“L’inserimento dei mercati privati”, dice Federici, “è coerente con il nostro approccio alla pianificazione degli investimenti, che si sviluppa su tre “sotto-portafogli”, liquidity, longevity e legacy, ciascuno con un obiettivo temporale”
Il portafoglio longevità risponde a esigenze di più lungo termine, che si materializzeranno nel resto della vita: dal pensionamento alle spese per la salute, all’acquisto di un’eventuale seconda casa
Non so se la chiamerei crisi”. Il commento di Paolo Federici, market head di Ubs Global Wealth Management in Italia, è spiazzante. Nei primi otto mesi dell’anno, Wall Street ha perso il 23%, peggio dell’Europa (-20%). I governativi globali hanno lasciato per strada il 12% del proprio valore, quelli dei Paesi emergenti un quinto.
“Il mercato fa il suo mestiere: sale e scende”, spiega Federici. È vero, “gli investitori sono preoccupati. La nostra Ubs Investor sentiment survey certifica un calo nei livelli di ottimismo dei clienti hnwi, tornato ai valori di inizio pandemia. Ma non si è vista una fuga da effetto panico, nonostante la situazione molto difficile, tra gli strascichi della pandemia, l’inflazione e il conflitto.
E c’è un dato incoraggiante: tra gli imprenditori, nonostante le difficoltà sul piano della bolletta energetica – e non solo – l’ottimismo tiene. C’è voglia di continuare a investire e crescere”.
Tassi in aumento, come investire
Intanto, però, la gestione di portafoglio si complica. Perché dopo un decennio di discesa dei tassi, che ha portato benefici sia alle azioni che ai bond, ha preso forma lo scenario opposto. La sferzata delle banche centrali oggi penalizza entrambi gli asset, stretti in un’insolita discesa in tandem. Questo scenario “spinge tanti investitori, non solo quelli sofisticati, a guardare altre classi di attivo, come i mercati privati, che hanno come prima dote quella di allungare l’orizzonte temporale. Certo, anche le aziende non quotate soffrono, ma gli strumenti illiquidi, per loro definizione, aiutano a distogliere l’attenzione dalle dinamiche di breve termine”, osserva Federici.
Private market: come investire
Per il capo del wealth management di Ubs, i private market non si prestano, però, a incursioni furtive: non ha senso realizzare un singolo investimento alla volta. “Va fatto un ragionamento di portafoglio: bisogna ragionare su un giardinetto di prodotti di private market, ricordandosi che non esiste solo il private equity, ma ci sono anche il private debt, il private real estate e le infrastrutture”.
Vale la pena ricordare che il Tesoro, a marzo, ha abbassato da 500mila a 100mila euro la soglia minima per i fondi alternativi riservati agli investitori professionali, rendendo i private market più accessibili. Il legislatore ha posto una condizione essenziale: che l’investimento in questi fondi illiquidi avvenga nell’ambito di un servizio di consulenza o di una gestione patrimoniale.
“L’inserimento dei mercati privati è coerente con il nostro approccio alla pianificazione degli investimenti, che si sviluppa su tre “sotto-portafogli”, liquidity, longevity e legacy, ciascuno con un obiettivo temporale”. Da una parte, il portafoglio liquidità mira a coprire le esigenze di spesa per i prossimi 1-3 anni, garantendo le necessarie riserve di sicurezza.
I private market per la Longevity
Il portafoglio longevità risponde a esigenze di più lungo termine, che si materializzeranno nel resto della vita: dal pensionamento alle spese per la salute, all’acquisto di un’eventuale seconda casa. Infine, il portafoglio legacy (lascito): qui si sceglie quanto capitale destinare agli eredi e come gestirlo. “I private market si prestano ad interpretare i bisogni delle strategie longevity e legacy. Ci aiutano ad abituare i clienti a ragionare su orizzonti temporali diversi”, che quindi richiedono approcci, strumenti e strategie differenti.
Investimenti sostenibili, l’offerta di Ubs
Intanto, sempre più spesso, anche gli strumenti di private market si tingono di verde. È vero che alcune aree dell’investimento sostenibile sono sotto pressione: perché i tempi del progressivo abbandono dei combustibili fossili si allungano, per effetto dell’emergenza energetica. E perché numerose aziende innovative che stanno investendo molto e non hanno ancora flussi di cassa importanti subiscono un peggioramento del conto economico a causa della risalita dei tassi.
“Ma ci sarà un effetto elastico, perché la transizione climatica resta una priorità assoluta. E oggi è possibile investire su aziende davvero orientate alla sostenibilità a un prezzo di ingresso molto inferiore a qualche tempo fa. Non dimentichiamo che l’Europa è la prima al mondo nella tecnologia legata alla sostenibilità”.
Come si è attrezzata Ubs su questo fronte? “Siamo stati la prima banca a rendere le gestioni sostenibili l’opzione di default dei clienti. Abbiamo strumenti interni di analisi per mitigare il rischio di greenwashing. E ora stiamo andando oltre: nel private equity collaboriamo con i migliori partner internazionali tra cui KKR e Blackstone per creare soluzioni di valore su temi di grande attualità, quale ad esempio l’impact investing”.