Le obbligazioni sono state l’argomento caldo del 2023. Con l’aumento dei tassi, le opportunità di rendimento sono aumentate, mentre la prospettiva di una loro futura diminuzione potrebbe ingolosire gli investitori. Infatti, il calo dei tassi aumenta il valore delle obbligazioni, in particolare quelle a lunga scadenza, che così possono essere vendute in anticipo con profitto. Tuttavia, le banche centrali hanno deciso di posticipare le decisioni sull’allentamento monetario, spostando queste considerazioni sul trading obbligazionario al prossimo anno.
Oltre ai tradizionali Bot, Btp e altri titoli di Stato, le aziende private stanno offrendo sul mercato obbligazioni con cedole allettanti, creando opportunità per diversificare il rischio, considerando la volatilità dei titoli a lungo termine dovuta all’alto debito pubblico italiano.
Fra le ultime opportunità presentate in ordine di tempo ci sono due bond emessi da Goldman Sachs, la nota banca d’affari americana, il primo in euro e secondo in dollari. Le cedole, fisse e pagate annualmente, ammontano al 5,1% per il titolo in euro e al 7% per il titolo in dollari. L’aspettativa di un deprezzamento del dollaro nei prossimi mesi potrebbe giustificare in parte il premio offerto per gli investitori che si assumeranno il rischio del cambio. Da notare che entrambi i titoli consentono a Goldman Sachs di ritirarli anticipatamente, restituendo integralmente il capitale investito agli investitori.
Confrontando questi titoli con il Btp decennale, tenendo conto delle diverse tassazioni, emerge che il titolo italiano offre un rendimento annuo del 4%, mentre il bond di Goldman Sachs in euro offre il 3,7% e quello in dollari il 5,18%.
Bond societari, le alternative da valutare
“Il risparmio privato italiano è da sempre una fonte di credito ricercata dagli emittenti italiani ed esteri”, ha dichiarato a We Wealth Giacomo Alessi, consulente fixed income di Finint Private Bank, “le emissioni retail governative come il recente Btp Valore e quelle corporate come il titolo Eni di qualche tempo fa sono una prova che molti emittenti possono accedere al mercato con ottimi risultati in termini di collocamento”.
“Recentemente Goldman Sachs ha emesso due titoli Senior unsecured a tasso fisso da 80 milioni di ammontare con scadenza decennale(al novembre 2033), uno in dollari e l’altro in euro. La peculiarità di questi due titoli è che hanno entrambi delle opzioni call annuali ad appannaggio dell’emittente che sarà appunto in grado di richiamare i titoli alla pari con la sola notifica dieci giorni prima di ogni stacco cedolare”.
Questa caratteristica potrebbe non adeguarsi a chi vuole la certezza di incassare una determinata cedola per l’intera durata del titolo. Tuttavia, la garanzia della conservazione del capitale non è in questione, in quanto Goldman Sachs andrebbe a rimborsare l’intero capitale investito inizialmente. Cosa spinge un emittente a inserire la richiamabilità nel contratto, ossia a preferire il bond “callable”?
“Questa opzione permette all’emittente di gestire l’inversione della curva dei tassi (tassi a breve più alti dei tassi di lunga scadenza) sia in euro sia in dollari a proprio favore”, ha spiegato Alessi, “qualora tra un anno i tassi dovessero essere più bassi di oggi”, l’eventualità attualmente giudicata più probabile dagli economisti, “l’emittente potrebbe richiamare i titoli e li riemetterebbe con cedole inferiori” – risparmiando così sui suoi costi di finanziamento. E se invece i tassi dovessero salire? Allora, l’emittente, in questo caso Goldman, “trarrebbe vantaggio, avendo offerto agli investitori cedole inferiori a quelle che sarebbero appropriate in un contesto in cui i tassi saranno superiori a quelli di oggi”. Una bella comodità, certo, ma il premio offerto agli investitori c’è: nell’immediato le cedole offerte sono particolarmente succose, considerando che Goldman è giudicata una società dai conti solidi (rating A). La richiamabilità dei titoli “viene contrapposta con l’offerta di cedole che sono al di sopra della media di mercato e quindi vantaggiose per l’investitore”, ha affermato Alessi.
Oltre il bond Goldman Sachs: le altre opzioni
“I titoli sono di alto valore creditizio e sono un’ottima alternativa ai titoli governativi per diversificare il portafoglio ed aumentarne la redditività”. Del resto, Goldman Sachs “non è nuova a questi titoli retail infatti ha emesso diversa carta che scambia sul Mot”, il mercato obbligazionario di Borsa Italiana. “Insieme a Goldman, infatti, ci sono diversi istituti che offrono tali titoli”, ha ricordato Alessi nella tabella in alto.
Come si posizionano queste alternative? La selezione mostra quelle più competitive, fra i bond societari accessibili ai piccoli risparmiatori, avendo tagli minimi da 1.000 o al massimo 2.000 euro. “Queste alternative sono quelle che a nostro parere sono le emissioni di maggiore valore relativo per poter ampliare la rosa degli emittenti in portafoglio anche con una soglia di ingresso accessibile”, ha concluso Alessi.
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Il bond Unicredit e bond Cdp, altre opzioni per diversificare
Anche se con un investimento minimo superiore, pari a 10mila euro, anche Unicredit ha lanciato lo scorso ottobre un nuovo bond accessibile agli investitori al dettaglio. Per i primi tre anni, dal 2023 al 2026, il bond Unicredit offre un tasso fisso annuo lordo del 7,25%, seguito da un tasso legato all'Euribor a 3 mesi, compreso tra il 0% e il 7,25% annuo lordo fino alla scadenza.” Come per il Btp Valore, anche Unicredit pagherà le cedole di questo titolo ogni tre mesi. (Avevamo scritto di questa emissione nel dettaglio in questo articolo).
In corso di emissione fino al 27 novembre, poi, è disponibile il nuovo bond Cdp – la banca pubblica controllata dal ministero dell'Economia. In questo caso i pro e i contro sono simili a quelli offerti da un titolo di Stato (tassazione più favorevole, solvibilità legata alle finanze pubbliche). Nel primo triennio questo bond offre il 5%, mentre nei successivi tre anni la cedola sarà calcolata sulla base del tasso Euribor a tre mesi (sostanzialmente collegato all'andamento dei tassi Bce) maggiorato dello 0,9%. Qui il nostro approfondimento.