Il metaverso è spesso identificato come il successore di internet. Si può descriverlo parlando di una rete composta da mondi virtuali collaborativi e immersivi, in cui un numero illimitato di utenti può usare degli avatar per interagire, lavorare, effettuare acquisti e partecipare a varie attività. Il ceo di Nvidia, Jensen Huang, ha parlato del metaverso come di un «mondo virtuale che è un gemello digitale del nostro».
Nell’intervista realizzata esclusivamente per We Wealth, approfondiremo con Michele Zanello quello che è Il metaverso di Over The Reality. Michele è colui che, insieme al suo team, ha reso possibile la celebrazione del primo matrimonio virtuale nel metaverso, quello fra il calciatore Kevin-Prince Boateng e Valentina Fradegrada. Lo scopo? Creare un evento unico nel suo genere, capace di catalizzare pubblico e far parlare di sé, un evento disruptive, il cui ricavato è stato interamente devoluto in beneficienza.
Michele Zanello ci spiega come il potenziale di questo ecosistema sia enorme ed ancora inespresso. Agli occhi dell’uomo della strada il metaverso potrebbe essere complicato da capire e percepito come un gioco, ma Michele ribadisce che chi arriva prima e sarà preparato, sarà avvantaggiato in un futuro prossimo, diciamo tra una decina d’anni circa.
Quando gli chiedo se Boateng e Valentina, la sua futura moglie avessero capito a cosa sarebbero andati incontro pronunciando il famigerato “sì lo voglio” sulla luna e nel metaverso, mi risponde: “Ho chiesto loro e ad Enzo Miccio, che ha celebrato le nozze, di fidarsi di me e che non si sarebbero pentiti. Per la buona riuscita di un progetto come questo, l’ingrediente principale dev’essere la massima fiducia di entrambi, realizzatori e clienti, e la consapevolezza che si sarebbe trattato di un evento unico nel suo genere, capace di un ritorno senza precedenti”. È così è stato.
I coniugi non avevano chiaro cosa sarebbe stato creato, ma l’impatto mediatico che ha avuto questo evento è stato tale da garantire ai neosposi un ritorno di immagine ineguagliabile. “Il matrimonio è stato un evento esclusivo. Gli inviti al matrimonio consistevano in nft e davano un accesso all’evento esclusivo. Il biglietto/invito ha avuto un costo di circa 50 euro in Ethereum. Il focus principale come già detto non è stato il ritorno di cassa, anche se c’è comunque stato, ma è stato quello di accendere l’interesse per il metaverso”.
Quando chiediamo a Michele se un format di questo tipo potrebbe essere replicato in qualsiasi contesto, mi spiega che Over è un metaverso open e cross metaverse. “Open” perché accessibile a chiunque, si tratta di un’applicazione scaricabile da tutti gli store digitali, una delle poche disponibili da mobile senza la necessità di possedere un visore. “Cross metaverse”, nel senso che esistendo più metaversi, c’è la possibilità di collaborazione tra le diverse piattaforme.
Per fare un esempio posso acquistare degli nft su The Sandbox, altro grande metaverso, e trasferirlo ed integrarlo in Over. In futuro sarà possibile l’integrazione con altri ecosistemi come Decentraland, per esempio. Michele spiega inoltre che il metaverso di Over è suddiviso in esagoni, posizionati esattamente sopra il mondo reale.
“Dobbiamo pensare che proprio sopra la nostra testa, come in Google Maps, esiste un puntatore che identifica il punto dove siamo locati, ci possiamo vedere, attraverso il puntatore sopra l’esagono che stiamo occupando nel mondo reale”. Chi scrive, è andata a vedere nell’applicazione se l’esagono virtuale dove è stata costruita la sua casa, sia disponibile nel mondo virtuale. Ed effettivamente nessuno ha ancora comprato casa sua nel metaverso. Esplorando Venezia, ci si accorge che Rialto è sold out, non ci sono esagoni liberi se non qualcuno qua e là.
Lo stesso dicasi per San Marco o il Canal Grande. Per avere un’idea, il costo di un esagono nel metaverso Over parte da 10 dollari. Quando si decide di acquistare una nuova land ha inizio un’asta che può far incrementare il prezzo, a seconda dell’appetibilità del lotto, proprio come nelle più blasonate case d’asta tradizionali.
Per esempio, la land che si trova virtualmente sopra la Torre Eiffel è stata venduta all’asta per 200.000 dollari.
Il termine “visionario” sta ad indicare una persona che vede la realizzazione di qualcosa che ancora non esiste, qualcuno dotato di fantasia, immaginazione, creatività, che riesce a percepire mondi alternativi da proporre; colui che riesce a pre-vedere, prima di altri, il futuro e ciò che accadrà. Gli individui sono oggi sempre meno capaci di immaginazione e ci si affida sempre più spesso a professionisti della previsione.
Muovendo da queste considerazioni, è plausibile che l’ecosistema in esame avrà degli sviluppi che consentiranno di realizzare un’economia dietro questa tecnologia. Michele Zanello racconta che Over collabora con agenzie esterne che supportano professionisti consci dell’importanza di questo ecosistema per il loro business e che intrecciano la vita reale professionale con quella virtuale. Nella fattispecie alcuni ingegneri civili si sono approcciati a questo mondo realizzando cloni virtuali di immobili che costruiscono nella vita reale. Come mai? “Vogliono offrire ai loro clienti qualcosa di unico, offrire loro un valore aggiunto, qualcosa di unico”.
Over, inoltre, permette agli artisti interessati di creare il loro spazio per tenere eventi, concerti; in generale, di condividere la loro arte con un vasto pubblico. Il metaverso può essere considerato una casa per gli artisti, un ecosistema senza limiti capace di creare eventi dirompenti per avvicinare gli utenti ad esplorare qualcosa che è già realtà e che nei prossimi anni affiancherà il loro business tradizionale.