«Pittura o scultura? Arte o complemento d’arredo? Elemento utilitaristico oppure ornamentale? Decorativo, funzionale, architettonico o teatrale?» sono le domande che si pone il curatore Nicholas Cullinan alla vigilia della mostra “Paraventi: Folding Screens from the 17th to 21st Centuries” che si terrà alla Fondazione Prada di Milano dal 26 ottobre 2023 al 26 febbraio 2024. «Questa mostra esamina con un approccio innovativo gli interrogativi e i paradossi che circondano la storia dei paraventi, una storia di migrazione culturale (da Oriente a Occidente), di ibridazione (tra forme d’arte e funzioni diverse) e di cio? che viene celato e rivelato. La nostra ricerca svelerà come questa storia e il suo manifestarsi nel presente coincidano con la storia di oggetti liminali e della liminalita? stessa, in un processo di superamento delle rigide distinzioni e gerarchie tra le diverse discipline dell’arte e dell’architettura, della decorazione d’interni e del design».
Il progetto espositivo ideato dallo studio di architettura SANAA, fondato da Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa, raccogliera? negli spazi del Podium oltre settanta paraventi. Saranno inclusi sia opere di grande valore storico sia lavori più recenti provenienti da musei internazionali e collezioni private, oltre a una selezione di nuove creazioni appositamente commissionate per questo progetto a piu? di quindici artisti internazionali. Al piano terra del Podium, pareti curvilinee e trasparenti di Plexiglas, alternate a tende dalla linea sinuosa, evocheranno le forme di questi oggetti creando una serie di spazi caratterizzati da diverse condizioni luminose. All’interno di questi ambienti i visitatori potranno incontrare i vari gruppi tematici e confrontarsi con il percorso espositivo grazie alla trasparenza delle strutture divisorie. Al piano superiore l’allestimento rappresenterà l’intera storia dei paraventi, presentati in ordine cronologico e disposti su piedistalli sagomati che ne enfatizzeranno le forme, in omaggio agli innovativi allestimenti museali del MASP di San Paolo, realizzato da Lina Bo Bardi, e al lavoro di SANAA per il museo Louvre-Lens.
La mostra milanese indagherà dunque la storia e interpreta i significati di questi oggetti, ripercorrendo le traiettorie di reciproche contaminazioni tra Oriente e Occidente, i processi di ibridazione fra diverse forme d’arte e funzioni, le collaborazioni tra designer e artisti e, infine, la creazione di opere inedite. I paraventi rappresentano il concetto di liminalita? e di soglia fra due condizioni, in senso letterale e metaforico, in quanto attraversano le barriere tra discipline, culture e mondi diversi. Il 2 novembre 2023 inaugureranno le due mostre complementari che si terranno presso le sedi cinese e giapponese della Fondazione Prada, Prada Rong Zhai a Shanghai e Prada Aoyama a Tokyo; entrambe approfondiranno l’eredita? storica e le interpretazioni contemporanee dei paraventi nei contesti orientali.
La sede milanese analizzerà la possibile duplice lettura dei paraventi da una prospettiva orientale, da destra a sinistra, oppure occidentale, da sinistra a destra, come un paesaggio o una rappresentazione cartografica, il tema della rappresentazione delle stagioni e delle narrazioni temporali in una dimensione spaziale, accostando antichi paraventi dai motivi ornitologici e floreali a manufatti moderni e contemporanei, dal sapore più astratto e ironico. Con un gruppo di opere recenti e inedite realizzate (Tony Cokes, Cao Fei, Shuang Li, Joan Jonas, Tiffany Sia e Wu Tsang) la mostra svelerà come questo oggetto apparentemente senza tempo possa diventare un mezzo per proiettare una stratificazione di immagini ed effetti multischermo con l’uso pervasivo delle tecnologie digitali. Un’apposita sezione sarà dedicata alla funzione principale del paravento: nascondere, proteggere e quindi creare una dimensione intima, privata e segreta all’interno dell’ambiente domestico.
L’estetica queer sarà al centro di un’altra serie di opere che trasformano questo oggetto quotidiano in un elemento decorativo dichiaratamente trasgressivo. Per identificare il paravento anche come strumento di propaganda politica, sarà in mostra anche l’opera monumentale del 1718 di Pedro de Villegas, composta da dieci elementi che presentano sul lato frontale il racconto della conquista del Messico da parte del condottiero Herna?n Corte?s.
L’ultimo gruppo di opere allestite al piano terra del Podium esplorerà il paradosso della trasparenza attraverso la negazione concettuale o umoristica della funzione pratica di questi oggetti.
Quali artisti nella mostra sui paraventi alla Fondazione Prada?
Alvar Aalto, Carla Accardi, Kai Althoff, Kamrooz Aram, Atelier E.B (Beca Lipscombe & Lucy McKenzie), Francis Bacon, Giacomo Balla, Hernan Bas, Carol Bove, Lisa Brice, Elizabeth Burden e William Morris, Marc Camille Chaimowicz, Tony Cokes, William N. Copley, Pedro de Villegas, Alessandro Di Pietro, Jim Dine, Peter Doig, Marlene Dumas, Charles & Ray Eames, Elmgreen & Dragset, Cao Fei, Isa Genzken, Duncan Grant, Eileen Gray, Wade Guyton, Kenneth Halliwell, Anthea Hamilton, Mona Hatoum, David Hockney, Josef Hoffmann, Pierre Jeanneret, Joan Jonas, William Kentridge, Yves Klein, Le Corbusier, Sol LeWitt, Shuang Li, Goshka Macuga, Rene? Magritte, Kerry James Marshall, Takesada Matsutani, Ma?gorzata Mirga-Tas, Chris Ofili, Laura Owens, Le? Phô?, Pablo Picasso, Jean Prouve?, Man Ray, Ed Ruscha, Betye Saar, Watanabe Shiko?, Tiffany Sia, Francesco Simeti, Lorna Simpson, John Stezaker, Keiichi Tanaami, Wu Tsang, Luc Tuymans, Cy Twombly, Francesco Vezzoli, Carrie Mae Weems, Franz West, T. J. Wilcox, Chen Zhifo.