La maggior parte dei lavoratori andrà in pensione con un assegno nettamente inferiore all’ultimo stipendio
Il gap previdenziale si sta allargando sempre più
È importante fare le dovute valutazioni finché si è in tempo
È fondamentale fare un check up previdenziale e patrimoniale con un esperto
Le regole sulle pensioni in Italia sono soggette a cambiamenti, spesso legati alle scelte politiche, ma una cosa è certa: con l’attuale sistema contributivo, la maggior parte dei lavoratori quando andrà in pensione avrà un assegno nettamente inferiore all’ultimo stipendio. Per questo è importante fare le dovute valutazioni finché si è in tempo, perché solo così ci si potrà far trovare preparati.
Il gap previdenziale secondo l’Inps
Secondo le stime dell’Inps, infatti, il rapporto tra assegno pensionistico e ultimo reddito (quello che si chiama in gergo tecnico il tasso di sostituzione), per chi andrà in pensione tra 20 anni equivarrà al 60% dell’ultimo reddito per i dipendenti privati – contro 72,5% di oggi – e solo al 46% per i lavoratori autonomi, rispetto al 55,5% attuale. Numeri che fanno capire di quanto si stia allargando il gap previdenziale, cioè la differenza tra la prima rata di rendita di pensione e l’ultimo stipendio da lavoratore, che danno anche la misura di quanto più basso sarà il tenore di vita da pensionati rispetto a quello da lavoratori. “Tanti durante il percorso lavorativo non se ne curano e quando arrivano al momento della pensione rimangono stupiti dalla differenza che passa tra l’ultimo stipendio e l’assegno pensionistico, ma a quel punto è troppo tardi per intervenire” sottolinea Emanuele Chillè, private banker di Sanpaolo Invest a Bergamo ed esperto di pensioni iscritto all’Associazione Analisti Previdenziali Italiani (Asapi).
Le soluzioni per avere una pensione più ricca
Un divario che si allarga moltissimo soprattutto per i liberi professionisti che versano alle loro Casse previdenziali tra il 10 e il 20% dei loro emolumenti e che incasseranno a fine carriera al massimo il 30-40% di quanto fatturato nell’ultimo anno d’attività. “Soprattutto per i professionisti è importante realizzare una fotografia fedele di quanto hanno maturato nel corso della loro carriera” sottolinea Chillè “analizzando caso per caso, dato che esiste una grandissima disparità di trattamento pensionistico tra le diverse Casse, tenendo anche conto dell’impatto dell’inflazione sul futuro assegno previdenziale”.
Ma come fare per chiudere questo gap? “E’ fondamentale agire quanto prima e fare un check up previdenziale e patrimoniale con un esperto, iniziando fin da giovani a investire sul proprio futuro versando a un fondo pensione e sottoscrivendo un piano di accumulo. Basta una piccola somma risparmiata ogni mese per ritrovarsi con un tesoretto da anziani”.