L’inverno delle criptovalute alla fine è arrivato. Bitcoin & co hanno infatti conosciuto mesi di continui ribassi, da cui fanno fatica ancora a rialzarsi. Eppure, a ben vedere, mentre la paura montava sui mercati, gli investitori istituzionali ci hanno visto un’opportunità. Tant’è che le allocazioni in digital asset di questi grandi investitori sono considerevolmente aumentate nel corso degli ultimi mesi.
È quanto è emerso da un sondaggio condotto da Institutional Investor tra un campione rappresentativo di investitori. Lo studio conferma che gli investitori stanno adottando una prospettiva a lungo termine nell’allocazione agli asset digitali e offre spunti su come è probabile che adeguino le aspettative di rischio-rendimento a breve termine alla luce dei recenti eventi.
Ecco i temi chiave emersi dal sondaggio:
L’adozione da parte delle istituzioni è ormai radicata, con il 72% degli investitori istituzionali che riconosce che gli asset digitali siano strumenti qui per restare. Sebbene la maggior parte degli investitori (83%) preveda che i prezzi delle criptovalute rimangano in una fascia di oscillazione o tendano al ribasso nei prossimi 12 mesi, il 71% vede le valutazioni degli asset in crescita nel lungo termine.
Gli investitori istituzionali hanno continuato ad aumentare la loro allocazione in criptovalute, e prevedono ulteriori aumenti nei prossimi tre anni. Il 62% degli investitori che hanno un’esposizione alle criptovalute ha infatti aumentato le proprie posizioni negli ultimi 12 mesi e il 58% prevede di aumentare le proprie allocazioni nei prossimi tre anni.
Gli investitori stanno sfruttando inoltre l’inverno delle criptovalute per imparare e costruire infrastrutture a lungo termine. Alla domanda sulle attività specifiche che stanno svolgendo o su cui intendono concentrarsi, il 44% degli investitori ha dichiarato di volersi concentrare sull’accesso a ricerche e approfondimenti e il 36% sull’accesso ai dati di mercato. Uno su cinque sta impiegando le criptovalute nel proprio quadro di investimento o sta pianificando di farlo per migliorare la propria infrastruttura interna.
Le ragioni per investire in questa asset class sono sempre di più. Gli investitori hanno indicato l’obiettivo di migliorare lo stato di finanziamento, l’accesso alle opportunità di rendimento, l’investimento in tecnologie innovative e il potenziale di apprezzamento a lungo termine come le principali ragioni per investire in questa asset class. Questo si discosta dagli studi precedenti, in cui la bassa correlazione con altre classi di attività e la copertura dall’inflazione erano i fattori più importanti.
Nonostante l’aumento della volatilità, gli asset digitali sono stati poi indicati come una delle opportunità più interessanti per generare alfa. Tra le diverse asset class considerate nel sondaggio, il 56% degli investitori ha indicato le obbligazioni societarie investment grade statunitensi come quelle che offrono le maggiori opportunità di alfa nei prossimi tre anni, seguite dagli asset digitali (35%) e dal settore immobiliare (35%).
Il dato più chiaro emerso dal sondaggio è infine la necessità di chiarezza normativa, sia da parte di chi intende investire in criptovalute sia da parte di chi investe attivamente nello spazio. Questo era vero durante il periodo del sondaggio (prima del fallimento di FTX) e probabilmente è ancora più vero oggi. Quasi la metà (47%) degli investitori ha dichiarato che questi eventi dovrebbero accelerare i tempi per una regolamentazione necessaria. Più di un terzo (36%) ha affermato che dovrebbero spingere le aziende ad adottare migliori strategie di gestione del rischio.