Filippo Diodovich: “Sullo spread c’è stato un rialzo ma ridotto, perché permane lo scudo protettivo della Banca centrale europea”
Secondo le stime di Confesercenti, il prolungamento delle restrizioni determinerà un crollo dei consumi di 15 miliardi nel primo trimestre
Il Consiglio dei ministri, riunitosi nella serata del 13 gennaio, ha deliberato intanto la proroga fino al 30 aprile dello stato d’emergenza
Quanto invece alle dinamiche oltreoceano, secondo lo strategist gli indici europei “stanno guardando agli Stati Uniti”, in particolare al post-insediamento di Joe Biden e all’atteso “secondo piano di aiuti dopo quello da 900 miliardi firmato da Trump”. “Bisogna anche tenere conto del fatto che la vittoria al Senato dei democratici ha aumentato le possibilità del neopresidente di promuovere le proprie riforme, ma è da sottolineare che per le leggi più importanti (che chiedono una maggioranza qualificata) bisognerà comunque convincere i repubblicani a votare a favore. Mi aspetto che il nuovo piano accoglierà i loro consensi, anche se magari non sarà così importante come nei desiderata della speaker democratica, Nancy Pelosi. In ogni caso, potrebbe aiutare i mercati, perché gli investitori si attendono ulteriore liquidità nel sistema. Le banche centrali continueranno con le loro politiche accomodanti ed espansive e ci si aspetta tanta politica fiscale di aiuti, che potrebbe portare gli indici e i valori azionari verso l’alto”.
Ristori, l’allarme di Gualtieri
Tornando al fronte italiano, resta caldo intanto il tema dei ristori, dopo i dubbi sollevati dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri sul nuovo scostamento di bilancio da 24 miliardi. Un atto che, secondo l’esperto, “richiede un esecutivo nella pienezza dei suoi poteri”, rivelandosi dunque “incompatibile con una crisi di governo”. Ma l’ex premier, Matteo Renzi, ha assicurato il suo sostegno all’esecutivo su entrambi i fronti. Non si lascia attendere il monito di Carlo Bonomi che, in un’intervista al Corriere della Sera, ha sottolineato come la politica dovrebbe “uscire dalla gabbia dei personalismi” e che per “aprire la strada della ripresa” l’industria nel suo complesso debba essere ascoltata. L’Istituto nazionale di statistica, ha aggiunto, “stima che un terzo delle imprese italiane siano fortemente a rischio. Non significa che siano tutte destinate a fallire, ma è un numero che fa pensare anche perché la crisi non inizia oggi. Prima della pandemia il pil era ancora del 4% sotto ai livelli del 2008 e dal 2017 abbiamo perso 32mila imprese manifatturiere. Come ho detto: è tempo che la politica esca dalla gabbia dei personalismi e guardi in faccia la realtà”.
Consumi, atteso un buco da 15 miliardi
Intanto, il nuovo anno sembra partire ancora col freno tirato sul fronte dei consumi. Secondo le stime di Confesercenti, il prolungamento delle restrizioni determinerà un crollo di 15 miliardi nel primo trimestre rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Un buco che andrebbe a incidere su un sistema già fortemente intaccato, se si tiene conto che nel 2020 la crisi pandemica ha mandato in fumo 105 miliardi di euro di consumi, determinando una contrazione del pil del 6,1%. A percepire il peso dell’incertezza sono soprattutto le imprese del commercio, del turismo e della ristorazione, che hanno registrato un calo medio del valore aggiunto del 16,2% (contro il 9,6% delle altre imprese). “Un problema per la crescita”, spiega l’associazione, considerando la contrazione della quota di pil generata da tali comparti: dal 6,2 al 4,4% del pil per “alberghi e pubblici esercizi”, dal 4,2 al 3,3% per “ricreazione e cultura” e dal 3,7 al 3% per “abbigliamento”.
Prorogato lo stato d’emergenza fino al 30 aprile
Il Consiglio dei ministri, riunitosi nella serata del 13 gennaio, ha deliberato intanto la proroga fino al 30 aprile dello stato d’emergenza. Approvato, inoltre, un decreto-legge che introduce nuove disposizioni urgenti per il contenimento dell’emergenza pandemica. Confermato fino al 15 febbraio il divieto di spostamento tra regioni o province autonome diverse, salvo comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute, oltre al rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Dal 16 gennaio al 5 marzo 2021, inoltre, sarà consentito una sola volta al giorno spostarsi verso un’altra abitazione privata tra le 5.00 e le 22.00 a un massimo di due persone ulteriori a quelle già conviventi, che potranno portare con sé figli minori di 14 anni e persone disabili o non autosufficienti. Istituita, infine, la cosiddetta area “bianca”, nella quale si collocheranno le Regioni con uno scenario di “tipo 1”, un livello di rischio “basso” e un’incidenza dei contagi inferiore a 50 casi ogni 100mila abitanti per tre settimane consecutive.