Le magiche virtù della blockchain per gli asset
Cos’hanno in comune la grande distribuzione organizzata e il mondo glamour del lusso? Entrambi possono godere delle virtù della blockchain. Vediamo perché grazie al contributo di Erik Swords, gestore del Bny Mellon Digital Assets Fund.
La blockchain è capace di “fornire informazioni affidabili e in tempo reale sulle transazioni dei beni. Dalla fattoria al camion, dal camion alle dogane e ai porti, dalle navi ai distributori e infine ai consumatori finali”. Per questo l’analista prevede che “questa tecnologia diventerà lo standard dell’industria, e la soluzione di fiducia per il controllo delle filiere complesse”.
I vantaggi nella Gdo, in pratica
Per quanto riguarda la capacità di ridurre l’impatto delle malattie di origine alimentare, è esemplificativo il caso degli Usa. Qui, ci sono stati diversi casi di partite di lattuga avariata. La cosa ha spinto una delle più grandi catene retail alimentari ad adottare un sistema conforme di tracciabilità basato sulla blockchain entro la fine del terzo trimestre del 2019. Questo permette di ridurre il tempo necessario per tracciare l’origine degli alimenti da varie settimane a pochi secondi.
Fenomeni come questo sortiscono l’effetto di “un calo della fiducia generale dei consumatori e la rimozione di prodotti analoghi anche se non infetti – con un impatto sui coltivatori. I vantaggi della blockchain sono evidenti, e ci aspettiamo che la diffusa adozione di questa tecnologia permetta di ridurre l’impatto delle malattie di origine alimentare, aumentare la fiducia nel settore, diminuire gli sprechi e aumentare l’accesso dei piccoli fornitori internazionali alle grandi catene globali della Gdo”.
L’irrinunciabile trasparenza
In Europa, un colosso della gdo alimentare è riuscito ad aumentare la fiducia dei consumatori nella propria linea di prodotti, sfruttando i dati generati dalla tracciabilità per fornire informazioni sulla provenienza effettiva del cibo acquistato. L’azienda ha riportato un aumento delle vendite di carne di pollo grazie alla maggiore trasparenza permessa dalla tecnologia blockchain. “Con una nuova generazione di nativi digitali pronta a guidare le preferenze di consumo, prevediamo che ci sia una crescente domanda di informazioni sulle fattorie d’origine, sulle spedizioni, e anche sull’impatto ambientale e sociale dei beni alimentari venduti e acquistati”.
La blockchain, scudo fondamentale per gli asset del lusso
Più di ogni altro, il settore del lusso soffre la contraffazione, che compromette pesantemente la reputazione dei brand. Per tal motivo, uno dei più grandi e popolari marchi di moda al mondo ha adottato una soluzione basata sulla blockchain per garantire l’autenticità dei propri prodotti venduti su scala globale.
La capacità di provare la vera identità dei designer e produttori aumenta il valore di un bene per il consumatore finale, preservandolo dalla filiera alla vendita al dettaglio sino a una eventuale rivendita sul mercato secondario. Si ricordi che la blockchain permette di creare un registro immutabile e non replicabile delle transazione di un bene nel mondo digitale. La controparte “tangibile” della transazione è dotata di un chip Rfid.
Il che fa dire a Erik Swords che “i designer preoccupati dai falsi sul mercato nero hanno ora una soluzione per generare fiducia sulle proprie linee prodotto”. E poi anche assistere al meglio i consumatori che si avvalgono ad esempio delle rivendite tra privati per beni di lusso. L’analista ritiene inoltre che i designer utilizzeranno sempre più questa soluzione per proteggere marchi e clienti da repliche fraudolente contraffazioni.