Ne abbiamo sentite di tutti i colori dall’inizio del 2016, quando i diamanti hanno iniziato a perdere valore. È però doverosa una breve premessa per permettevi di inquadrare meglio la situazione: prima del 2016 i prezzi dei diamanti sono cresciuti regolarmente per decenni e, proprio nel 2015, hanno abbattuto ogni record, assestandosi poi al ribasso negli ultimi cinque anni. Ma non è questo l’argomento, ormai già discusso fino alla nausea, di cui vi voglio parlare oggi. Tutt’altro.
Negli ultimi sei mesi abbiamo visto rialzi multipli dei listini di scambio usati nelle borse dei diamanti a confermare come la domanda sia di gran lunga superiore all’offerta.
La prima reazione di un operatore del settore è sicuramente un largo sorriso, non lo nego, perché non è mai bello investire in un mercato che scricchiola e che tutti danno come in declino.
La seconda cosa che però mi viene spontanea è chiedermi perché i diamanti stanno di nuovo “tirando”? Ed è proprio questo ragionamento che oggi farò insieme a voi ad alta voce.
La prima motivazione è sicuramente la pandemia.
Ok, la pandemia può suonare molto generico, ma seguitemi e pensate a dove sono tagliati la maggior parte dei diamanti al mondo. Alcuni di voi ipotizzeranno in maniera romantica che stia parlando di Amsterdam o Anversa, ma non potreste essere più lontani dalla realtà. È Bombay dove si trovano le più grandi e produttive taglierie, dove, centinaia di operai stanno gomito a gomito ad aggiungere una faccetta dopo l’altra a quello che il mese dopo troverete montato da Tiffany in vetrina. Avete capito dove voglio arrivare?
Le fabbriche sono rimaste chiuse per mesi, a produttività ridotta per molti altri e, anche ora, consegnano a singhiozzo. Ecco qui il primo importante punto per spiegare il calo dell’offerta.
Ma proseguiamo in questa analisi avventurandoci in una motivazione meno ovvia, ma altrettanto potente. I diamanti sono facili. Intendo che con un certificato internazionale e qualche foto, senza nemmeno vedere una pietra, posso attribuirle un valore e concludere una transazione con una telefonata o, nel caso specifico, un click. Non male in un mondo dove non ci si può muovere, vero? Alcuni di voi obbietteranno che questa “facilità” esisteva anche gli scorsi anni, eppure non è bastata per tenere alto il mercato del diamante. E io rispondo che è assolutamente vero, ma che gli anni scorsi avevamo una scelta.
I grandi brand di gioielleria e le case d’asta, come immediata reazione alle chiusure dovute alla pandemia, si sono attrezzate potenziando il sistema di vendite online e di conseguenza il diamante è tornato a farla da padrone. Certificato, foto, prezzo, click, venduto! Facile no?
A questo possiamo aggiungere che molte persone facoltose hanno avuto decisamente troppo tempo di pensare a come organizzarsi in caso la crisi avesse preso una piega ancora peggiore. Ho perfino letto che una società che costruisce bunker per privati abbia aumentato il fatturato di dieci volte nel 2020. Sull’onda di questa paura alcuni grandi investitori si sono mossi e hanno aggiunto ai loro asset quella che potremmo chiamare quota “fuga”, aumentando la famosa domanda nella nostra equazione. Un altro pezzettino del puzzle si incastra al suo posto in questa gigantesca immagine che è il mercato dei diamanti di oggi.
Vi lascio con un’ultima riflessione, meno tecnica e più filosofica.
Basta poco per innescare un circolo, virtuoso o vizioso che sia. Viviamo in un mondo dove le informazioni corrono più veloci che mai e dove tutti siamo in attesa di un segnale che ci indichi in che direzione andrà il fumo, il prossimo bene che andrà a ruba, per essere i primi ad accaparrarcelo. E i diamanti non fanno eccezione. È bastato che i listini facessero il primo saltino in avanti dopo anni di cali per fare sperare che la tendenza fosse pronta ad invertirsi e tutti gli operatori ci si sono buttati, creando gli ulteriori rialzi a cui stiamo assistendo. E quindi mi chiedo, questo fenomeno si basa solo sulla voglia che il mercato torni ai fasti di un tempo ed è destinato a spegnersi come tutte le fluttuazioni che non sono costruite su una base solida oppure stiamo per assistere ad un’altra cavalcata dei diamanti, con grandi record dietro l’angolo.
Nessuno lo sa, ma di sicuro, io, vi terrò aggiornati.