Grazie agli 8,7 miliardi di mutui erogati il Gruppo Mediolanum risulta la rete più attiva sul fronte dei finanziamenti, mentre a Fideuram spetta il primato per i finanziamenti in conti correnti, con 5,1 miliardi di euro
La crescita del credito fra le banche-reti sta prendendo piede in momento nel quale le banche commerciali, al contrario, puntano più sulla gestione patrimoniale che non sui prestiti: “C’è un trend di convergenza nel modo di servire il cliente”, ha dichiarato a We Wealth Maurizio Primanni, ceo di Excellence Consulting.
Circa il 45% dei crediti erogati dalle reti è costituito da mutui (12,455 miliardi), mentre i finanziamenti in conti correnti, un indicatore che comprende anche i prestiti alle imprese, rappresenta il 31,7% del totale al 2020. Carte di credito, prestiti personali e cessione del quinto, sono la terza categoria in ordine di importanza con 3,5 miliardi erogati.
“Tipicamente il credito erogato dalle reti è controgarantito dagli investimenti del cliente (o dall’immobile nel caso dei mutui), con un livello di rischio mediamente più basso rispetto a quello erogato dalle banche commerciali”, ha precisato a We Wealth Maurizio Primanni, ceo di Excellence Consulting, sottolineando come questa caratteristica del credito erogato dalle reti si estenda anche ai prestiti alle imprese. Restano fuori dalla logica delle garanzie sopra descritta i prestiti personali, che, però, hanno un rischio statisticamente basso di sofferenza, ha affermato Primanni.
Credito e reti: i numeri nel dettaglio
Grazie agli 8,7 miliardi di mutui erogati il Gruppo Mediolanum risulta la rete più attiva sul fronte dei finanziamenti, mentre a Fideuram spetta il primato per i finanziamenti in conti correnti, con 5,1 miliardi di euro. Fineco, con 4,5 miliardi di finanziamenti, è invece la rete che ha registrato il maggior incremento di questa componente del suo business, che è più che raddoppiata fra il 2017 e il 2020 da 2,1 a 4,5 miliardi di euro.
Seguono nella classifica degli incrementi Mediolanum (+55%, da 8,2 a 12,796 miliardi di euro), Allianz Bank (+38%, da 1,014 a 1,402 miliardi di euro), Fideuram (+36%, da 4,729 a 6,415 miliardi di euro – esclusa ISPB), Banca Generali (+34%, da 1,927 a 2,578 miliardi di euro).
Nello specifico dei finanziamenti sui conti correnti la classifica è ancora guidata ancora da Fineco che ha visto un aumento del 150%, da 642 milioni a 1,603 miliardi di euro. Seguono Allianz Bank, Banca Generali, Fideuram e Mediolanum.
“Ci apprestiamo a vivere grandi cambiamenti nei paradigmi e nel modo di fare banca delle reti, che, seppure in forma iniziale, si dedicano sempre più, come mostra questa nostra ricerca, anche all’erogazione del credito, il che lo definirei più che un deviare dal loro mestiere caratteristico, come qualche osservatore ha sostenuto, un’evoluzione del loro modello di business”, ha dichiarato in una nota lo stesso Primanni, secondo il quale le reti puntano ad arricchire la propria offerta di servizi. L’incremento del credito “potrà consentire alle banche-reti di assecondare, nel breve termine, la ripresa economica che si sta affermando, mentre nel medio periodo esse potranno proporsi ai clienti, privati e imprese, come consulenti a tutto tondo, per rispondere a tutte le necessità della famiglia e di gestione del patrimonio, finanziario, societario ed immobiliare”.
E’ interessante notare come la crescita del credito fra le banche-reti stia prendendo piede in momento nel quale le banche commerciali, al contrario, puntano più sulla gestione patrimoniale che non sui prestiti. “C’è un trend di convergenza nel modo di servire il cliente”, ha spiegato Primanni nell’intervista rilasciata a questo giornale: “se un tempo la banca commerciale era più interessata a seguire un cliente-imprenditore sulla parte dell’impresa e meno nella gestione degli asset finanziari, adesso comincia ad affiancare questa seconda componente”. L’opposto, invece, sta avvenendo nel caso delle reti, interessate ad assistere un cliente di questo tipo non solo sugli investimenti, ma anche nella gestione della sua impresa.
C’è una convergenza, ma non una sovrapposizione dei due modelli. ha concluso Primanni: l’esperienza delle banche commerciali sul fronte del credito, infatti, lascia loro la possibilità di finanziare operazioni più rischiose e non controgarantite – finanziamenti che, invece, le reti evitano di erogare.