2020: come ci eravamo lasciati?
Il 2020 è stato un anno tanto volatile quanto positivo per Carmignac Patrimoine. Il fondo ha registrato una performance del +12,4% rispetto al +5,2% dell’indice di riferimento (50% Msci ACWI Usd + 50% ICE BofA Global Government Usd Index); la corrispondente categoria Morningstar (Eur moderate allocation – global), sul medesimo periodo, ha segnato un +2,4%.
Ripercorrendo il quadro economico all’interno del quale ci muoviamo oggi, “i mercati hanno iniziato l’anno sospinti dalle speranze di ripartenza delle economie, sostenuti dalla distribuzione dei vaccini, da politiche fortemente accomodanti delle banche centrali e dal massiccio sostegno fiscale da parte dei governi”, commentano i gestori del fondo Carmignac Patrimoine, David Older, Head of Equities, Rose Ouahba, Head of Fixed Income, e Keith Ney, fund manager.
In particolare, sulla componente azionaria, la rotazione settoriale registrata a partire dall’inizio dell’anno rimarca come i mercati tendano oggi a preferire titoli più ciclici, legati alla ripresa economica, pur consci del valore di trend quali la tecnologia sul medio lungo termine. Sulla componente obbligazionaria, “stiamo per sperimentare un punto di svolta, con un aumento dei tassi ancora in prospettiva, che ha già però sortito il proprio effetto” hanno sottolineato da Carmignac.
Come navigare in un mercato a più velocità?
I mercati azionari, obbligazionari e valutari mondiali hanno evidenziato una dispersione significativa a livello geografico: la diversità di tempistiche delle campagne vaccinali è infatti indicativa del fatto che la ripresa economica potrebbe essere più sostenuta in alcuni paesi rispetto ad altri. Carmignac Patrimoine è un fondo misto che utilizza tre principali driver di performance: obbligazioni globali, azioni globali e valute. Il 50% minimo del patrimonio è investito in modo costante in prodotti obbligazioni e monetari. L’allocazione flessibile è volta ad attenuare le fluttuazioni del capitale, ricercando nel contempo le migliori fonti di redditività. L’obiettivo del fondo è sovraperformare il proprio indice di riferimento, su un orizzonte temporale di tre anni.
Il posizionamento di Carmignac Patrimoine
Il fondo è posizionato su tematiche di lungo termine che fanno leva sulla digitalizzazione della società, sui nuovi modelli di consumo, sui big data, ma anche sui cambiamenti demografici, tra cui l’invecchiamento della popolazione e importanti innovazioni nel settore healthcare. Anche il cambiamento climatico comporterà delle trasformazioni e determinerà il diffondersi di nuove tendenze, quali la produzione di veicoli elettrici e lo sviluppo delle energie rinnovabili. Circa un quarto del peso dell’equity in portafoglio è inoltre occupato da aziende in economie emergenti, principalmente in Cina e, più in generale, in Asia.
Nella componente obbligazionaria, la preferenza è invece per quelle attività con duration bassa, assumendo posizioni corte nelle aree in cui le pressioni inflazionistiche stanno aumentando. Complessivamente, il posizionamento valutario del fondo privilegia l’euro sul dollaro e, in misura minore, le valute emergenti.
Le tematiche chiave di lungo corso
Sebbene il contesto resti complesso per il mercato obbligazionario, “riteniamo che il premio per il rischio azionario e la possibilità di apprezzamento, derivante dalla detenzione di titoli di franchising a crescita secolare, siano più interessanti e fondamentali per il potenziale di performance del Fondo nel 2021. La nostra ricerca si focalizza su società che saranno in grado di mantenere alti i margini di profitto, in particolare in caso di aumento dell’inflazione, e di resistere anche qualora la crescita del Pil non fosse all’altezza delle aspettative; uno scenario che non si può escludere in questa fase. Nel complesso” hanno quindi aggiunto gli esperti, “manteniamo un portafoglio azionario liquido e solido, costituito da investimenti di forte convinzione, diversificato in termini di aree geografiche, settori e tematiche”. Di fatto, le nostre tematiche principali interne al fondo Carmignac Patrimoine ruotano attorno al nuovo consumatore, all’economia digitale, all’assistenza sanitaria avanzata e al cambiamento climatico.
Nella scelta del posizionamento tattico, i gestori confermano l’interesse per i titoli growth, nell’ambito della componente azionaria, in quanto passibili di ulteriore apprezzamento, nel lungo termine. Al tempo stesso, i titoli value, per la parte ciclica, possono cogliere meglio le opportunità offerte da un mercato in fase di ripresa.
“In tale contesto, continuiamo ad adottare una strategia cosiddetta Barbell, che consiste nell’investire allo stesso tempo in asset che presentano profili di rischio contrapposti. Investiamo sia in titoli per i quali prevediamo una forte crescita a lungo termine e che offrono una visibilità molto elevata (in buona parte cinesi), sia in titoli che dovrebbero essere avvantaggiati dalla ripartenza delle economie a breve termine.”
In cosa si sostanzia l’approccio Barbell?
L’approccio definito Barbell si sostanzia nella realizzazione di un portafoglio focalizzato, per la parte core, su aziende ad alta crescita favorite dal trend di trasformazione sociale ed economica (e dunque indipendenti dal ciclo economico); per la parte più di breve, su realtà meglio esposte a un apprezzamento dei mercati nella fase di ripresa post pandemia da Covid-19. Come sottolineato dagli esperti di Carmignac, la selezione di titoli growth riguarda tendenze quali la digitalizzazione, i trend demografici, il cambiamento climatico. La parte più ciclica tocca invece settori e realtà direttamente interessate dalla ripresa economica, tra cui, in primis, viaggi e turismo, ma anche materie prime e settore bancario. Infine, anche il cambiamento climatico comporterà delle trasformazioni interessanti dal punto di vista delle opportunità.