Nel primo semestre del 2021, le compravendite nei principali Paesi europei sono state circa 1,8 milioni, in crescita del 33,7% rispetto allo stesso periodo del 2020
In Italia, la crescita è stata del 34,8% nei primi sei mesi dell’anno in corso
L’impatto della vittoria dell’Italia agli europei è quantificato in un incremento dello 0,7% del Pil
“Già le previsioni erano state riviste al rialzo rispetto a quello che potrebbe essere la nostra ricchezza a fine anno, ora queste stime, se si dovessero avverare, sarebbero molto positive per il mercato immobiliare italiano – ha proseguito Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari – Lo 0,7% – 1% di Pil in più lo è anche per il mercato residenziale, per cui se noi facciamo circa 600-650 mila compravendite l’anno, l’1% in più significa 6mila-6.500 compravendite in più. E non sono numeri piccolissimi nel nostro settore, dove i fondi hanno raggiunto ora quota 100 miliardi e potrebbero salire a fine 2021 a 106 miliardi, dai 105 previsti pre-vittoria”.
Nel primo semestre del 2021, infatti, le compravendite nei principali Paesi europei sono state circa 1,8 milioni, in crescita del 33,7% rispetto allo stesso periodo del 2020; dato che sale al 34,8% se si analizza la sola Italia. Il dato è ovviamente condizionato dalla situazione di chiusura del 2020, ma la tendenza che si sta assistendo è quella a una corsa alla casa per tutti i mercati continentali. “In buona parte è l’effetto di quello che c’è stato lo scorso anno. Le persone sono rimaste chiuse per tanto tempo nelle proprie case e si sono accorte delle carenze del patrimonio residenziale: case senza affacci esterni, troppo piccole rispetto alle esigenze familiari, spesso senza servizi, non solo tecnologici, ma anche igienici, visto che il 70% delle abitazioni italiane ha solo un bagno, mentre il 40% non ha uno spazio esterno e la dimensione media in città è di 68mq – ha proseguito Breglia – Tutti questi aspetti hanno messo in moto questa domanda di miglioramento della qualità della vita, che porta alla ricerca di nuove abitazioni più grandi, anche nei centri minori, e più vivibili”.
Cos’ha alimentato questa “macchina” che si è messa in moto? “Un aumento effettivo del risparmi delle famiglie europee e italiane dello scorso anno, mutui convenienti e basse attese di inflazione”, ha risposto il presidente di Scenari Immobiliari, che poi ha precisato: “Si apre un periodo d’oro per il mercato residenziale”.
Le previsioni per fine anno sono di un ulteriore sensibile aumento. Le prospettive del residenziale sono, infatti, di una crescita prolungata per i prossimi tre anni a meno di nuovi eventi imprevedibili e non controllabili come quello da cui si sta lentamente cercando di uscire.
Se si passa ad analizzare i prezzi, in tutti i Paesi i prezzi medi sono saliti, con l’esclusione solo dell’Italia, per il momento. Se si tralasciano, infatti, alcune grandi città (come Milano e Roma in primis) i prezzi delle abitazioni nel nostro paese rimangono ancora in territorio negativo con una variazione media globale di -1,6% annuo a fine giugno.
Per un’analisi dell’andamento delle compravendite e dei prezzi nelle principali piazze europee si riporta il grafico seguente: