L’obiettivo è gettare le fondamenta per l’industrializzazione di un nuovo strumento finanziario: i security token per il mercato degli investimenti alternativi
Il mercato immobiliare italiano vale 5.580 miliardi di euro, cui si sommano 3.140 miliardi di crediti domestici. La sperimentazione punta a renderlo più liquido, trasparente e accessibile
Il modello è quello della sandbox: si crea innovazione di prodotto e di processo, in un ecosistema sviluppato con tutti gli attori del mercato e le authority che regolano il mercato
Prendi un
immobile nel centro di
Milano, messo a reddito. Supponi che, durante la pandemia, il canone da locazione sia venuto meno e si abbia necessità di fare cassa, ma non si sia disposti a cedere subito, con il rischio di svendere, o vendere male. Come se ne esce? Grazie alla tecnologia.
Il progetto
“Attraverso la tokenizzazione, si può frazionare questo asset in più parti (token), digitalizzare le singole frazioni e associarle in modo univoco a uno smart contract (contratto digitale), collocandolo su una blockchain (un registro contabile, distribuito su più nodi, cioè computer, connessi tra loro, in cui vengono memorizzate in modo sicuro e immodificabile le transazioni digitali
ndr).
In questo modo, il proprietario potrebbe, ad esempio, liquidare solo una parte minoritaria dell’immobile, finanziandosi, di fatto, attraverso uno strumento alternativo offertogli dalla propria banca”, spiega Imanuel Baharier, direttore generale di Cetif Advisory, spin-off di Cetif, centro di ricerca su tecnologie, innovazione e servizi finanziari dell’Università Cattolica di Milano, focalizzato nella “messa a terra” di piattaforme che portino l’innovazione di frontiera generata dalla ricerca all’interno del sistema finanziario.
Il mercato di riferimento
È solo un esempio delle possibili applicazioni di un nuovo progetto sperimentale che Cetif Advisory ha appena avviato e ha spiccato formalmente il volo il 18 marzo. L’obiettivo è gettare le fondamenta per l’industrializzazione di un nuovo strumento finanziario: i
security token per il mercato degli investimenti alternativi.
Una soluzione che, spiega Baharier, contribuirebbe a rendere più liquido, trasparente e accessibile un mercato enorme, fatto di asset illiquidi ad alta capitalizzazione di mercato, come real estate e crediti. “Si tratta di un mercato in forte espansione a livello mondiale, con una crescita annua prevista del 9,8% entro il 2025, che rappresenta un’importante opportunità di business, per tutto il sistema finanziario italiano”, ricorda il manager.
Un’analisi realizzata da Cetif per esaminare il valore effettivo di queste due classi di attivo ha evidenziato come la capitalizzazione del mercato immobiliare italiano fosse di 5.580 miliardi di euro nel 2018, cui si sommano 3.140 miliardi di crediti domestici.
La soluzione
Al momento, tra i fattori che limitano una maggiore diffusione di questa tipologia d’investimento ci sono la difficoltà di accesso, le soglie d’investimento elevate e la scarsa trasparenza. Una possibile soluzione potrebbe essere l’utilizzo della tecnologia Dlt (distributed ledger technology, cioè un database distribuito su diversi nodi, i quali partecipano alla rete replicando una copia del libro mastro o ledger), o blockchain (una catena di blocchi “pubblica”) per la tokenizzazione degli asset sottostanti.
Il modello di co-design
Il modello, già testato con successo per altre iniziative, è quello della
sandbox, ovvero di un ambiente “sperimentale, innovativo, protetto e controllato”, spiega Baharier, nel quale testare innovazione di prodotto e di processo, in un ecosistema sviluppato con tutti gli attori del mercato e le authority che lo regolano”. Tra i partner istituzionali di Cetif, già coinvolti in iniziative simili, ci sono
Banca d’Italia, Ivass e Consob.
“Il processo di tokenizzazione di asset class sottostanti, come ad esempio real estate e crediti, con tecnologia Dlt/blockchain – argomenta il general manager – consentirà di emettere e collocare Security token di valore anche minimo, che favoriranno l’accesso all’investimento a nuove e più ampie tipologie di investitori istituzionali e retail, aumentando contestualmente la trasparenza e efficientando e semplificando i processi”.
I soggetti coinvolti
Il tavolo di lavoro, cui parteciperanno, oltre ad alcune autorità di vigilanza, partner tecnologici (
Reply) e di progetto (
Cariverona), accanto ad alcuni tra i maggiori gruppi bancari e finanziari italiani, avrà il compito di sciogliere alcuni nodi: per esempio, osserva Baharier, non è chiaro se l’oggetto dello smart contract tramite il quale avverrà lo scambio dei security token sia la proprietà di una frazione dell’asset sottostante o solo del flusso di cassa generato da quell’attivo.
L’aspetto più interessante di questo approccio è la natura del processo di co-design, che si declina in tutti gli aspetti, non solo tecnologici, ma anche di tipo regolamentare-normativo. In questo modo, conclude Baharier, le piattaforme sviluppate nascono “compliant by design”.
L’obiettivo è gettare le fondamenta per l’industrializzazione di un nuovo strumento finanziario: i security token per il mercato degli investimenti alternativiIl mercato immobiliare italiano vale 5.580 miliardi di euro, cui si sommano 3.140 miliardi di crediti domestici. La sperimentazione punta a r…