La latitanza delle donne nel settore della consulenza rischia di allontanare anche le risparmiatrici dal mondo degli investimenti
Allianz Bank Financial Advisors conta più di 530 professioniste su un totale di oltre 2mila consulenti. Dal 2017, in particolare, il numero delle donne inserite nella rete è aumentato di circa il 15%
Siglato un accordo con il Winning Women Institute per lo sviluppo di un modello di analisi di gender equality sulla propria rete di consulenti finanziari
Esigenze che, nel caso di Allianz Bank, vengono accolte da un team di oltre 530 professioniste su un totale di oltre 2mila consulenti. Una quota sopra la media del settore, se si considera che in Italia la percentuale femminile nelle reti sfiora il 20%, che si confronta con il 27% tra i private banker e con quasi il 50% tra i gestori del segmento affluent nelle banche tradizionali. “Dal 2017 a oggi, il numero delle donne inserite nella nostra rete è aumentato di circa il 15%”, spiega la ceo. “Per i prossimi tre anni, prevediamo un’ulteriore forte crescita della presenza delle donne all’interno della nostra rete. Per accelerare l’inclusione e lo sviluppo professionale femminile puntiamo da un lato sulla digitalizzazione, che consente di curare la relazione con il cliente anche a distanza in modo accurato ed efficiente in tutti i suoi aspetti, e dall’altro sull’utilizzo del modello di lavoro in team, che favorisce la condivisione delle competenze con un approccio consulenziale multidisciplinare e integrato. Stiamo inoltre mettendo in campo un pacchetto di sostegni per supportare le donne in questa professione, come percorsi di inserimento professionale e formazione dedicati e innovative formule di welfare per supportare maternità o caregiving”.
Ricordiamo inoltre che lo scorso dicembre la banca-rete ha siglato un accordo col Winning Women Institute, organizzazione impegnata a diffondere la parità di genere nel mondo del lavoro, per la costruzione del primo modello di analisi di gender equality su una rete di consulenti finanziari. “Il Winning Women Institute analizza da anni le caratteristiche di molte aziende in riferimento alla tematica della parità di genere e ha elaborato un modello che si basa principalmente su quattro aree di indagine: l’opportunità di crescita professionale, l’equità remunerativa, le politiche per la gestione della gender diversity e la tutela della maternità (con particolare attenzione rivolta a iniziative e strumenti utili a evitare che venga vissuta come momento di penalizzazione professionale)”, spiega Pietrafesa. “Le caratteristiche di una rete di financial advisor sono ovviamente differenti da quelle di un’azienda tradizionale, con una serie di servizi e supporti tipici del lavoro dipendente. La collaborazione con l’istituto è proprio funzionale a individuare i parametri specifici che saranno utilizzati per indagare le caratteristiche della rete di Allianz Bank ed evidenziarne aree di eccellenza e ambiti di sviluppo”. L’accordo si inserisce in un più ampio programma avviato da Allianz Bank nel 2018 per sensibilizzare e sostenere la crescita delle proprie consulenti finanziarie. Tra le iniziative in campo, l’istituzione della “Commissione permanente pink” come task force per coordinare i progetti di sviluppo professionale delle donne in rete, i programmi di mentorship al femminile per agevolare il percorso di crescita, la scuola di formazione manageriale, lo sviluppo della cultura di genere attraverso best practice per fornire role model cui ispirarsi e un progetto per sensibilizzare le giovani generazioni all’educazione finanziaria.
(Articolo tratto dal magazine We Wealth di marzo 2022)