Sempre più attenzione alla “S”
Si cominci però da una analisi numerica: i dati Refinitiv Lipper aggiornati a novembre 2021 riportano come, in termini di afflussi in fondi incentrati su fattori Esg nel mondo, l’anno passato ha toccato la cifra record di 649 miliardi di dollari, rispetto ai 542 miliardi di dollari e 285 miliardi di dollari che sono confluiti in questi fondi rispettivamente nel 2020 e nel 2019. I fondi Esg rappresentano ora il 10% del patrimonio mondiale in fondi, un trend in progressiva crescita.
Come spiega la 2021 Esg Survey di Nordea Asset Management dal titolo “Less than 250 days to go”, che ha indagato l’atteggiamento di clienti dei consulenti finanziari nei confronti degli investimenti ESG e della nuova regolamentazione, gli investitori si sono concentrati anzitutto sul tema dell’ambiente (la “E” di environmental) e su quello del cambiamento climatico, oggetto del meeting delle Nazioni Unite (Cop26) tenutosi a Glasgow novembre 2021. Il perdurare dell’emergenza sanitaria, giunta al suo terzo anniversario, ha però progressivamente cambiato le cose: la pandemia ha esasperato alcune delle principali questioni sociali (“S”) come le disuguaglianze nell’assistenza sanitaria, l’accesso ai farmaci e all’istruzione, il trattamento dei lavoratori e altri problemi sociali da affrontare con urgenza, che potrebbero ora posizionarsi al primo posto tra gli obiettivi di investimento.
La sensibilità al tema della sostenibilità nelle sue diverse forme ha portato una buona maggioranza di investitori a nutrire il desiderio di impiegare capitale a favore di questa nuova dimensione. In tale direzione si sta muovendo il settore della gestione patrimoniale, vincolato anche dalla progressiva introduzione della normativa europea in materia Esg che presto cambierà il tradizionale approccio alla consulenza. A partire dal 2 agosto 2022, precisano infatti da Nordea AM, i consulenti finanziari dovranno essere in grado di identificare i clienti con preferenze di sostenibilità e offrire loro portafogli Esg idonei alla normativa Mifid II. Ciò significa che, ora più che mai, i consulenti finanziari necessitano delle giuste conoscenze e di adeguati strumenti Esg per soddisfare le aspettative degli investitori. A fronte di ciò, a partire dal 2 agosto 2022, i consulenti finanziari dovranno chiedere ai propri clienti quali sono le loro preferenze in materia di sostenibilità. La domanda è: i professionisti sono pronti a questa svolta?
Il ruolo determinante dei consulenti finanziari
Per rispondere a queste domande, l’indagine di Nordea AM ha cercato di comprendere gli obiettivi relativi alla sostenibilità e alle aspettative di clienti dei consulenti finanziari in 5 mercati europei: Germania, Spagna, Italia, Francia e Svizzera. La Nordea Esg Survey 2021 ha raccolto le opinioni di 1200 investitori individuali tramite un sondaggio online condotto da CoreData Research tra luglio e agosto 2021. I partecipanti sono stati classificati in base a quattro diverse generazioni: Gen Z (età: 18-24), Millennial (25-40), Gen X (41-56) e Baby Boomers (57-75), e divisi tra utenti che attualmente già investono in Esg (43%) e utenti non investiti (57%).
I principali risultati del sondaggio sono riassumibili in cinque grandi questioni.
Prima questione: la relazione sostenibilità-rischio finanziario. L’89% dei clienti considera la sostenibilità una sfida per la società. Il 77% di loro ritiene che la propria decisione di investimento possa fare la differenza nella creazione di una società più sostenibile, mentre il 69% è consapevole che le sfide legate alla sostenibilità possono avere un impatto sui propri investimenti.
Seconda questione: più si investe in Esg, più ci si investirebbe. Con riguardo agli investimenti Esg, il 76% dei clienti ha dichiarato di aver aumentato il proprio posizionamento negli ultimi 12 mesi. Il 72% è soddisfatto della performance ottenuta, mentre il 71% prevede di aumentare la propria allocazione ‘sostenibile’ nei prossimi 12 mesi.
Terza questione: sì al clima, ma attenzione al prossimo trend (le dinamiche sociali). Il 63% degli intervistati considera il riscaldamento globale la principale preoccupazione. Il 55% ritiene che il cambiamento climatico sarà il megatrend più investibile nei prossimi 5 anni, mentre il 45% della Gen Z vede i diritti umani come la tendenza sulla quale riporre maggiore attenzione nei prossimi 5 anni (solo il 34% ha scelto il cambiamento climatico).
Quarta questione: i consulenti finanziari hanno un ruolo determinante, ma non sempre comprendono la portata del binomio Mifid- Esg. Il 73% ha identificato il proprio consulente come la principale fonte di informazioni Esg. Il 96% degli investitori ritiene che i consulenti conoscano i fondamenti dei criteri Esg, mentre il 62% non ha mai ricevuto una proposta Esg dal proprio advisor (tra i dati più preoccupanti emersi dall’analisi).
Quinta questione: i consulenti devono essere pronti a guidare la sfida sostenibile. Il 39% dei clienti intervistati ha identificato la mancanza di conoscenza e competenza come il maggiore ostacolo agli investimenti Esg. L’81% afferma di aver bisogno di una spiegazione più chiara e semplice di tali prodotti, mentre il 73% vuole soluzioni idonee ai requisiti previsti dalla normativa.
“I prossimi anni vedranno un aumento delle richieste di investimenti sostenibili” commenta Francois Passant, Esg leader presso Nordea Asset Management. “In questa transizione, i consulenti finanziari dovranno essere in grado di tradurre le sfide in opportunità. Quando le nuove modifiche alla Mifid II entreranno in vigore nell’agosto 2022, avere una chiara comprensione degli aspetti Esg non sarà più facoltativo. Soddisfare la normativa richiederà una solida conoscenza. Inoltre, i consulenti dovranno comunicare in modo efficace per trasmettere un racconto Esg ai propri clienti in modo semplice, tangibile e autentico, attraverso l’offerta di prodotti. La rivoluzione sostenibile è qui e ora. “In Nordea Asset Management, ci impegniamo a rendere più facile questa transizione”.