Prosegue Buttiglieri: «Sartorialità è la nostra risposta alle esigenze della clientela. Con noi l’armatore ha la possibilità di costruire la sua casa galleggiante su misura a prescindere dalle dimensioni del natante, che sia di 24 metri o 70».
Oltre a pittura e scultura, molto richiesti sono i lavori site specific, che sposano il design della barca e si integrano perfettamente nell’arredo dello yacht. Ma che soprattutto regalano il dono dell’irripetibilità. «Penso in particolare a un cliente, che volle ricreare in un pannello gli intarsi della porta del Guggenheim di Venezia, un mirabile intreccio di ferro e vetri di Murano. Si fece giurare che mai avremmo replicato l’opera su un altro yacht».
Pensando agli oli e alle opere più delicate, viene spontaneo pensare all’umidità marina, ai rischi che pone un microclima del genere. «L’impianto di climatizzazione all’interno delle nostre barche è perfetto», risponde Buttiglieri. «All’esterno è essenziale usare tek e acciaio inox, ma all’interno ci si può sbizzarrire ideando mondi. Certo magari un armatore non porta a bordo pezzi da milioni di euro, anche se mi è capitato di vedere opere di superstar dell’arte contemporanea».
A volte l’opera d’arte è il tocco finale prima del varo della barca: «Visitando gallerie magari a Forte dei Marmi, a Pietrasanta, ci si lascia ispirare». Oppure occasione di felice contaminazione fra terraferma e mare. «Penso ad esempio alla settimana di preapertura della Biennale d’arte 2017 a Venezia. Alla Fondazione Cini sull’Isola di San Giorgio era in corso una splendida mostra di Alighiero Boetti (Minimum/Maximum, a cura di Luca Massimo Barbero, ndr). Ci diedero il permesso di attraccare lì vicino con un nostro yacht e la fondazione ci prestò una decina di quadri da collocare in vari ambienti della barca, che restò aperta al pubblico, estasiato da questa prosecuzione aggettante sul mare».
Sanlorenzo è global partner di Art Basel, presenza fissa nella collector lounge delle gallerie d’arte in tutte le edizioni della kermesse mondiale (Basilea, Miami, Hong Kong). Ma l’arte è solo una delle sponde dello stile del cantiere, fra i protagonisti del Compasso d’oro. L’ADI – Associazione per il Disegno Industriale, lo ha candidato al premio con lo yacht SX 88 di 29 metri, il primo progetto d’interior di Piero Lissoni (art director di Sanlorenzo), con il progetto di Antonio Citterio e Patricia Viel (progettisti di tutti gli hotel Bulgari) per gli spazi interni e outdoor del super yacht Explorer di 42 metri, con quello del SL 102A, 34 metri è interamente disegnato dallo Studio Zuccon International. Infine, sempre per il Compasso d’Oro 2020, l’ADI ha selezionato «la nostra suggestiva ed emozionale installazione visiva “Il mare a Milano” del 2017, presentata in occasione della settimana del design». Risultati raggiunti grazie a una visione imprenditoriale illuminata, capace «di pensare all’inconsueto e renderlo possibile».