Dopo timidi accenni di ripresa, le valute digitali sono risprofondate, con il Bitcoin che è sceso sotto quota 16 mila dollari. A diffondere il panico nei mercati, è stato il fallimento di Ftx, uno dei principali exchange in ambito cripto, e già etichettato da più come la Lehman Brother’s delle criptovalute. Gli utenti della piattaforma rischiano ora di non rivedere più i loro soldi. Il che solleva una domanda: quali sono le caratterische che una piattaforma di trading deve avere per essere ritenuta sicura?
La custodia
Il primo elemento di fondamentale importanza è che la piattaforma custodisca, invece che possedere, le criptovalute degli utenti. Ovvero che da contratto non possa prestarle e utilizzarle in nessuna maniera. Il che significa che l’investimento è al sicuro. Anche nel caso in cui tutti i clienti volessero ritirare le proprie crypto, possono farlo a qualsiasi ora del giorno, 7 giorni a settimana, 365 giorni dell’anno.
La sede
Un altro requisito importante per considerare una società sicura è la sede. Molti dei grandi exchange hanno stabilito la sede legale su isolette o addirittura “da nessuna parte” con l’obbiettivo di sottrarsi alla giurisdizione dei tribunali di qualsivoglia nazione e alla sorveglianza dei regolatori, privando in questa maniera i loro clienti della tutela dei propri diritti perché nei fatti, impossibilitati ad avviare qualsiasi azione legale contro aziende con sede legale sconosciuta oppure situata su piccole isole dove i tribunali sono scarsi o assenti. Ftx, per esempio, ha sede fiscale nelle Bahamas, un paradiso fiscale. Come riporta The Rock Trading, questo ha consentito all’azienda una certa libertà in merito alla propria disciplina finanziaria, il che l’ha portata a trovarsi a corto di liquidità quando sono iniziati i prelievi di massa sulla piattaforma. Non sarebbe stato possibile in un mercato regolamentato – come in effetti non è avvenuto per la Ftx Usa che non ha interrotto i prelievi quando si è trovata la “fila allo sportello”.
Le infrastrutture informatiche
Possedere solide infrastrutture informatiche e software che vengono continuamente aggiornati e adeguati con l’introduzione delle tecnologie più avanzate può essere un valore aggiunto; così come sistemi di custody e sicurezza certificati.
Attenti ai fondi per la tutela
Avere un fondo per la tutela è poi una buona cosa, ma non basta. Anzi, spesso gli exchange dichiarandone di averne uno prendono in giro i clienti, dando loro a vedere che hanno dei fondi per la tutela degli utenti fino a cifre, a prima vista, esorbitanti, ad esempio 1 miliardo $, al contempo omettendo di dichiarare che in realtà i fondi che devono restituire ai clienti sono 100 o forse 200 volte superiori.
In attesa di Mica
Infine quando arriverà Mica, (regolamentazione del parlamento europeo sui mercati in crypto assets), ancora in fase di approvazione, per gli investitori non ci sarà più un problema di sicurezza per gli investitori. MICA prevede infatti che il servizio di exchange possa essere fornito solo da aziende aventi sede legale in uno stato membro dell’UE e all’articolo 63 specifica che gli exchange non possono utilizzare per conto proprio le criptovalute dei propri clienti senza il loro esplicito consenso. La soluzione per prevenire eventi come il crollo di FTX è già stata individuata, se MICA venisse approvata e recepita dalle autorità nazionali il prima possibile, si eviterebbe il ripetersi di episodi simili.