Non si arresta il rally della crescita degli affitti in Italia, che ad aprile raggiunge livelli record. A metterlo in luce è idealista, che nell’ultimo suo report ha evidenziato come il mese di aprile 2023 si sia chiuso “all’insegna di un robusto aumento dei canoni di locazione del 3,1%, attestandosi a 12,5 euro/m2, il livello massimo toccato in Italia”, da quando il portale immobiliare ha iniziato le sue
rilevazioni statistiche (2012).
Un problema avvertito soprattutto dagli studenti, che – in segno di protesta per gli affitti insostenibili – hanno iniziato ad accamparsi con delle tende davanti alle Università.
Ovviamente, i valori si discostano enormemente a seconda che si prendano in considerazione le città, le province e le regioni.
L’andamento degli affitti nei principali capoluoghi italiani
Partendo dalle città, sono emersi trend interessanti. Milano, com’era prevedibile, resta al top dei capoluoghi con gli affitti più alti, ma nel corso del mese di aprile è stata una di quelle città con gli incrementi più bassi.
“Con 22 euro/m2, infatti, Milano si conferma anche ad aprile la città con gli affitti più salati dello stivale”, spiega idealista, ma nel corso del mese la crescita è stata dello 0,8%, al pari di Roma, ma molto meno quindi della media nazionale.
In generale, gli aumenti si sono registrano nel 58% dei capoluoghi monitorati. Quelli più elevati sono avvenuti a Pesaro (16%), Massa (14,5%) e Ragusa (9,4%), mentre in altri 15 centri ci sono state variazioni sopra la media del periodo, comprese tra l’8,1% di Ravenna e il 3,2% di Novara.
In 5 le città le richieste dei proprietari sono rimaste invece invariate nell’ultimo mese, mentre i maggiori ribassi sono avvenuti ad Arezzo (-9,3%), Cesena (-5,6%) e Lecce (-3,9%).
Come si sono comportati i principali mercati cittadini italiani?
Forti aumenti si sono registrati a
Bologna (5,8%) e a Bari (4,4%); mentre gli affitti sono rimasti più stabili a Napoli (1,7%) Torino (1,2%), Milano e Roma (in salita – come detto poco fa – dello 0,8%) e sono scesi a Firenze (-1%) e a Palermo (-2,1%).
Le città più care: classifica dei prezzi al m2 più elevati
In pole c’è, appunto Milano (22 euro/m2), seguita da Firenze (18,3 euro/m2), Bologna (18 euro/m2) e Venezia (16,9 euro/m2).
Le città più economiche: classifica dei prezzi al m2 più bassi
Di contro, le città più economiche per gli affittuari italiani risultano essere Caltanissetta (4,9 euro/m 2 ), Reggio Calabria (5 euro/m 2 ) e Vibo Valentia (5,4 euro/m 2).
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L’impatto degli affitti sui portafogli degli italiani
In media, le famiglie italiane impiegano un quarto del loro reddito familiare netto per pagare l’affitto. “Fino al 2019 – spiegano gli esperti di idealista – il tasso di sforzo era rimasto entro la soglia del 20%, mentre dal 2020 è cresciuto di quasi cinque punti percentuali”. In particolare,
Firenze (31,7) e Napoli (30,4%) sono le città dove l’affitto pesa per più di un terzo del reddito familiare.
La carenza di case e posti letto
“I canoni sono aumentati di circa il 20% negli ultimi tre anni a fronte di un drastico calo dello stock abitativo in affitto nel nostro Paese, da 107mila unità a giugno 2021 a 42.000 unità a dicembre 2022, così il peso dei canoni di locazione sta diventando sempre più insostenibile, in particolare per i nuclei che vivono nelle città metropolitane”, ha spiegato Vincenzo De Tommaso, responsabile dell’ufficio studi di idealista.
Il Pnrr
Grandi attese ci hanno dal Pnrr, che destina 960 milioni di euro per la creazione di 60mila nuovi posti letto entro il 30 giugno 2026. Al momento, però, ne sono stati creati solo poco più di 8.500, di cui 7.524 già assegnati a studenti universitari. La quota restante prevede l’ingresso degli operatori privati visto che il solo settore pubblico non sarebbe in grado di soddisfare integralmente la domanda entro tre anni.