Anche le aste degli orologi più inaccessibili nascondono un forziere di opportunità nascoste. Come scovarle? Con la guida di un insider, guardando alle imminenti, attesissime aste Phillips di Ginevra e Hong Kong
Una delle situazioni più frustranti in cui mi imbatto nel mio lavoro è sintetizzabile nella frase – bofonchiata con il tono rassegnato di un condannato alla forca – “ma tanto so già che non ci sono possibilità che me lo aggiudichi”. L’ho sentita uscire dalle labbra dei più verdi neofiti come dei più navigati collezionisti, tuttavia mentre é innegabile che la previsione relativamente certa per alcuni oggetti offerti all’incanto sia di un’accesa battaglia in sala, questo non preclude la possibilità di trovare altri pezzi di grande pregio e, complice un pizzico di fortuna, riuscire a diventarne proprietari a cifre ragionevoli. In fondo, per quanto possa sembrare retorico, nonostante la stima presente sul catalogo il vero prezzo di un oggetto in asta è sconosciuto fino al “momento della verità”.
Vorrei a questo punto porgere un veloce “disclaimer”. Gli orologi di grande commerciabilità (penso ad alcuni sportivi moderni, per fare un esempio) hanno un loro valore ben definito. Può certo oscillare di qualche punto percentuale, ma fondamentalmente il
valore di un
Royal Oak o di un
Nautilus o di un
Daytona è quello, e dunque ogni finestra di opportunità viene di solito chiusa dai commercianti, che ben sanno a che prezzo lo possono acquistare (e poi vendere). In questi casi è innegabile che la fortuna abbia un po’ più rilevanza se si è a caccia dell’affare – che comunque può capitare.
Qualora si sia però pronti ad allargare il proprio campo collezionistico a oggetti meno mainstream, ci si trova di fronte ad un fenomeno interessante. Lo specialista di una casa d’aste tende a includere in catalogo due “generi” di oggetti (a grandissime linee): il primo genere – e credo questo non stupisca nessuno – include oggetti di facile commerciabilità, di cui si e’ certi il mercato ha fame. Un catalogo interessante però è anche fatto da orologi inusuali, rari, a volte addirittura sconosciuti.
Pezzi che di certo hanno meno “seguito”. Di conseguenze il processo selettivo di questo secondo tipo di orologi utilizza criteri molto stringenti. Per esempio, sapendo che il mercato per gli Ovetti della Rolex non è che proprio sia il più frizzante del momento, si include un Ovetto in asta solo se ha condizioni di conservazione o particolarità estetiche tali da giustificarne la presenza e renderlo appetibile. E in questo caso si aprono finestre di opportunità: può a volte capitare infatti che nonostante la qualità o rarità, uno di questi orologi passi in secondo piano, magari a causa dell’attenzione riversata sul lotto precedente o dell’attesa per quello successivo, e venga ceduto a un prezzo interessante. Detto ciò, mi permetto di sottolineare come sia importante il rapporto di fiducia con la casa d’asta, in quanto se il processo di selezione è meno che rigoroso, c’è il rischio che quello che sembrava un affare si riveli essere tutt’altro.
Per fare degli esempi concreti, mi sono dato il divertente compito di trovare nei
cataloghi Phillips di Ginevra e Hong Kong dei lotti che penso rientrino nella categoria appena descritta: oggetti o modelli che pur non essendo sotto i riflettori in questo particolare momento, reputo interessanti per motivi tecnici, storici, estetici, di conservazione o altro. Ho cercato di selezionare pochi orologi che però rappresentano un’ampia parte del mercato: dal vintage al moderno, sia la fascia più bassa (da tenere a mente che per aste internazionali questo termine è assai relativo) che quella più alta di prezzo, appunto per illustrare come questo genere di oggetti si possa scovare in diversi livelli e settori del collezionismo.
Moderno, sotto i 15’000 USD
Cartier Tank Chinoise in platino – Gli orologi Cartier sono oggetti di puro design (è incredibile pensare che una maison essenzialmente dedicata ai gioielli, sia stata cosi’ prolifica in termini di modelli di orologi iconici ideati) ma forse al momento leggermente snobbati dal mercato. Questo Tank Chinoise in platino con base di 7’000 CHF ne è la prova.
Phillips, THE GENEVA WATCH AUCTION: XI GENEVA AUCTION 27 – 28 JUNE 2020
Audemars Piguet Royal Oak calendario triplo con quadrante blu elettrico – edizione limitata di 98 pezzi fatta per le Olimpiadi invernali del 1998, un’estetica di enorme impatto, e uno degli Offshore più “indossabili” (e anche uno dei più confortevoli) in virtù della misura di 38mm. Ironicamente, tale misura per parte del mercato è considerata piccola (opinione da molti contraddetta, ma tant’è), il che rende questo oggetto potenzialmente un buon affare in quanto potrebbe essere snobbato da alcuni collezionisti.
Phillips, THE HONG KONG WATCH AUCTION: X HONG KONG AUCTION 10 JULY 2020
Moderno, fascia media
IWC Portugieser Rattrappante “Boutique Milano”. Il crono rattrappante era sparito dai Portugieser nel 2006, con grande rammarico dei collezionisti che per dieci anni chiesero una reintroduzione della complicazione. La IWC li ha accontentati nel 2016, lanciando questo modello limitato a 100 pezzi. Tecnicamente complesso, esteticamente – a mio avviso – di grande impatto, in condizioni pari al nuovo e offerto senza riserva, mi sembra una buona opportunità per il collezionista di orologi già abbastanza importanti.
THE GENEVA WATCH AUCTION: XI GENEVA AUCTION 27 – 28 JUNE 2020
Moderno, fascia alta
PP 5970 – la fascia alta del mercato moderno, complice l’output scarsissimo, l’alto livello di scrutinio a cui i pezzi sono sottoposti e il notevole livello di sforzo economico richiesto, offre in effetti meno opportunità. Tuttavia a volte vedo apparire in asta – per citare una categoria ma non l’unica – orologi complicati Patek Philippe degli anni ’90 e ’00 – come la referenza 5970G, in questo caso con partenza a 80’000 EUR – che reputo valga la pena considerare sia per soggettive considerazioni estetiche, sia per oggettive considerazioni di rarità e valore storico (sono gli ultimi PP per esempio ad utilizzare i movimenti Lemania, alcune casse del periodo si rifanno a modelli storici come il 2499, ecc.).
Phillips, THE HONG KONG WATCH AUCTION: X HONG KONG AUCTION 10 JULY 2020
Vintage, sotto i 15’000 USD
Patek Philippe 1509. Io trovo l’estetica di questo orologio del 1945 semplicemente stupenda. Quadrante bitonale con firma lunga, anse a goccia (molto inusuali per Patek), condizioni eccezionali. L’estetica così understated ed elegante lo rende però un pezzo per intenditori: di solito (anche se non sempre) si arriva ad apprezzare questo look e queste particolarità solo dopo aver raggiunto una certa dimestichezza nel campo. Il che lo rende un potenziale ottimo acquisto.
Phillips, THE GENEVA WATCH AUCTION: XI GENEVA AUCTION 27 – 28 JUNE 2020
Vintage, fascia alta
Anche per il vintage, come per il moderno e forse più, la fascia alta è meno generosa con le occasioni. Il campo si presta maggiormente a considerazioni di medio/lungo termine (quanto un certo oggetto/modello sia attualmente sotto o sopravvalutato) piuttosto che alla possibilità di fare affari immediati. Tuttavia questa possibilità rimane: tempo fa mi fu raccontata la storia dell’acquisto in asta di un Patek Philippe 130 acciaio con quadrante settoriale a una cifra che stimo ai tempi equivalesse al 70% circa del suo valore (ed ai prezzi odierni, al 50% o meno).
Phillips, THE GENEVA WATCH AUCTION: XI GENEVA AUCTION 27 – 28 JUNE 2020
Dunque, non si sa mai… L’esempio (doppio, in quanto casualità vuole che ci sia un esemplare per asta) che porto in questo caso è la referenza 530 della Patek Philippe. Mentre a prima vista sembrerebbe un 130, questa è la versione oversize da 36.5 mm, fatta in pochi esemplari a metà del secolo scorso. Difficile dire che un 530 possa passare inosservato, ma considerato che il valore è simile a quello di altri importanti cronografi vintage possibilmente più “di moda” (e che non tutti possono comprare tutta l’asta, trovandosi dunque a dover fare delle scelte), potrebbe essere una referenza che in asta vale la pena monitorare.
Phillips, THE HONG KONG WATCH AUCTION: X HONG KONG AUCTION 10 JULY 2020
Vintage, fascia media
Breitling rattrappente in acciaio. Il crono rattrappante è una delle complicazioni più difficili da realizzare, e di conseguenza una delle più rare e ambite. Quando ho visto un rattrappante vintage in acciaio offerto in queste condizioni di cassa e di quadrante, non ho potuto non pensare di includerlo in questa lista.
Phillips, THE HONG KONG WATCH AUCTION: X HONG KONG AUCTION 10 JULY 2020
Una delle situazioni più frustranti in cui mi imbatto nel mio lavoro è sintetizzabile nella frase – bofonchiata con il tono rassegnato di un condannato alla forca – “ma tanto so già che non ci sono possibilità che me lo aggiudichi”. L’ho sentita uscire dalle labbra dei più verdi neofiti come dei più…
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