Il 2022 passerà alla storia come un anno decisamente infausto per il reddito fisso, condizionato dal repentino cambio di rotta delle banche centrali che hanno messo in atto una serie di corposi aumenti dei tassi di interesse per calmierare l’inflazione. Questo non ha però portato a una fuga dagli Etf obbligazionari, che anzi hanno riportato afflussi per 266 miliardi di dollari secondo quanto riporta il BlackRock Landscape Report, poco dietro a quelli record del 2021 (280 mld).
Dal 2015 è raddoppiato il numero di Etf obbligazionari presenti sul mercato e questo comporta la possibilità di passare dal monitoraggio di ampi segmenti di mercato a esposizioni più mirate.
We Wealth ne ha parlato in un’intervista esclusiva con Karim Chedid, head of Investment Strategy iShares EMEA di BlackRock, che vede le masse gestite dai cloni fixed income triplicarsi a 5.000 miliardi di dollari entro il 2030.
Il 2022 ha fatto registrare il terzo maggiore afflusso di sempre sugli ETF obbligazionari. Come si spiega questo forte appeal in un anno decisamente negativo per il reddito fisso?
“Nonostante il calo a due cifre dei prezzi delle obbligazioni nel 2022, è stato un anno ottimo per gli Etf. Ma si è trattato di una storia divisa a metà… Il primo semestre è stato all’insegna dei titoli di Stato, con una maggioranza di investimenti in beni rifugio in dollari statunitensi. Gli Etf a reddito fisso hanno registrato una raccolta netta di 181 miliardi di dollari, superiore a quella dei tre anni precedenti messi insieme, e sono stati battuti record su tutta la curva, nei fondi a scadenza breve, intermedia, lunga e mista. Ciò è dovuto al fatto che gli investitori hanno cercato di affluire verso beni rifugio in seguito alla flessione dei titoli azionari, cosa che non ha funzionato bene dato che le obbligazioni non sono state un buon diversificatore rispetto alle azioni. La seconda metà dell’anno è stata invece caratterizzata da un’impennata degli ETF sul credito, con un’attenzione particolare all’acquisto di esposizioni che prima non rendevano, ma ora sì. Si è trattato quindi di un reset dei rendimenti”.
Nel 2022 le allocazioni si sono spostate in modo significativo. Guardando ai prossimi 12 mesi, in che modo gli sviluppi macro influiranno sulla scelta dei segmenti obbligazionari “preferiti”?
“Nel 2023 i flussi fixed income si concentreranno probabilmente ancora su asset a spread come il credito. I flussi HY (quindi più orientati al rischio) hanno registrato una ripresa di interesse a partire da ottobre 2022. Ci si chiede se questa tendenza possa continuare a crescere, soprattutto se la recessione nel 2023 sarà più mite del previsto, in particolare in Europa dove le pressioni sui prezzi dell’energia si sono attenuate grazie all’inverno mite”.
Quali sono le previsioni di BlackRock sullo sviluppo del mercato degli ETF obbligazionari nel medio-lungo termine e quali sono i principali fattori di crescita?
“Prevediamo che gli Etf obbligazionari globali triplicheranno il loro asset under management fino a raggiungere i 5 trilioni di dollari entro il 2030. Vediamo quattro fattori che favoriscono l’adozione degli Etf obbligazionari nei prossimi 7 anni, con riflessi sulle dinamiche di negoziazione, sui modelli di utilizzo degli Etf, sull’evoluzione della struttura del mercato e sulle strategie di implementazione dei nuovi concetti di investimento.
1. Elementi costitutivi dei portafogli 60/40 evoluti: La quota di mercato degli Etf obbligazionari nell’industria dei fondi è del 24% rispetto al 14% di cinque anni fa, poiché un maggior numero di investitori sta combinando gli ETF obbligazionari con strategie attive.
2. Strumenti per la ricerca di rendimenti attivi: i clienti istituzionali, dai fondi pensione ai gestori attivi, sono tra quelli che stanno crescendo più rapidamente e si rivolgono agli Etf obbligazionari per adattare i loro portafogli alle mutevoli condizioni di mercato.
3. Fonti di rendimento potenziale sempre più precise: Il numero di Etf obbligazionari disponibili per la negoziazione è raddoppiato dal 2015 e il settore ha ampliato la scelta degli investitori, passando dal monitoraggio di ampi segmenti di mercato a esposizioni più mirate.
4. Catalizzatori per la modernizzazione dei mercati obbligazionari: I cambiamenti della struttura del mercato in seguito alla crisi finanziaria globale del 2008-2009 hanno provocato la prima ondata di adozione di Etf obbligazionari. Da allora, la crescita degli Etf obbligazionari e del loro ecosistema ha contribuito a promuovere i progressi della negoziazione elettronica e del pricing algoritmico delle singole obbligazioni, migliorando la trasparenza e la liquidità dei mercati obbligazionari sottostanti”.