Il Consiglio europeo ha approvato un pacchetto da 540 miliardi
Le stime in merito a S&P sul rating Italia sono di una sospensione del giudizio
“A livello globale preoccupa di più tutto quello che riguarda la crisi sanitaria: la cura, il vaccino, l’andamento dei contagi, la paura di una curva a doppia V come è accaduto a Singapore”, spiega Tommaso Federici
In attesa del giudizio di Standard&Poor’s
Intanto, gli occhi sono puntati anche sulla decisione di Standard&Poor’s sul rating Italia, anche se le previsioni sono positive. “La maggior parte delle case d’investimento sono concordi nel dire che l’outlook sarà negativo, ma non darà il downgrade”, spiega Federici. Secondo l’esperto, le agenzie di rating si asterranno nel breve termine dal dare questa tipologia di giudizi perché, in una situazione di incertezza, sarebbe “azzardato e troppo politico”. Le stime sono dunque di una sospensione del giudizio, anche se non in via ufficiale. A livello di mercati, si tratta comunque di una preoccupazione “già prezzata”, spiega, ma che si va ad aggiungere ad altri elementi di incertezza: quello sanitario, quello macroeconomico e quello degli interventi pubblici.
Ma quale fattore potrebbe incidere di più? “A livello globale tutto quello che riguarda la crisi sanitaria: la cura, il vaccino, l’andamento dei contagi, la paura di una curva a doppia V come è accaduto a Singapore – precisa Federici – Sono tantissimi i fattori e vanno tutti analizzati e monitorati”. Pesano, ad esempio, le preoccupazioni legate ai test sul farmaco antivirale per il trattamento del coronavirus che, secondo quanto riportato dal Financial Times sulla base dei documenti dell’Organizzazione mondiale della sanità, non avrebbero riportato i risultati attesi. “Il piano macro, per ora, è stato messo in secondo piano. Inoltre, tutta questa disoccupazione difficilmente sarà trasformata in occupazione in tempi altrettanto brevi. È vero che gli interventi pubblici hanno avuto una portata senza precedenti ma per tornare alla crescita degli utili serve la domanda e, come suggerisce il Fondo monetario internazionale, è sbagliato stimolarla ora”, spiega Federici, che conclude: “Bisogna essere prudenti”.