Per i leader del settore immobiliare le migliori opportunità si trovano nell’economia digitale, cioè nei data center e nei ripetitori per le reti cellulari
Secondo alcuni studi si assisterà una crescita costante dell’offerta di data center europei, con un aumento annuo stimato di quasi l’11% fino al 2030
Dopo un 2023 complesso per il settore immobiliare, bersagliato dal continuo rialzo dei tassi da parte delle banche centrali, quest’anno dovrebbe riservare qualche sorpresa positiva al mattone commerciale. In attesa del primo taglio dei tassi, che potrebbe avvenire ad aprile o al più tardi a giugno, gli istituti di credito stanno timidamente iniziando a sforbiciare i costi dei mutui per dare un po’ di ossigeno alle compravendite scivolate in molti paesi europei ai minimi degli ultimi 10 anni.
Certo, la ripresa economica nell’Eurozona è ancora fragile e la causa non sono solo le banche centrali con la loro politica monetaria restrittiva, ma anche le tensioni geopolitiche in Medio Oriente, il rallentamento dell’economia cinese e, non ultimo, le incertezze legate all’anno elettorale, dato che quest’anno ben 4 miliardi di persone sparse per il globo andranno al voto.
Ritorno a un terreno solido
Tuttavia, le attese sono per un’inflazione “core” in calo, mentre si prevede che i motori della domanda immobiliare, cioè il tasso d’occupazione e la spesa dei consumatori, rimarranno forti in Europa. Per questo il settore sta per “ritornare su un terreno solido”, secondo le previsioni di Deloitte, soprattutto per quanto riguarda il Commercial real estate. Nelle sue prospettive globali per il 2024, la società di consulenza ha intervistato i leader del comparto e ha concluso che “i prossimi 12-18 mesi saranno importanti per il riposizionamento delle società immobiliari”.
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I settori che trainano la ripresa
Ma dove sarà la ripresa? Secondo Deloitte, per i leader del settore immobiliare le migliori opportunità si trovano nell’economia digitale, cioè nei data center e nei ripetitori per le reti cellulari.
Anche Knight Frank, società di consulenza immobiliare globale con sede a Londra, ha rilevato tendenze simili e prevede che a trainare il mercato quest’anno saranno proprio i luoghi dove si fa più innovazione. Infatti, l’ascesa delle tecnologie, come l’intelligenza artificiale, si accompagna di pari passo alla domanda di una solida infrastruttura dati. Per questo Knight Frank punta a “una crescita costante dell’offerta di data center europei, con un aumento annuo stimato di quasi l’11% fino al 2030, situazione che presenta numerose opportunità per gli investitori”.
Meno uffici e più alberghi
Al contrario, Deloitte sottolinea come siano diminuite le scommesse degli investitori sugli uffici rispetto allo scorso anno, riflettendo come le aziende continuino a confrontarsi con le aspettative di lavoro ibrido. Continueranno a registrare una domanda tonica gli immobili residenziali e legati alla logistica, mentre in tutta Europa si registra una forte crescita dei settori legati al turismo e ciò significa che il comparto alberghiero e dell’ospitalità continueranno ad attirare l’interesse degli investitori.
Positive anche le previsioni della società immobiliare globale CBRE, secondo cui il 2024 “sarà un anno favorevole per investire in immobili commerciali”, suggerendo che i tassi di interesse a lungo termine hanno probabilmente raggiunto il picco e gli acquirenti adesso potrebbero trovare buone opportunità a valori scontati.
E in Italia a che punto siamo?
Secondo il Team Research di Dils, tra i principali operatori immobiliari italiani, il mercato degli immobili commerciali nei prossimi 12 mesi sarà caratterizzato dalla combinazione di due fenomeni: da una parte, una stabilizzazione delle attività di investimento nei settori più consolidati, come gli uffici e la logistica, e dall’altra lo sviluppo di comparti legati a macro-trend sociali ed economici in forte crescita quali Education, Healthcare e Wellbeing, Infrastructure. Si assisterà, inoltre, all’accelerazione del processo di ibridazione che coinvolgerà gli immobili più tradizionali, soprattutto gli uffici e il residenziale, i cui format verranno adattati alle nuove necessità emergenti dallo stile di vita contemporaneo e dalla centralità degli standard Esg.