Cbre: il 2020 si è chiuso con 8,8 miliardi di investimenti, in calo del 29% su base annua, ritornando così ai livelli del 2018
Duff & Phelps Reag: le stime indicano che, nel 2020, il fatturato nazionale del settore residenziale tradizionale ha raggiunto gli 82 miliardi (-16%), con circa 500mila transazioni (18%)
Duff & Phelps Reag: Milano rappresenta poco meno del 9% di questo giro d’affari, per un valore pari a 7,1 miliardi (-13,5% sul 2019), corrispondente a circa 22.000 transazioni (-15%)
Lo studio di Cbre ha poi analizzato i vari settori. Il mercato degli uffici si è attestato a 3,7 miliardi di euro e ha fatto registrare una flessione del 26% rispetto al 2019, della stessa intensità quindi del mercato retail (1,4 miliardi di euro, -26%) sul quale si mantiene comunque stabile l’interesse degli investitori per il comparto prime high street nel centro di Milano. In crescita, invece la logistica che ha chiuso a 1,4 miliardi, in aumento del 3% rispetto all’anno prima. Quanto al residenziale (0,6 miliardi), questo settore continua a esercitare grande interesse a livello europeo coinvolgendo anche il mercato italiano, dove la mancanza di prodotto indirizza gli investimenti sugli sviluppi, in particolare all’interno di grandi ambiti di trasformazione urbana.
Dove si rivolgeranno gli investimenti nei prossimi mesi?
Dal sondaggio Cbre Italy investor intentions survey 2021, che Cbre ha realizzato per valutare le aspettative e le intenzioni di investimento sul mercato italiano è emerso che la quota preponderante degli investitori prevede che le proprie attività di acquisizione (40%) e dismissione (56%) si manterranno stabili rispetto al 2020. Inoltre, coloro che si aspettano un’attività di acquisizione/ dismissione più intensa rispetto allo scorso anno sono in numero superiore rispetto a chi prevede invece un rallentamento, con una forte propensione all’investimento nei settori della logistica e del residenziale.
Secondo la società di consulenza immobiliare, “i volumi di investimento nell’area Emea torneranno ai livelli pre covid nella seconda metà del 2022, ma si prevede un parziale recupero già a partire dal 2021 – si legge nel report – Questo trend riguarderà verosimilmente anche il mercato italiano – a fronte dell’incertezza sulla crescita macroeconomica, l’aspettativa di condizioni del credito stabili e di una dinamica contenuta dei tassi di interesse sui titoli del debito pubblico italiano, determinano un cauto ottimismo negli investitori sul 2021”.
In questo scenario, Milano resta al vertice degli interessi degli investitori. In occasione dell”eMeeting “Future of Milan real estate. Reshaping the city, rethinking sustainable occupier demands”, Paola Ricciardi, country managing director Duff & Phelps Reag in Italia, ha tracciato una panoramica dell’andamento del settore real estate nel capoluogo lombardo e in Italia, individuando l’asset class residenziale come la più resiliente durante l’emergenza sanitaria. “Nel 2020, infatti, gli investimenti complessivi in ambito istituzionale in città (a Milano, ndr) hanno raggiunto i 3,4 miliardi di euro, pari al 42% del totale nazionale”, ha dichiarato Ricciardi, precisando che rispetto al 2019, la flessione si è attestata al 22%, un dato comunque migliore rispetto al -31% della media nazionale”. Parlando sempre di numeri, Ricciardi ha poi aggiunto che “le stime indicano che, nel 2020, il fatturato nazionale del settore residenziale tradizionale abbia raggiunto gli 82 miliardi di euro, registrando un calo del 16% rispetto al 2019, con circa 500mila transazioni, in contrazione del 18% sull’anno precedente. “Milano rappresenta poco meno del 9% di questo giro d’affari, per un valore pari a 7,1 miliardi di euro (-13,5% sul 2019), corrispondente a circa 22.000 transazioni, in calo del 15% rispetto all’anno prima”, ha concluso.