Le società vengono selezionate sulla base di quattro categorie: equilibrio di genere nella leadership e nella forza lavoro; parità retributiva e work-life balance; politiche a favore della parità di genere; impegno, trasparenza e responsabilità
Diana van Maasdijk, ceo di Equileap: “Gli investitori che cercano di creare una società migliore con pari opportunità per le donne sul luogo di lavoro possono ora utilizzare questi indici per sostenere aziende di alta qualità e ad alte prestazioni”
Arrivano due nuovi super-indici per puntare sulle aziende più inclusive. Euronext ha annunciato nella mattinata del 29 novembre il lancio di Euronext Equileap Gender Equality Eurozone 100 ed Euronext Equileap Gender Equality France 40, definiti come “i primi pilastri di una più ampia famiglia di indici” che affronteranno le sfide legate all’equilibrio di genere sul luogo di lavoro all’interno delle società quotate.
L’iniziativa rientra nella strategia di Euronext per rispondere all’Obiettivo di sviluppo sostenibile n. 5 delle Nazioni Unite dedicato alla parità di genere, al fine di aiutare i partecipanti al mercato a investire in società quotate impegnate nella diversity e rispondere alla crescente domanda di investimenti tematici che tengano conto della sostenibilità sociale. Il primo dei due indici offre infatti un’esposizione a 100 società europee che vantano “forti performance” in materia di parità di genere (come le italiane Intesa Sanpaolo, Poste Italiane, Banco Bpm, UniCredit, Assicurazioni Generali, Terna, Snam ed Hera), si legge in una nota ufficiale diffusa dal gruppo borsistico paneuropeo, mentre il secondo include 40 società francesi e rappresenta di fatto il primo indice nazionale di genere.
Tali società vengono selezionate in base al loro punteggio sul fronte dell’uguaglianza di genere attraverso quattro categorie:
- equilibrio di genere nella leadership e nella forza lavoro;
- parità retributiva e work-life balance (equilibrio tra vita privata e lavoro, ndr);
- policy a favore della parità di genere;
- impegno, trasparenza e responsabilità.
Ad attribuire tali punteggi è Equileap, che valuta l’impegno delle singole aziende nei confronti dell’uguaglianza di genere – dal board alla supply chain – ispirandosi ai principi dell’Onu in tema di empowerment femminile. Inoltre, viene attuata una politica di esclusione nei confronti di specifiche attività secondo i principi dell’Un Global compact (iniziativa strategica delle Nazioni Unite nata per incoraggiare imprese di tutto il mondo ad adottare politiche sostenibili e osservanti la responsabilità sociale d’impresa, ndr).
“Il lancio di questi indici è rappresentativo della cultura e dei valori aziendali di Euronext”, dichiara Camille Leca, head of Esg di Euronext. “La nostra azienda è diversificata e inclusiva per natura e consideriamo tutte le forme di diversità un fattore chiave di successo del nostro modello federale. Innoviamo costantemente la nostra offerta di prodotti e servizi per soddisfare la forte domanda degli investitori e la necessità di effettuare la loro transizione Esg. Come infrastruttura di mercato, il nostro ruolo è quello di proporre prodotti per indirizzare gli investimenti a progetti Esg e, in questo caso, aziende all’avanguardia nella performance sulla parità di genere”. Euronext ha lanciato infatti oltre 30 nuovi indici Esg negli ultimi due anni che, oltre a puntare sulla diversity, guardano anche a tematiche come la biodiversità e l’idrogeno.
“Siamo orgogliosi di collaborare con Euronext per creare indici che consentano agli investitori di allineare i loro portafogli ai loro valori monitorando le società che soddisfano sia l’uguaglianza di genere che i criteri Esg”, interviene Diana van Maasdijk, ceo di Equileap. “Gli investitori che cercano di creare una società migliore con pari opportunità per le donne sul luogo di lavoro possono ora utilizzare questi indici per sostenere aziende di alta qualità e ad alte prestazioni”. Anche perché, studi lo dimostrano, le imprese più attente alla diversity restituiscono anche performance più elevate. Specie quando accolgono donne ai vertici. Secondo una recente ricerca condotta da Sda Bocconi Corporate governance lab, Lazard e Linklaters, per esempio, le grandi imprese a controllo femminile crescono di più e sono meno indebitate; ma vantano anche una governance mediamente migliore rispetto a quelle a proprietà maschile.