Anasf: “Il nostro impegno deve essere quello di trascinare nel perimetro dell’attività tutti quei giovani talenti che altrimenti sceglierebbero di allontanarsi dall’Italia”
Nei prossimi 20 anni assisteremo a un passaggio di mano di circa 800 miliardi di euro dalla generazione dei boomer alla generazione dei millennial
In Italia il tema del passaggio generazionale resta un tabù: solo il 17% lo ha affrontato, contro una media europea del 34% e picchi del 42 e del 50% per Usa e Uk
Fondamentale, secondo Massimo Ungaro della VI commissione finanze della Camera dei deputati, è dunque il tema del ricambio generazionale, di un accesso semplificato dei giovani alle professioni, introducendo lauree abilitanti e professionalizzanti ed evitando praticantati “infiniti e non retribuiti adeguatamente”. “I consulenti finanziari svolgono un ruolo fondamentale in un Paese come il nostro, con un risparmio gigantesco e delle forme ancora piccole di canalizzazione di questo risparmio verso l’economia reale. Ma è indispensabile anche un’adeguata educazione finanziaria. Come Parlamento, dobbiamo far sì che gli italiani divengano sempre più risparmiatori consapevoli e investitori”, interviene Ungaro.
Passaggio generazionale: in Italia resta un tabù
Stando ai dati presentati da Nicola Ronchetti, fondatore e ceo di Finer, nei prossimi 20 anni assisteremo inoltre a un passaggio di mano di circa 800 miliardi di euro dalla generazione dei boomer alla generazione dei millennial. Ma in Italia il tema del passaggio generazionale resta un tabù: solo il 17% lo ha affrontato, contro una media europea del 34% e picchi del 42 e del 50% per Stati Uniti e Gran Bretagna. Se si considera poi il mondo delle aziende (con le pmi che impiegano l’82% dei lavoratori italiani e rappresentano il 92% del tessuto imprenditoriale tricolore), solo una su due dichiara di aver risolto questa problematica. Un tema non banale, secondo Ronchetti, considerando che contemporaneamente l’età media degli imprenditori sta crescendo di anno in anno, in linea con i trend demografici.
Tofanelli: “Il governo intervenga con azioni mirate”
“In questo momento siamo tutti molto consapevoli della necessità di non poter più rinviare un dovere. Non possiamo tradire le aspettative, i giovani hanno bisogno di essere affiancati realmente”, continua Tofanelli. Solo nel settore della consulenza, rivela, il 30% degli under 30 ha partecipato all’esame di abilitazione, ma gli scritti all’albo rappresentano l’1,8% e i soggetti che riescono a trovare un impiego sono “realmente pochi”. “Dobbiamo lavorare sull’affiancamento nei primi periodi di attività, perché si tratta di un mestiere importante, sempre più vicino ai giovani talenti. Parliamo di tecnologie, digitalizzazione dei processi, sostenibilità. Tematiche in linea con i bisogni dei millennial. Dobbiamo riuscire a mettere a terra il punto. Lo facciamo noi come industria, lo fanno i consulenti, lo stanno facendo il mondo accademico e quello politico. Ma ci aspettiamo che anche il governo intervenga con azioni mirate e specifiche”.