia in territorio fortemente positivo soprattutto grazie “a un marcato calo dei prezzi del gas, legato alle temperature miti sia nel Vecchio Continente che negli Stati Uniti, e di un aumento delle aspettative degli investitori su una Fed che potrebbe diventare meno aggressiva sul rialzo dei tassi di interesse”. Anche sul fronte obbligazionario, ha fatto notare Diodovich, il rendimento del decennale italiano è sceso al 4,58% e lo spread Btp-bund a 224 punti base, ai minimi da settembre.
Nella seduta di lunedì 24 ottobre sono finiti “in evidenza soprattutto il settore delle telecomunicazioni, grazie alla promozione a buy di Telecom Italia da parte di Banca Akros, ma anche quello delle utility, che beneficia del calo dei prezzi del gas Ttf, il cui prezzo scambia sotto la soglia dei 100 euro/MWh (-13%)”, ha commentato Debach. “Bene anche il settore finanziario, in attese dei rialzi dei tassi di giovedì da parte della Eurotower”.