Gli under 18 residenti in Italia sono oltre 9,6 milioni
Per avvicinare i più giovani al mondo del risparmio già in tenera età, l’educazione finanziaria gioca un ruolo chiave
We Wealth ha indagato sulle soluzioni finanziarie progettate per i più giovani
Dai “classici” buoni postali e libretti di risparmio fino ad arrivare a vere e proprie app per gestire la paghetta: le strade per gettare le basi per i futuri risparmi di bambini e adolescenti sono molteplici.
We Wealth ha indagato sui diversi servizi dedicati ai bambini e ai teenager riassumendo funzionalità e caratteristiche di alcune soluzioni attualmente presenti sul mercato italiano per i baby risparmiatori. Diverse sono, infatti, le opzioni in mano ai genitori per la gestione dei risparmi dei propri figli.
Secondo i dati Istat, sono oltre 9,6 milioni gli under 18 residenti in Italia, pari a circa il 16% del totale (dati aggiornati al 1° gennaio 2019, ultimi numeri disponibili). Il futuro dei propri figli e nipoti è spesso il primo pensiero per i genitori e i nonni e quando si parla di avvicinare i più giovani al mondo del risparmio già in tenera età, il processo passa anche dall’educazione finanziaria. In Italia, si sa, i giovani e la finanza sono due mondi distanti. Basti pensare ai dati raccolti da una ricerca dell’Ocse-Pisa 2018 sull’alfabetizzazione finanziaria (financial literacy), che mostrano come gli studenti italiani siano ben al di sotto della media degli altri Paesi, quanto a livello di conoscenze e abilità finanziarie. Dall’indagine, condotta su un campione di oltre 9mila studenti quindicenni, frequentanti licei, istituti tecnici, istituti professionali e centri di formazione professionale, è emerso che, nel nostro paese, solo il 79% degli studenti raggiunge almeno il livello 2, cioè la sufficienza, contro una media Ocse dell’85%. Inoltre, stando allo studio, circa uno studente su cinque non possiede le competenze minime necessarie per prendere decisioni finanziarie responsabili e ben informate.
Per colmare anche solo in parte questo divario e avvicinare anche i più giovani al mondo della finanza, le soluzioni offerte da alcuni operatori del mercato puntano proprio sull’educazione finanziaria dei risparmiatori junior. Sicuramente un ruolo fondamentale è svolto dai genitori, alla ricerca di strumenti rivolti appositamente rivolti ai propri figli. Ma andiamo per ordine, e passiamo in rassegna le 6 soluzioni per baby risparmiatori individuate da We Wealth.
1. I buoni di fruttiferi postali
Partiamo dal “più classico” buono fruttifero postale dedicato ai minori. Il buono, emesso da Cassa depositi e prestiti (Cdp) e collocato da Poste Italiane, è pensato appositamente per i più giovani e per i loro progetti futuri. Il buono può essere intestato esclusivamente a un minore con età compresa tra 0 e 16 anni e mezzo e regalato da chiunque (amici, nonni, genitori) purché maggiorenni. È sottoscrivibile per multipli di 50 euro e rimborsabile senza costi (salvo gli oneri fiscali); è esente da imposta di successione e gode di un’aliquota fiscale agevolata del 12,50% sugli interessi, che maturano fino al compimento del 18° anno di età con un rendimento effettivo annuo lordo che cresce in ragione del tempo trascorso dalla sottoscrizione: dallo 0,50% per un periodo di possesso di 1 anno e 6 mesi fino al 2,50% per un periodo di possesso di 18 anni.
2. Il libretto postale
Nella gamma di prodotti dedicati ai più piccoli, al fine di educare i ragazzi al risparmio, sempre Poste e Cdp offrono tre tipologie di libretto (intestato esclusivamente al minore) per tre fasce di età, con tre diversi livelli di autonomia: Io cresco (tra 0 e 12 anni), Io conosco (tra 12 e 14 anni), Io capisco (tra 14 e 18 anni). Le operazioni di versamento e prelievo a valere sul libretto sono consentite a chi esercita responsabilità genitoriale del minore intestatario del libretto e dal minore stesso a partire dal dodicesimo anno di età: i titolari del libretto sopra i 12 anni possono infatti richiedere il rilascio di “Carta Io”, una Carta libretto postale intestata al minore collegata al libretto che consente di effettuare prelievi. Nello specifico, il limite massimo di versamento mensile è pari a 250 euro per la carta associata al Libretto “Io Conosco” e 500 euro per quella associata a “Io Capisco” mentre per il prelievo mensile è pari a 250 euro per il Libretto “Io Conosco” e 500 per “Io Capisco”. La carta è gratuita: non è previsto un canone annuale e non sono applicate commissioni su versamenti o prelievi. In tutti e tre i casi il limite massimo di deposito è pari a 15 mila euro e il tasso annuo nominale lordo è dello 0,01%.
3. Il conto corrente
Tra le diverse soluzioni sul mercato, alcune banche offrono la possibilità di attivare dei veri e propri conti correnti per minorenni, sotto la supervisione dei genitori. Ad esempio, Xme Conto Up è il conto corrente di Intesa Sanpaolo dedicato agli under 18 e gratuito fino alla maggiore età (spese di bollo comprese). Il conto, intestato esclusivamente al minore, viene sottoscritto dal genitore e ammette una giacenza massima di 20mila euro. L’operatività varia a seconda del soggetto operante che è in questo caso il genitore o minore che ha compiuto 8 anni (età a partire dalla quale è disponibile una carta) che può operare nei limiti stabiliti dal genitore, e dalla banca (200 euro al giorno e 1.700 euro al mese). Il genitore ha poi a disposizione un “parental control” per stabilire e controllarne le modalità di utilizzo. È possibile agganciare al conto una serie di servizi e prodotti gratuiti che puntano sull’educazione finanziaria dei baby risparmiatori insegnando a loro fin da piccoli a mettere da parte somme per obiettivi futuri. Ad esempio, grazie al servizio “Paghetta”, il genitore può attivare un bonifico periodico sul conto del figlio, che imparerà così ad amministrare le prime risorse in autonomia. È previsto anche un bonus dell’1% lordo sul conto, che viene applicato sulla giacenza media annua del conto corrente e sarà erogato al compimento della maggiore età, al netto della ritenuta fiscale, sino alla concorrenza dell’importo massimo di mille euro lordi. Accanto al conto corrente di Intesa, sono diversi i player del mondo bancario che propongono le proprie soluzioni per gli under 18, come Genius Teen, il conto di deposito a risparmio nominativo pensato da Unicredit per i ragazzi dai 13 ai 17 anni, che consente di ricevere bonifici, effettuare versamenti ma anche di prelevare contanti e fare acquisti grazie alla possibilità di richiedere gratuitamente una carta di debito e una carta prepagata.
4. I piani di accumulo
Il Pac (piano di accumulo del capitale) è uno strumento che permette di versare regolarmente una somma prefissata in fondi comuni, incrementando l’investimento in modo graduale e con la possibilità di definirne le caratteristiche (durata, periodicità e ammontare dei versamenti) in base alle proprie esigenze. Per chi ha un obiettivo di lungo termine, come ad esempio, finanziare le spese per l’università del proprio figlio e vuole arrivarci un passo alla volta, evitando di commettere errori di market timing, il Pac è certamente una soluzione da considerare. A titolo di esempio, versando 100 euro al mese per 15 anni in un piccolo paniere bilanciato diviso tra due etf (fondi passivi), uno azionario globale (70%), l’altro obbligazionario globale (30%), si potrebbe ottenere un capitale di quasi 28.340, calcola Raffaele Zenti, responsabile strategie di AdviseOnly. L’ipotesi di partenza è che il rendimento medio annuo si attesti al 5% per l’equity e all’1,9% per i bond, in linea con i valori registrati tra il 1900 e il 2019, come calcolati dal Credit Suisse Global Investment Returns Yearbook.
5. La pensione integrativa
Ebbene sì, anche la previdenza complementare, termine che associamo generalmente ai più adulti, può essere uno strumento per mettere da parte alcuni risparmi a favore dei propri figli con una serie di vantaggi. Nello specifico, i genitori possono sottoscrivere un fondo pensione intestandolo ai propri figli. Dal punto di vista fiscale, grazie alla deducibilità dei contributi versati in favore del soggetto fiscalmente a carico, qualora non venisse raggiunta la soglia massima di deducibilità pari a 5.164,57 euro l’anno, è possibile dedurre i contributi versati in favore del figlio dalla propria dichiarazione, diminuendo così la base imponibile dell’Irpef.
6. Le soluzioni fintech
Per i più tecnologici, nel mondo del fintech, alcuni player hanno sviluppato soluzioni ad hoc per i baby risparmiatori. La mobile bank Revolut ha recentemente lanciato Revolut junior in Italia. La app, progettata per i bambini e i ragazzi dai 7 ai 17 anni ha l’obiettivo di promuovere l’educazione finanziaria tra i ragazzi attraverso strumenti e consigli personalizzati. All’utente junior verrà fornita anche una carta collegata al conto che potrà usare per fare acquisti e prelevare contanti (per un massimo di 120 euro al giorno). La creazione del conto Revolut junior è gratuita ed è possibile inviare 4mila euro all’anno e avere non più di 3mila alla volta. Tramite l’account, che può essere creato e controllato solo da un genitore o tutore legale (già un utente Revolut premium o metal) questi ultimi (titolari a livello legale di conto e carta) avranno modo di gestire la paghetta e le spese dei ragazzi direttamente dal proprio conto con la possibilità di trasferire denaro verso l’account dei figli, ricevere le notifiche delle spese e accedere a saldo e transazioni. Ulteriori funzionalità che verranno introdotte durante l’anno includono la possibilità di impostare una paghetta automatica, missioni e obiettivi e finanziari, opzioni di risparmio, report di spesa dettagliati, limiti di spesa e assistenza nello sviluppo delle abilità finanziarie dei bambini. Tra le challenger bank anche Hype punta sugli under 18 offrendo a i ragazzi dai 12 ai 17 anni la possibilità (con il consenso e la supervisione di un genitore o tutore legale) di aprire un conto e ottenere una carta attraverso un processo di registrazione semplice e completamente online.
Gli under 18 residenti in Italia sono oltre 9,6 milioniPer avvicinare i più giovani al mondo del risparmio già in tenera età, l’educazione finanziaria gioca un ruolo chiaveWe Wealth ha indagato sulle soluzioni finanziarie progettate per i più giovani
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