Affitti in crescita e prezzi degli immobili in calo. In Italia, i proprietari di casa, in questo periodo, preferiscono affittare, piuttosto che vendere. Si tratta di un trend che riguarda tutto il settore residenziale, anche quello di lusso.
Gli affitti in Italia: continua la crescita
Secondo le ultime rilevazioni dell’ufficio studi di idealista, infatti, a luglio i prezzi degli affitti, nel nostro Paese sono saliti dello 0,5% rispetto al mese precedente: un incremento che si inserisce in un contesto di costante crescita, con un notevole aumento dei canoni del 10,4% rispetto all’anno precedente.
Con questo aumento, “il valore medio delle locazioni a livello nazionale si attesta ora a 13,5 euro al metro quadro”, spiegano gli esperti di idealista.
Attenzione però ad alcune particolarità, e quindi anche difformità e contrasti, che riguardano il nostro territorio. la situazione infatti cambia molto a seconda che si analizzino i prezzi delle regioni, delle province o dei capoluoghi.
Regioni
Tutte le regioni, tranne 4 (Veneto, Emilia-Romagna, Toscana e Marche), hanno registrato dei rialzi.
Quelle più care per gli affitti sono la Valle d’Aosta, la Toscana e la Lombardia, con valori rispettivamente di 20,2 euro al metro quadro, 18,1 euro al metro quadro e 17,4 euro al metro quadro. Di contro le più economiche per i futuri inquilini sono Umbria (6,9 euro/m2) Basilicata (7,1 euro/m2) e Molise (7,3 euro/m2).
Province
Se si passa però ad analizzare i dati dal punto di vista delle province, si vede subito un fattore legato al periodo estivo: “Incrementi – anche a doppia cifra – sono infatti stati registrati in alcune zone a maggior vocazione turistica, soprattutto quelle di dimensioni ridotte, dove la domanda di case vacanza o affitti a breve termine può avere un impatto significativo sui prezzi degli affitti”, spiega idealista, che cita il + 21,7% della provincia di Foggia, o gli incrementi di Bolzano (13,5%) e Massa Carrara (10%). Sul versante opposto, Vibo Valentia (-15,8%) ha segnato il maggior calo, seguita da Livorno (-7,9%), Ancona (-6,3%), Verona e Vercelli (entrambe -5,3%).
La classifica delle province più care
A dispetto di quanto si può immaginare, in pole position non ci sono Milano o Roma
“Sul fronte dei prezzi Lucca (31,4 euro/m2) è di gran lunga la provincia italiana più cara per gli affittuari. Seguono Belluno (29,1 euro/m2), Grosseto (25,5 euro/m2), Rimini (25,3 euro/m2) e Ravenna (24,7 euro/m2)”, commentano gli esperti, che poi aggiungono che “richieste superiori alla media italiana di 13,5 euro mensili in altre 17 province italiane, che vanno dai 20,7 euro di Milano ai 13,7 euro mensili di Urbino. Nella parte più bassa del ranking dei valori provinciali Caltanissetta è la più economica con 5,1 euro mensili, davanti ad Avellino (5,6 euro/m2) e Alessandria (5,7%)”.
Capoluoghi
Tra i capoluoghi l’andamento dei prezzi degli affitti è stato più contrastato, con leggera prevalenza di aumenti: 41, contro 39 ribassi e 10 casi in cui i prezzi sono rimasti invariati rispetto a giugno.
Alcune situazioni curiose registrate tra i grandi mercati: in calo Bologna con una diminuzione del 1,5%, Firenze con una riduzione dello 0,7%, e Milano, in flessione dello 0,6% questo mese.
Di contro, Roma, Napoli e Venezia hanno registrato un aumento rispettivamente dello 0,3%, dell’1,9% e del 2,8%.
La classifica delle città più care
Nonostante la flessione di luglio, Milano resta il capoluogo più costoso con un valore
medio di 22 euro al metro quadro al mese, seguita da Venezia (18,7 euro al mq), Firenze (18,2
euro mq) e Bologna (17,7 euro mq). Roma si posiziona al 7° posto nella classifica con 14,5 euro al metro quadro, mentre Napoli si trova al 10° posto con un valore inferiore alla media nazionale, pari a 12,8 euro al metro quadro.
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Vendere o affittare?
Con i prezzi degli immobili in calo e quelli degli affitti in crescita, i proprietari di casa, che sono indecisi se vendere, per monetizzare, oppure dare gli appartamenti in affitto, optano in genere per la seconda scelta. Anche nel settore del lusso questa è la tendenza di fondo.
Secondo i dati di Nativo, oltre il 30% dei proprietari di immobili di lusso che si rivolge a loro sta considerando sia la vendita che la messa a reddito, ma quasi la totalità opta per l’affitto dopo un’analisi approfondita del mercato e dei fattori economici.
“In un momento storico così incerto come quello che stiamo vivendo risulta ancora più difficile decidere se vendere o mantenere un immobile di pregio – hanno dichiarato i co-fondatori di Nativo, Sara Lini e Adriano Frigoli – Chi sceglie di affidarci il proprio appartamento lo fa dopo aver fatto valutazioni spesso legate anche a questioni personali”
I motivi di fondo alla base della decisione di affittare una casa (soprattutto a Milano)
Sette sono i fattori (indicati da Nativo) che portano i proprietari di abitazioni di lusso a preferire la scelta della locazione, soprattutto sulla piazza di Milano:
- L’immobile di pregio è considerato un solido asset contro l’inflazione e un’opzione che tutela la rendita dell’investimento nel lungo periodo.
- La mancanza di soluzioni alternative e convenienti in cui investire la liquidità proveniente dalla vendita di un immobile di pregio.
- La locazione di un bilocale a Milano con un contratto libero della durata di otto anni rende per il proprietario in media il 5,5% all’anno lordo, rendita che risulta essere più profittevole rispetto, ad esempio, ai titoli di Stato, che generano ricavi pari al 3,75%.
- Con una domanda che supera l’offerta, la difficoltà nel reperire un immobile di pregio nel capoluogo meneghino: molti immobili sono, infatti, di proprietà di famiglie che non hanno bisogno di liquidità
- Effetto Olimpiadi: in molti infatti immaginano che i prezzi continueranno a crescere almeno fino al 2026
- La crescente domanda di affitto da parte di stranieri alto-spendenti. Milano sta sviluppando una grande capacità di attrarre talenti: molti degli inquilini che affittano un immobile Nativo vengono infatti Italia per poter usufruire della flat tax oppure arrivano dopo aver vissuto a lungo a Londra a causa della Brexit.
- La flessibilità dell’affitto offre la possibilità di mantenere aperte le porte per un eventuale utilizzo futuro dell’immobile.