Come ogni anno il mese di maggio riserva per gli investitori una corposa dose di dividendi. A Piazza Affari il Dividend Day scocca lunedì 22 maggio con lo stacco della cedola da parte di molte delle big del listino milanese. Complessivamente verranno staccate cedole per oltre 26 miliardi di euro con un impatto pari a circa il 4% del Ftse Mib.
A livello globale i dividendi lo scorso anno sono aumentati dell’8,4% raggiungendo un nuovo livello record di 1.560 miliardi di dollari, con quasi nove società su dieci che hanno confermato o rivisto al rialzo le loro cedole. Trend destinato a confermarsi quest’anno – la stima di Janus Henderson è di +2,3% – anche se a ritmi di crescita più contenuti.
In un contesto di tassi alti e rischio recessione, la cedola potrà rivelarsi un importante driver di performance. Inoltre, andare a posizionarsi sui titoli in grado di garantire nel lungo periodo un dividendo corposo può aiutare a mettere insieme un portafoglio resiliente, considerando che statisticamente i titoli che forniscono i maggiori rendimenti presentano una volatilità contenuta e possono rappresentare un punto di forza nelle fasi turbolente di mercato.
Per chi è interessato a una fonte di reddito aggiuntiva ci sono opzioni alternative a quella di acquistare i singoli titoli che favoriscono una più semplice esposizione al fattore dividendi. Gli Etf ad alto dividendo vanno a selezionare le azioni in relazione al loro dividend yield, nell’ottica di percepire rendimenti superiori a quelli della media di mercato. I cosiddetti indici select dividend sgravano gli investitori dal compito di andare a selezionare a una a una le azioni ad alto dividendo, selezione che richiede un certo livello di conoscenza. Inoltre forniscono una diversificazione istantanea e a basso costo.
Non solo yield
Le strategie basate sui dividendi vanno oltre al semplice rendimento che di per sé non è garanzia di un forte rendimento totale. A fare la differenza nel medio-lungo periodo è la sostenibilità dei
dividendi e i fondamentali aziendali che li sostengono. Pertanto i criteri per selezionare i titoli negli Etf ad alto dividendo non si limitano alla logica della cedola più ricca. I principali indici select dividend vanno infatti a valutare se la cedola è sostenibile nel lungo termine e l’inclusione nell’indice dipende quindi dalla qualità della società. La capacità a lungo termine di un’azienda di pagare continuamente un livello crescente di dividendi regolari indica un modello di business stabile e flussi di cassa consistenti. Si tratta spesso di società appartenenti a settori difensivi che quindi presentano un profilo di rischio più basso.
Distribuzione o accumulo
Va ricordato che gli Etf possono prevedere la distribuzione dei dividendi con pagamento almeno una volta l’anno, con stacchi che in alcuni casi sono semestrali o anche trimestrali. Altri Etf sono invece ad accumulazione, ossia non prevedono la distribuzione dei dividendi che vengono reinvestiti automaticamente nel fondo.
LE OPPORTUNITÀ PER TE.
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