Il governo, su richiesta dell’Ivass, ha firmato il decreto sull’amministrazione straordinaria di Eurovita
Il provvedimento dell’Ivass che ha sospeso le nuove richieste di riscatto è in scadenza il 31 marzo, ma la stessa Autorità ha deciso di prorogare tale divieto al 30 giugno
Firmato il decreto che autorizza l’amministrazione straordinaria di Eurovita, la notizia è stata riportata dall’Ivass che ha ottenuto dal governo questo provvedimento preacauzionale in vista del salvataggio. Dovrebbe seguire a stretto giro, se le indiscrezioni di stampa saranno confermate, un piano di ricapitalizzazione che coinvolgerà i primari attori bancari e assicurativi.
Scongiurare l’amministrazione straordinaria, con un aumento di capitale da circa 300 milioni di euro, non è stato possibile nei tempi ristretti concessi al commissario Alessandro Santoliquido, il cui mandato in scadenza il 31 marzo è stato prorogato dall’Ivass. Ad affiancarlo, nei comitati di Sorveglianza di Eurovita e Eurovita holding, “il prof. Antonio Blandini, in qualità di presidente, il dott. Sandro Panizza e la dott.ssa Monica Biccari”.
Il consiglio di amministrazione di Eurovita, dunque, si avvia allo scioglimento, mentre si rincorrono le voci sugli attori bancari pronti a intervenire nel salvataggio, ma solo dopo l’avvio dell’amministrazione straordinaria – che durerà fino a un massimo di due anni.
Stando a quanto scrive il Sole 24 Ore, Generali e Unipol sarebbero i nomi che più si sono spesi negli ultimi giorni per convincere tutto il comparto assicurativo a partecipare alla ricapitalizzazione di Eurovita. Anche i distributori delle polizze, attori bancari fra cui spiccano FinecoBank, Sparkasse, Fideuram e Credem, saranno coinvolti nel savataggio. In particolare, Intesa SanPaolo e Poste si sarebbero fatte avanti per intervenire in favore di Eurovita. “Aspettiamo delle indicazioni da parte delle istituzioni coinvolte, osservo e leggo che non parliamo di un grandissimo caso”, ha dichiarato l’ad di Poste Matteo Del Fante in conferenza stampa, “credo che non sarà una preoccupazione per il sistema risolvere la questione”.
L’azionista di riferimento di Eurovita, il fondo Cinven, è già intervenuto con un’iniezione da 100 milioni a fondo perduto.
Polizze Eurovita, salvarla è nell’interesse di tutti i distributori
Con una vasta rete di distributori, Eurovita e il caso delle polizze congelate, che i clienti non possono attualmente riscattare, rischia di gettare cattiva luce a tutto il settore. Soprattutto se si dovesse arrivare a tagliare i rimborsi dei sottoscrittori delle polizze a capitale garantito – le cui perdite danneggerebbero l’immagine di questo prodotto “supersicuro”. L’eventuale liquidazione di Eurovita sarebbe una ‘prima volta’ per il sistema assicurativo italiano.
Secondo quanto affermato da Moody’s alcuni giorni fa, “il caso Eurovita dimostra che per le banche, il monitoraggio della solvibilità e dei rischi operativi dei loro partner chiave è importante dal punto di vista della governance”. I clienti di Eurovita sono circa 400mila, mentre la società poteva contare su accordi distribuitivi con 95 partner bancari e reti.
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Eurovita, le polizze probabilmente resteranno congelate
Di per sé l’avvio dell’amministrazione straordinaria non permetteva di capire se la riscattabilità delle polizze sarebbe stata ripristinata. Da qui il provvedimento dell’Ivass che ha sospeso le nuove richieste di riscatto fino al 30 giugno. Nella speranza che questi tre mesi saranno sufficienti a portar a termine la ricapitalizzazione di Eurovita.
In seguito all’intervento “di sistema” previsto, sarà possibile gestire meglio una nuova, prevedibile, fuoriuscita di denaro dalla compagnia. Eurovita ha un portafoglio di polizze di ramo I (a capitale garantito) da 9 miliardi di euro, che la compagnia ha investito per il 70% in titoli di Stato francesi e tedeschi il cui valore è crollato in seguito all’aumento dei tassi d’interesse. Un aumento dei riscatti su queste polizze costringerebbe a vendere quei titoli in perdita aggravando la solidità di Eurovita.