Il cambiamento climatico sarà il tema più importante negli anni ’20: Stati Uniti e Cina gareggeranno per sfruttare le opportunità derivanti e consolidare o conquistare il primato economico
La Cina è in una posizione di vantaggio nella produzione di batterie al litio, veicoli elettrici, energia solare e terre rare, con 1,2 mila miliardi di dollari investiti nell’ultimo decennio, contro i 700 miliardi spesi dagli Stati Uniti
L’Europa è invece in una posizione di avanguardia per quanto riguarda le rinnovabili. Le 8 principali società di cleantech hanno sede nel vecchio continente
Il dragone è in pole position, l’aquila insegue
Alla luce di questi numeri, secondo BofA, così, nello stesso modo in cui le superpotenze globali hanno guardato alla tecnologia, al commercio o ai mercati dei capitali come importanti strumenti politici, il cambiamento climatico potrebbe persino eclissarli, sostenendo ulteriormente un significativo sostegno politico. Ed economico: il clima sarà per gli anni avvenire quello che la tecnologia dal 1990 ad oggi, in termini di crescita. Ogni regione ha punti di forza e di debolezza, che possono essere utilizzati o sfruttati, per ottenere vantaggi nella corsa agli “armamenti climatici”.
La Cina è in pole position. Nell’ultimo decennio ha investito 1,2 mila miliardi di dollari, quasi più del doppio degli Stati Uniti (700 miliardi), con particolare focus su energia rinnovabile, veicoli elettrici e batterie. Dei 200 miliardi investiti nella produzione di batterie al litio, ben il 75% è avvenuto in Cina, la quale inoltre ha un predominio nelle catene di approvvigionamento solare e nella produzione di metalli delle terre rare. Spostando lo sguardo al futuro, lo scenario non cambia. Nell’ipotesi più ottimistica, la capacità eolica e solare della Cina aumenterà di 4 volte entro il 2030, contro le 3 volte degli Stati Uniti. Stesso ordine di grandezze per le batterie per i veicoli elettrici.
Il terzo incomodo
Mentre le relazioni USA-Cina sono state sotto i riflettori negli ultimi dieci anni, l’Europa è rimasta nella penombra. Ma questo sembra destinato a cambiare. Il vecchio continente è infatti leader nella politica climatica, con il 70% degli asset dei fondi comuni di investimento esg, la regolamentazione verde più avanzata e un significativo vantaggio sulla decarbonizzazione: già oggi il 57% dell’elettricità generata è a zero emissioni nette e tale rapporto è destinato a salire all’85% entro il 2030. La crescita attesa più intensa è sulle batterie. L’Europa infatti è destinata a passare entro il 2025 dal 4% al 24% del mercato. Lato veicoli elettrici nel 2020 ha triplicato il numero di veicoli venduti: un’auto su dieci è elettrica. Entro il 2030 questa percentuale dovrebbe arrivare al 40%. Inoltre, le otto maggiori aziende mondiali di cleantech sono europee.
Spazio: il 4°capitolo della saga?
In attesa di sapere chi sarà il vincitore, secondo BofA, il prossimo campo di battaglia potrebbe essere allo spazio, già al centro delle aspirazioni egemoni di Stati Uniti e Russia durante la Guerra Fredda. L’attenzione al clima, le telecomunicazioni e il 6G potrebbero far tornare in auge la conquista di nuove “galassie” e segnare la prossima fase delle tensioni Usa-Cina.