Il patrimonio immobiliare rappresenta una rilevante fonte di ricchezza per le famiglie e le imprese italiane
Sul riordino del catasto si è giocata un’importante partita politica, idonea ad incidere sugli interessi di molti contribuenti
Può quindi ritenersi che, superato lo scoglio di una crisi di governo, la riforma (a scanso di colpi di scena) si farà e l’intervento entrerà in vigore a partire dal 2026.
La riforma del catasto è una misura che si progetta da anni ma che, per numerose ragioni, non è mai – si direbbe fino a questo momento – realmente stata inserita nell’agenda del legislatore.
L’obiettivo che si intende raggiungere attraverso il riordino del catasto risponde, in linea generale, alla necessità di recuperare a gettito l’imposta evasa e garantire, tramite una nuova mappatura, l’adeguamento del valore degli immobili ai prezzi di mercato; dunque una più equa imposizione fiscale.
Il primo obiettivo – recuperare a gettito l’imposta evasa – potrebbe essere raggiunto attraverso la modernizzazione dei criteri di rilevazione degli immobili e quindi attraverso la predisposizione di una nuova mappatura.
In questo modo, il legislatore intende efficientare i processi di analisi e controllo del territorio per individuare gli immobili fantasma, far emergere gli immobili non dichiarati, inquadrare le costruzioni nella corretta posizione geografica e, più in generale, individuare i proprietari che non pagano nel modo corretto le imposte sfruttando irregolarità di accatastamento.
Il secondo punto – rendere più eque e precise, le pretese del fisco – potrebbe raggiungersi attraverso l’adeguamento dei valori catastali agli attuali prezzi di mercato, con la previsione di periodici meccanismi di adeguamento.
Attribuire ad ogni immobile le giuste quotazioni di mercato e adeguare i valori in relazione al luogo in cui l’immobile insiste, influirebbe sull’Imu e sull’imposta di registro che grava sull’acquisto della prima casa.
Da un lato, vi è l’esigenza dell’erario che, per il tramite dell’Agenzia delle entrate e degli enti pubblici presenti sul territorio, intende rafforzare i sistemi di monitoraggio, ad esempio rimappando e facendo emergere gli immobili ad oggi sconosciuti al fisco, garantendosi una maggiore riscossione d’imposta.
Dall’altro, vi sono gli interessi dei proprietari degli immobili i quali sono consapevoli che un adeguamento dei valori catastali ai prezzi di mercato inciderebbe sulle loro tasche, in maniera, probabilmente, non indifferente.