Al centro delle trattative un aumento di stipendio di 435 euro per i lavoratori del settore, il ripristino della base di calcolo del Tfr e la riduzione dell’orario di lavoro settimanale
Messina, Intesa Sanpaolo: “L’anticipo dell’incremento retributivo sarà erogato entro la fine dell’anno, per intervenire rapidamente in considerazione della situazione economica”
Rinnovo del contratto collettivo nazionale dei bancari alle battute finali. Il Comitato di presidenza dell’Abi, nella tarda serata di lunedì, ha deliberato all’unanimità di dare mandato al presidente del Comitato affari sindacali e del lavoro, Ilaria Maria Dalla Riva, e al direttore generale dell’associazione, Giovanni Sabatini, per concludere “in tempi rapidi” le trattative con i sindacati. Secondo alcune indiscrezioni raccolte dai media, si potrebbe arrivare a un accordo entro la fine del mese. Se così fosse, 270mila bancari potrebbero ottenere un aumento in busta paga già nel mese di dicembre.
Aumento stipendio bancari: cosa cambia
Si tratta di uno dei temi più dibattuti nell’ambito della trattativa, considerata l’entità della richiesta avanzata da Fabi, First, Fisac, Uilca, Unisin: un aumento di 435 euro al livello medio di riferimento. Affinché la prima tranche di incremento arrivi nella retribuzione di dicembre, tecnicamente, l’accordo dovrebbe essere raggiunto tra fine novembre e inizio dicembre. In caso contrario, i lavoratori del settore dovranno attendere il nuovo anno. Ad accelerare le trattative ha contribuito la corsa in avanti di Intesa Sanpaolo. Come annunciato a fine ottobre da Carlo Messina, consigliere delegato e ceo della banca, l’istituto erogherà entro la fine dell’anno un’anticipazione degli incrementi retributivi a valere sul quarto trimestre, procedendo anche al ripristino della base piena di calcolo del Trattamento di fine rapporto (Tfr) in attesa degli esiti della contrattazione nazionale di settore. “Confidiamo che la trattativa per il contratto di lavoro venga chiusa rapidamente e in modo soddisfacente per tutte le parti”, le parole di Messina.
Bancari, le novità sull’orario di lavoro
In attesa del prossimo incontro formale tra Abi e sindacati, in programma giovedì 9 novembre, Il Sole 24 Ore fa sapere che si terranno una serie di confronti informali tra segretari generali e Abi. Oltre all’aumento degli stipendi bancari, le discussioni ruoteranno anche intorno al ripristino della base di calcolo del Tfr appunto (ridotta con il contratto del 2012) e una riduzione dell’orario di lavoro settimanale a 35 ore dalle 37 ore e mezzo attuali. Altro tema quello delle risorse del Fondo per l’occupazione che, secondo gli ultimi dati della Fabi, ha abilitato finora 37.700 assunzioni di under 35 e che può contare ancora su circa 120 milioni di euro.
L’ipotesi sul piatto è quella di trasformarlo in un nuovo ammortizzatore sociale, accanto al Fondo di solidarietà, per compensare la riduzione della busta paga dei lavoratori senior che passeranno al part time in attesa del prepensionamento. Un altro modo per supportare l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, insomma. I sindacati dovranno infine trattare sulla durata del contratto e sulla parte normativa, in particolare su quelle tematiche di flessibilità che dovrebbero rispecchiare l’attuale conformazione del sistema bancario italiano, esito di fusioni, digitalizzazione e riduzione delle filiali. Gli occhi restano puntati sulla riforma degli inquadramenti e sulla fungibilità delle mansioni oltre che sulla mobilità, ovvero la possibilità di trasferire i lavoratori da una sede all’altra senza limiti o con molti meno limiti rispetto a quanto previsto attualmente (dal chilometraggio all’indennità di pendolarismo).