Lo scorso 28 settembre, a 37 giorni dal voto, un giudice della corte federale americana graziava TikTok. Un altrom salvava dalle ire di Trump WeChat. Il presidente Usa nel frattempo prendeva di mira il colosso dei semiconduttori Smic
Il Dragone invece potrebbe intralciare l’accordo fra ByteDance (TikTok) e Oracle, in virtù degli stessi timori di Trump. Cioè, il trasferimento di tecnologia al “nemico”. Intanto, secondo fonti internazionali la Cina avrebbe approvato una nuova legge sul controllo delle esportazioni ad elevato contenuto tecnologico. Sulla base di questa, potrebbe negare a ByteDance la licenza per “esportare” negli Usa l’algoritmo potenziato di TikTok
ByteDance dichiara che manterrà una partecipazione dell’80% nella costituenda TikTok Global, lasciando un complessivo 20 % tra Oracle e Walmart. Dal canto suo Oracle dichiara che ByteDance “avrà lo 0% di TikTok Global. Un curioso accordo societario
Quando i giudici aiutano il mercato
Lo scorso 28 settembre, a 37 giorni dal voto, un giudice della corte federale americana di Washington, Carl Nichols, denunciando l’abuso di potere di Trump e invocando la libertà di espressione dei cittadini, ha graziato TikTok, la app cinese di brevi video coreografati, tanto in voga fra i giovanissimi. O meglio: ne ha ritardato l’obbligo di “Usa-vestizione”.
Non solo TikTok, le big tech cinesi nel mirino di Trump
Lo stesso tipo di salvagente è stato gettato da un altro giudice a WeChat, la Whatsapp cinese usatissima dagli espatriati negli Usa. Con il verdetto di fine settembre, il tentativo di Trump di limitare l’uso delle app di provenienza cinese è stato quindi respinto per la seconda volta in poche settimane da un giudice federale. Si tratta però solo dell’ultimo tassello di un’escalation iniziata nel marzo 2018 con l’inizio della guerra commerciale tra Cina e Usa, intensificatasi la scorsa estate, con nuove minacce, dopo la tregua firmata a gennaio. Nell’ultima settimana di settembre, il dipartimento del commercio Usa ha preso di mira anche la società semi-statale cinese Semiconductor Manufacturing International Corporation (Smic).
Il Dragone, dal canto suo, potrebbe intralciare l’accordo fra ByteDance e Oracle, in virtù degli stessi timori: il trasferimento di tecnologia al “nemico”. Intanto, secondo l’ FT, la Cina avrebbe approvato una nuova legge sul controllo delle esportazioni ad elevato contenuto tecnologico e sulla base di questa potrebbe negare a ByteDance la licenza per “esportare” negli Usa l’algoritmo potenziato di TikTok. Oggi la guerra di muscoli fra Trump e Xi Jinping si combatte soprattutto in campo tecnologico. La rielezione di Trump potrebbe accentuare le tensioni. Ma un’eventuale vittoria di Biden finirebbe per ammorbidire i toni, non la sostanza: il tech è il Sacro Graal della nuova guerra fredda.
Un accordo in disaccordo…
La disputa su TikTok potrebbe essere solo uno dei capitoli iniziali. E con ogni probabilità avrà ulteriori ripercussioni anche sulle Borse. Intanto, sulla scorta di quanto richiesto da Trump, ByteDance dovrebbe cedere tutte le sue attività negli Usa a Oracle. Dovrebbe. Perché, come nota Tech Crunch, la casa madre dichiara che manterrà una partecipazione dell’80% nella costituenda TikTok Global, lasciando un complessivo 20 % tra Oracle e Walmart. Dal canto suo, invece, Oracle dichiara che ByteDance “avrà lo 0% di TikTok Global, mantenendo il controllo solo delle sue app cinesi. Le parti in gioco hanno tempo fino al 12 novembre – nove giorni dopo le elezioni-per concludere un accordo. La partita resta aperta.