A circa un anno del fallimento di Ftx, l’exchange finito al centro di una clamorosa frode multimiliardaria, il Bitcoin sembra saldamente avviato alla risalita. Proprio nelle ore durante le quali il fondatore di Ftx, Sam Bankman-Fried, veniva processato a New York, Bitcoin è tornato al di sopra di quota 35mila dollari, toccando un massimo 35.469,29 secondo la piattaforma CoinDesk.
Giovedì 2 novembre Bankman-Fried è stato giudicato colpevole di tutti i sette capi d’accusa a suo carico, compresa la frode che convogliava il denaro raccolto da Ftx su una pluralità di altri utilizzi, compreso il pagamento dei debiti dell’hedge fund Alameda e l’acquisto di immobili di lusso. Fu proprio un bilancio della Alameda, trapelato sui media, a far scattare l’allarme fra gli investitori che avevano utilizzato la piattaforma di scambio Ftx, innescando la fuga che ne ha decretato la bancarotta, l’11 novembre 2022. Al termine di quella vicenda il Bitcoin era tornato ai minimi degli ultimi due anni, cancellando gran parte dello spettacolare rialzo osservato negli anni della pandemia.
Un gran numero di articoli aveva descritto la frode di Ftx come un colpo mortale alla credibilità delle criptovalute, che da quel momento in avanti avrebbero incontrato un declino. Per quanto dominato da dinamiche speculative, il mercato delle criptovalute ha gradualmente risalito la china nel 2023, con una decisa accelerazione proprio negli ultimi giorni.
La risalita del Bitcoin nel 2023
Da inizio anno al 3 novembre, il Bitcoin ha realizzato una performance del 109%: se fosse un’azione dell’S&P 500, sarebbe la terza in termini di rialzo, dietro a Nvidia (+179%), il produttore di chip finito al centro degli acquisti con il boom dell’intelligenza artificiale, e Meta Platforms (+150%). Solo nell’ultimo mese Bitcoin ha realizzato una performance del 26%. Con l’apparente resurrezione, dopo mesi di volatilità relativamente contenuta, il Bitcoin è tornato nei radar dei pianificatori finanziari americani. Alcuni di essi hanno rilasciato a Bloomberg interviste su quanta parte del portafoglio dovrebbe essere destinata alle critptovalute come strumento di diversificazione (si parla di percentuali che non superano il 5%).
“Dopo la straordinaria performance di gennaio, il mese di ottobre ha segnato il secondo migliore risultato per il Bitcoin durante l’intero anno 2023. Questo notevole risultato è in netta divergenza rispetto all’andamento dei principali indici azionari, incluso il Nasdaq”, ha affermato a We Wealth il market analyst di eToro, Gabriel Debach.
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Cosa sta trainando il Bitcoin
Al netto della pura suggestione di un Bitcoin che pare voltare pagina in concomitanza con la condanna dell’uomo che più di ogni altro ne aveva distrutto la reputazione, ci sono alcuni elementi tecnici e di mercato che paiono favorire una risalita del valore delle criptovalute.
Per quanto riguarda il Bitcoin in senso specifico, si avvicina l’appuntamento con il cosidetto halving: il momento in cui, ogni quattro anni circa (l’ultimo risale al maggio 2020), il premio per i nuovi Bitcoin estratti dai miner si dimezza. Si tratta del processo che, per costruzione tecnica, riduce gradualmente la nuova offerta di Bitcoin introdotta in circolazione. Questo fattore tecnico, per quanto previsto strutturalmente, potrebbe aver avuto, secondo alcuni, un ruolo nel recupero degli ultimi tempi. “In questo caso stiamo assistendo a un forte rimbalzo dalle vendite eccessive che si sono verificate sulla scia di molteplici crolli di alto profilo lo scorso anno, in particolare quello di Ftx, unito ai venti favorevoli dell’imminente halving del Bitcoin e della sua concomitante riduzione dell’offerta”, ha dichiarato a Marketwatch Matthew Graham, fondatore della società blockchain Ryze Labs.
“L’atteso evento di halving nel 2024 potrebbe agire come un catalizzatore significativo per il prezzo, supportato da una crescente fiducia degli investitori a lungo termine e dall’aspettativa di benefici derivanti dal possibile raggiungimento del tasso terminale, il quale potrebbe apportare vantaggi prospettici per le criptovalute”, ha dichiarato Debach, “in questo contesto, il Bitcoin continua a dimostrarsi un attore di rilievo da tenere sotto osservazione”.
Più in generale, però, le criptovalute potrebbero aver beneficiato della sempre più solida aspettativa sul fatto che i rialzi dei tassi della Federal Reserve hanno raggiunto il loro punto più alto e che da qui in avanti la discussione sarà dominata dalle tempistiche del primo taglio ai tassi. Sembra avvalorare questa ipotesi il fatto che proprio il 1° novembre, in concomitanza con la conferenza stampa del presidente della Fed, Jerome Powell, il Bitcoin ha compiuto il salto necessario per abbattere la barriera dei 35mila dollari.
I dati più recenti, inoltre, sembrano testimoniare come una buona parte dei detentori di Bitcoin si stia dimostrando un detentore a lungo termine. “Questo aspetto è riflesso chiaramente dall’analisi dell’attività di HODLing, in cui gli investitori mantengono saldamente le proprie monete digitali per lunghi periodi senza spostarle”, ha detto Debach, “un esempio tangibile di tale fiducia si manifesta nell’attuale scenario, in cui la quantità di Bitcoin mantenuti in stato di HODL per almeno 10 anni supera di oltre 600.000 unità la quantità di Bitcoin depositata sugli exchange”, ha dichiarato Debach, “questo fenomeno sta contribuendo ad aumentare la scarsità di Bitcoin sul mercato, dimostrando chiaramente come un numero crescente di detentori di Bitcoin stia adottando una prospettiva a lungo termine. Tale comportamento solidifica ulteriormente la posizione del Bitcoin come un’opzione di investimento di valore e meritevole di conservazione nel tempo”.