L’ascesa dell’intelligenza artificiale continua a far discutere e promette di rivoluzionare il mondo del lavoro. Secondo il Future of Jobs Report 2023 del World Economic Forum (WEF), molti ruoli d’ufficio o di segreteria rischiano di diminuire rapidamente con l’IA che andrà a rendere non più necessarie alcune mansioni da parte dell’uomo. Allo stesso tempo appaiono destinati a crescere rapidamente i ruoli per specialisti di intelligenza artificiale e machine learning (+40% entro il 2027 secondo il WEF), data analysts e specialisti di big data (+30/35% entro il 2027).
Siamo con ogni probabilità all’inizio della cosiddetta AI generativa, una forma di intelligenza artificiale in grado di evocare idee originali sotto forma di testo, video o altri media. I chatbot di intelligenza artificiale generativa mostrano tassi di crescita record: ChatGPT ha raggiunto 100 milioni di utenti in due mesi, diventando l’app a crescita più veloce mai registrata; in confronto, TikTok ha impiegato ben nove mesi per raggiungere lo stesso traguardo, Instagram addirittura 30 mesi.
Le grandi aziende tecnologiche non vogliono farsi scappare questo treno carico di innovazione e stanno investendo miliardi di dollari nell’intelligenza artificiale. L’amministratore delegato di Apple, Tim Cook, ha affermato nei giorni scorsi che l’intelligenza artificiale è “immensa”.
Di certo la ribalta che sta avendo l’intelligenza artificiale non lascia indifferenti i mercati.
Gli investitori negli scorsi mesi hanno comprato a mani basse tutto ciò che era collegato a questo trend. Nvidia, che produce i chip necessari per alimentare ChatGPT, è arrivata a segnare a Wall Street un balzo di oltre il 90% da inizio anno. Alphabet segna invece +27% circa da inizio anno nonostante in un singolo giorno, lo scorso 8 febbraio, era arrivata a cedere 100 mld $ di market cap per la delusione legata al suo chatbot Bard; perdite poi recuperate nelle settimane successive.
La corsa ai titoli legati al tema intelligenza artificiale ha fatto bene ai fondi tematici legati all’AI. Tra gli ETF rialzi a doppia cifra da inizio anno per cloni tematici quali L&G Artificial Intelligence UCITS ETF e il WisdomTree Artificial Intelligence UCITS ETF, entrambi con una forte presenza di titoli tecnologici quali Nvidia e geograficamente con una fetta preponderante di titoli made in Usa.
L’AI e lo scenario attuale
La ChatGPT mania ha così portato gli investitori ad accendere i riflettori su tutto il segmento dell’intelligenza artificiale. Dietro a questo interesse c’è anche un ragionamento legato al ciclo economico. Molti si aspettano l’arrivo di una recessione, con forti stress anche sui costi della produzione. “La robotica e l’AI, che svolgono il ruolo di ottimizzare proprio i processi produttivi aziendali, sono ben posizionati per trarre beneficio da questo scenario – argomenta Giancarlo Sandrin, Italy and Spain Country Head di Legal & General Investment Management (LGIM), intervenuto a Milano al Salone del Risparmio 2023 – . Inoltre, in un contesto di grande incertezza come quello che stiamo vivendo oggi, questi segmenti rappresentano una soluzione per diversificare un portafoglio di investimenti sul lato equity”.
Etf tematici, investitori non guardano solo all’AI
Da inizio 2023, stando ai dati riportati da Rize Etf, tra gli Etf tematici i flussi sono dominati da tre temi, che rappresentano complessivamente il 68% di tutti gli afflussi: in prima posizione robotica, automazione e intelligenza artificiale (352 milioni di dollari), poi beni di lusso (211 milioni di dollari) e al terzo posto l’economia circolare (160 milioni di dollari).
Spostando lo sguardo al mese di aprile, gli afflussi sugli Etf tematici sono stati dominati sempre da robotica, automazione e intelligenza artificiale, che con 195 milioni di dollari ha rappresentato oltre la metà (55%) della domanda totale di ETF tematici nel mese (358 milioni) stando sempre a quanto riporta l’analisi mensile sugli Etf tematici curata da Rize Etf. “Riteniamo che ciò sia in parte attribuibile all’attenzione per le applicazioni dell’IA scatenatasi quest’anno, che ha portato una certa dose di hype e il rischio di una sopravvalutazione dei titoli azionari legati a questo tema”, spiega Rahul Bhushan, co-founder di Rize ETF. Al secondo posto troviamo i Beni di lusso (53 milioni): si tratta di un tema che ha visto afflussi consistenti ogni mese di quest’anno, soprattutto per le caratteristiche di resistenza alla recessione di alcune delle società che ne fanno parte.
Per quanto riguarda i deflussi, ad aprile il tema auto elettriche e batterie risulta il peggiore con -163 milioni di dollari, nonostante l’amministrazione Biden abbia annunciato ulteriori iniziative per sostenere la transizione statunitense verso i veicoli elettrici, con la EV Acceleration Challenge.
Deflussi anche sul tema Cybersecurity (-108 milioni). Se nei primi due mesi dell’anno, la performance della maggior parte degli indici di cybersecurity è stata in linea con il Nasdaq 100, da inizio marzo il Nasdaq 100 ha registrato un’impennata, mentre le valutazioni del settore cybersecurity sono scese. Questo nonostante nelle ultime trimestrali l’84% delle aziende di sicurezza informatica abbia superato le previsioni degli analisti sugli utili, e il settore stia ancora crescendo a ritmi impressionanti. La cybersecurity è rimasta immune anche alle ondate di licenziamenti nel settore tech americano, che da inizio 2023 hanno superato quota 130mila lavoratori.
In generale gli investitori professionali in tutto il mondo, inclusi gestori di fondi, istituzioni e consulenti finanziari, si mostrano pronti a dare più spazio ai tematici in portafoglio: nei prossimi tre anni il 36% degli investitori prevede che gli ETF tematici costituiranno l’11-20% del proprio portafoglio (survey Brown Brothers Harriman, aprile 2023).
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