Un mondo sciupone
«E’ che stiamo spingendo la natura oltre i suoi limiti», prosegue Hubert Keller. «Si tratta di soglie molto pericolose da superare, a pena di un aumento notevole dei costi e dei rischi». Quali sono queste soglie? L’aumento di 2 C° per quanto riguarda il cambiamento climatico, l’acidificazione degli oceani, l’assottigliamento dell’ozono, la deforestazione, l’inquinamento agrochimico, l’uso eccessivo di acqua potabile, la perdita di biodiversità, l’inquinamento dell’aria, i rifiuti tossici. «Almeno il 50% delle attività economiche impatta sul clima». Le industrie che maggiormente vi influiscono sono: alimentare, energia, manifattura, sanità, turismo, immobiliare. Forse proprio per questo, «il mutamento climatico è un processo ancora reversibile».
Dal “WILD” alle traiettorie di una sostenibilità “CLIC”
«In Lombard Odier siamo molto concentrati sulle tematiche legate al cambiamento climatico e profondamente legati alle convinzioni che stanno alla base degli investimenti». Per passare da un modello economico “WILD” a uno “CLIC” è necessario che i criteri Esg debbano necessariamente declinarsi in tre dimensioni: «il come, il cosa e il dove».
Come si comportano le aziende? Dice Christopher Kaminker, head of sustainable investment research, strategy & stewardship, Lombard Odier: «La prima domanda che facciamo alle imprese è: avete stabilito un obiettivo di zero emissioni?». Poi, sono importanti i dati (il cosa), che da soli non porteranno molto rendimento: è essenziale conoscere le traiettorie della sostenibilità (il dove). Percorsi che devono essere sostenuti da nuovi e più solidi obiettivi di regolamentazione riguardanti circolarità, natura, uguaglianza, zero emissioni; dalla convenienza economica di adottare soluzioni “pulite”, da una crescente consapevolezza dei consumatori, dalla redistribuzione dei capitali. Un modello CLIC comporta una transizione a un’economia a zero emissioni, positiva nei confronti della natura, circolare; a una società equa e sicura.