Martedì 19 ottobre la Sec dovrebbe autorizzare il primo Etf basato su future di Bitcoin, alcuni altri potrebbero seguire nel giro di settimane
La crescita del Bitcoin nelle ultime settimane sembra valutare l’arrivo di questi fondi come un nuovo passo nel territorio “mainstream”. Gli Etf in questione, però, non lo acquisteranno direttamente: la Sec non avrebbe autorizzato fondi questo tipo
Nel rally del Bitcoin del 2017 la prospettiva, finora mai concretizzata, di un Etf basato su Bitcoin aveva alimentato l’idea che questo avrebbe incoraggiato l’entrata degli investitori istituzionali nella criptovaluta – sostenendone le prospettive di futuro apprezzamento. Allora, un Etf in Bitcoin avrebbe potuto semplificare significativamente la vita agli investitori, ma quattro anni dopo questo traguardo non sarebbe più una rivoluzione sul piano pratico. Le opzioni per esporsi al Bitcoin, infatti, non mancano né per gli investitori istituzionali, ampiamente entrati “in partita”, né per i piccoli risparmiatori. Per questi ultimi sono a disposizione app come PayPal o Robinhood, che consentono di esporsi al Bitcoin, senza nemmeno dover ricorrere a una piattaforma di exchange. “Un Etf sarà sicuramente positivo, espanderà l’ampiezza dei partecipanti che possono iniziare a comprare Bitcoin e prendere parte all’ecosistema, ma non sarà così impattante come lo sarebbe stato anni fa, perché la domanda istituzionale la stiamo già vedendo”, ha commentato a Bloomberg Juthica Chou, responsabile del trading di opzioni otc presso l’exchange Kraken.
I gestori che lanceranno gli Etf non entreranno direttamente in possesso nemmeno di un Bitcoin, ma si limiteranno ad esporsi alle sue variazioni di prezzo attraverso derivati già esistenti sul mercato. I fondi non compreranno Bitcoin, come abbiamo visto, proprio perché la Sec ha fatto sapere che, in caso contrario, non avrebbe concesso loro l’autorizzazione. Di conseguenza, nemmeno sotto il profilo dell’immagine si dovrebbe scorgere un grande messaggio di apertura alle criptovalute da parte della finanza mainstream.
Eppure, nelle settimane precedenti all’arrivo di questi prodotti sul mercato, il Bitcoin è cresciuto senza sosta. Il 18 settembre si trovava a quota 48.600 dollari, mentre un mese più tardi, al momento in cui scriviamo, è arrivato a superare i 62.600 dollari – non molto distante dal massimo storico a 64,888.99, raggiunto a metà aprile.
Al netto delle implicazioni sul prezzo del Bitcoin, non è chiaro quanto possa essere vantaggioso per gli investitori esporsi al Bitcoin attraverso gli Etf in arrivo negli Stati Uniti. L’operazione di rinnovo dei future in scadenza (rolling) da parte dei fondi andrebbe a ridurre la performance, ha fatto notare l’analista senior di Bloomberg sugli Etf, Eric Balchunas; senza contare che “gli investitori e molti consulenti, in generale, non apprezzano i derivati”.