“Più a lungo dura il boom, più alta la valutazione che Bitcoin raggiunge, e maggiore sarà alla fine il suo costo per la società”, hanno affermato Ulrich Bindseil (direttore generale delle infrastrutture di pagamento presso la Bce), Patrick Papsdorf (responsabile della supervisione sui pagamenti) e Jürgen Schaaf (consigliere del senior management Bce per le infrastrutture di pagamento e del mercato)
“Bitcoin sta diventando una classe di attività pseudo-normale per tutti, senza che i suoi rischi siano compresi”, hanno affermato su Voxeu gli esponenti della Bce, “le autorità devono fare attenzione a non contribuire a nuovi flussi di investimento in Bitcoin che aumenteranno la sua capitalizzazione di mercato e quindi l’entità del suo eventuale costo sociale cumulato”
Bindseil e gli altri autori, pur riconoscendo le potenzialità della tecnologia blockchain, si sono soffermati sul ruolo giocato finora dal Bitcoin sui mercati e nelle sue applicazioni pratiche. Sotto quest’ultimo punto di vista, le inefficienze di questa criptovaluta l’hanno resa assai poco rilevante come strumento di pagamento. Troppo volatile, troppo lenta e costosa per portare a termine le transazioni. I venditori che attualmente l’accettano come pagamento restano una nicchia.
Il suo successo di mercato, però, è stato enorme: dal 2017 a oggi (11 gennaio) il prezzo del Bitcoin è aumentato di oltre 40 volte (un balzo superiore al 4.000%). Questo successo potrebbe far pensare che ad aver convinto gli investitori sia la prospettiva di un crescente utilizzo del Bitcoin nel mondo reale, il che aumenterebbe la domanda di questa “moneta” nel lungo periodo e, di conseguenza, il suo valore. I tre esponenti della Bce hanno cercato, per prima cosa, di smontare questa tesi.
Oltre ai già citati limiti del Bitcoin come mezzo di pagamento, si aggiunge il costo energetico ed ambientale del sistema di validazione delle transazioni, il proof of work. Nemmeno la popolare idea che il Bitcoin, grazie alla sua limitata offerta, possa diventare una sorta di riserva di valore digitale simile all’oro convince Bindseil e gli altri autori. L’oro, infatti, può contare su un gran numero di utilizzi pratici che attualmente il Bitcoin non può vantare. Non solo, il metallo giallo ha anche caratteristiche intrinseche peculiari: la sua resistenza all’ossidazione lo rende assai poco deperibile e permette la conservazione del suo valore “anche in situazioni estreme come le catastrofi naturali”.
“Ciò che ne consegue è che la valutazione di mercato del Bitcoin è puramente basata sulla speculazione: il suo rally di mercato continuerà solo finché potrà essere mantenuta la convinzione della comunità Bitcoin sui suoi presunti vantaggi”, hanno scritto gli autori, “ma l’entusiasmo da solo non è sufficiente nel lungo periodo, poiché Bitcoin è alla fine solo una catena di numeri e le tecnologie vengono sostituite da tecnologie migliori – con le nuove che in breve sostituiscono quelle precedenti”.
Si arriva dunque al passaggio più interessante ed esplicito dell’analisi, nella quale gli esponenti della Bce esortano le autorità pubbliche a non assecondare quella legittimazione mainstream che gli entusiasti del Bitcoin cercano con attenzione in ogni mossa istituzionale. “Benché ci siano stati progressi verso una regolamentazione coerente ed efficace delle criptovalute, la capitalizzazione di mercato di Bitcoin ha raggiunto nuovi picchi nel novembre 2021. Alcune misure delle autorità pubbliche possono aver contribuito a questi massimi storici. Ad esempio, i regolatori non hanno impedito il primo lancio di un Etf Bitcoin basato su futures negli Stati Uniti, e in Germania una legge ha permesso ai fondi di investimento per gli investitori istituzionali di investire il 20% delle attività in criptovalute”, hanno ricordato gli autori.
“Per gli investitori, tali misure pubbliche o l’inazione sono indicazioni della futura posizione politica e sembrano legittimare il Bitcoin… e potrebbero aver aumentato il costo totale finale di Bitcoin per la società, che va oltre il suo uso per i pagamenti illeciti”, hanno affermato Bindseil e gli altri autori.
In conclusione, “Bitcoin sta diventando una classe di attività pseudo-normale per tutti, senza che i suoi rischi siano compresi. Le autorità devono fare attenzione a non contribuire a nuovi flussi di investimento in Bitcoin che aumenteranno la sua capitalizzazione di mercato e quindi l’entità del suo eventuale costo sociale cumulato”.