Due appartengono al settore dell’alimentare, altre due al farmaceutico-cosmetico, e una rispettivamente all’abbigliamento, al chimico e al vetro
La classifica delle 20 industrie italiane per fatturato vede invece sul podio tre colossi del settore energetico-petrolifero: Enel, Eni e Gse
Intesa Sanpaolo scalza Unicredit per totale attivo tangibile (si parla rispettivamente di 994,3 miliardi e 929,3 miliardi di euro)
Il focus sul settore bancario vede Intesa Sanpaolo scalzare Unicredit per totale attivo tangibile (si parla rispettivamente di 994,3 miliardi e 929,3 miliardi di euro). In terza e quarta posizione Cassa depositi e prestiti (410,3 miliardi) e Banco Bpm (182,5 miliardi). Nell’assicurativo, infine, Generali si conferma alla vetta della top10 con premi lordi sui 67,4 miliardi di euro, accompagnata dal gruppo Poste Vita (16,9 miliardi) e Unipol Gruppo (11,9 miliardi).
Guardando alla chiusura dell’anno, secondo i ricercatori, le ultime previsioni del Fondo monetario europeo (che vedono l’economia mondiale in ripresa del 5,9% nel 2021 e del 4,9% sul 2022 e il pil italiano rispettivamente al +5,8% e +4,2%) “sono caratterizzate ancora da un elevato grado di incertezza”. Questo perché, spiegano, “dipendono da diverse variabili come l’evoluzione della pandemia, il piano vaccinale e la capacità di impiegare efficacemente le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza”. Senza dimenticare “le tensioni sui prezzi di energia, gas e petrolio e il rialzo dei prezzi delle materie prime dovuto alla loro scarsa disponibilità”. Un nodo, quest’ultimo, considerato temporaneo ma che per alcuni settori rischia di “diventare strutturale”. Al netto di queste condizioni, secondo l’area studi dell’istituto guidato da Alberto Nagel, il settore manifatturiero potrebbe “beneficiare della ripresa della domanda di esportazioni nei mercati chiave”. Di conseguenza, è previsto un incremento del fatturato nell’anno di circa l’8% e di un ulteriore 6,5% nel 2022.