Con una valutazione di 95 miliardi di dollari raggiunta a seguito dell’ultimo round di finanziamento, Stripe si conferma come la fintech privata più valutata al mondo
In Europa, la svedese Klarna è la fintech non quotata più “preziosa”. Ma vale 60 miliardi in meno di Stripe
Pasquale Ambrosio (Kpmg):“Nonostante i tassi di crescita generalizzati degli investimenti in fintech non per tutti la situazione è analoga. I round di fundrasing di N26 e Monzo di maggio 2020 hanno evidenziato valutazioni post-money inferiori o uguali alle pre money”
In Europa, la fintech che occupa il primo gradino del podio vale oltre 60 miliardi in meno. Si tratta di Klarna, azienda svedese attiva nei servizi di pagamento e di acquisto. A inizio marzo, la società di tecnofinanza ha annunciato il completamento di un nuovo round di finanziamento da 1 miliardo di dollari, raggiungendo una valutazione complessiva di 31 miliardi, la più alta tra le fintech del Vecchio Continente non quotate. Anche in questo caso la crescita è stata impressionante. Basti pensare che la valutazione attuale è circa tre volte quella di sei mesi fa (pari a 11 miliardi) e circa sei volte rispetto ad Agosto 2019, quando Klarna era stata valutata 5,5 miliardi di dollari.
“Nonostante i tassi di crescita generalizzati degli investimenti in fintech non per tutti la situazione è analoga” spiega a We Wealth Pasquale Ambrosio, associate partner, fintech lead di Kpmg. “I round di fundrasing di N26 e Monzo di maggio 2020 hanno evidenziato valutazioni post-money inferiori o uguali alle pre money. L’industria del fintech sta raggiungendo una maggior consapevolezza, fornisce valutazioni collegate esclusivamente al numero di clienti e inizia a considerare come driver i ricavi per cliente, determinando un ricalcolo del valore di alcuni operatori, in particolare la challenger bank”. “L’effetto della pandemia Covid-19 ha, da un lato costretto gli operatori bancari ad accelerare il processo digitale, dall’altro, però, ne ha rafforzato la reputazione ed il posizionamento da istituzione, per questo per il 2021 ci si aspetta un’ulteriore sviluppo di partnership e collaborazioni tra fintech e banche/corporate, determinando un ulteriore rimbalzo del valore degli unicorni focalizzati sui servizi B2B” conclude il partner.
Allargando lo sguardo, stando all’ultima edizione della ricerca Pulse of Fintech realizzata da Kpmg, con 42 miliardi di dollari investiti a livello globale, il 2020 si è confermato come il secondo miglior anno (dopo il 2018) in termini di investimenti VC focalizzati sulle fintech. Ma gli esperti della società di consulenza si attendono un 2021 altrettanto movimentato su questo fronte.