Una diminuzione dei volumi di compravendite in Italia ma un aumento dei prezzi medi degli immobili. Queste le previsioni di chiusura dell’anno 2022 per il mercato immobiliare residenziale italiano di Tecnocasa, che stima una contrazione delle transazioni a 730 mila, dalle oltre 748mila del 2021, ma un proseguimento della crescita dei prezzi, in un range compreso tra il 2 e il 4%.
“L’andamento del mercato immobiliare dei prossimi mesi è strettamente legato agli sviluppi economici e a come questi impatteranno sul settore creditizio e sull’atteggiamento delle banche con cui il desiderio di acquistare casa dovrà fare i conti – ha commentato durante la conferenza stampa Fabiana Megliola, responsabile ufficio studi del gruppo Tecnocasa, che si aspetta acquirenti più prudenti, soprattutto tra le fasce più giovani di età e tra quelle con disponibilità di spesa più bassa.
Le compravendite nel 2022
Prosegue il momento favorevole del mercato real estate italiano: nei primi sei mesi del 2022, le compravendite residenziali in Italia sono salite del 10,1%, superando quota 400mila.
I comuni capoluogo hanno registrato un tasso di crescita dei volumi leggermente superiore rispetto a quello dei comuni non capoluogo (+10,7% vs 9,8%), invertendo così un trend delineatosi lo scorso anno sulla spinta della ricerca di case più grandi, con spazi esterni e più accessibili.
“Il desiderio di acquistare casa ha continuato ad animare un mercato che, negli ultimi tempi, non ha conosciuto rallentamenti grazie all’importante sostegno del settore del credito. Inoltre, la forte inflazione ha suggerito il mattone come forma di difesa del capitale che è stato così riversato nella casa vacanza e nella casa da mettere a reddito”, ha spiegato Megliola, che poi ha proseguito dicendo che a una domanda di immobili in crescita si è contrapposta un’offerta non adeguata, in quantità e in qualità, in seguito anche alla carenza di materie prime e agli aumentati costi di queste ultime, e questo è uno dei fattori alla base della crescita dei prezzi.
I prezzi delle case in Italia
I prezzi delle case continuano a crescere in tutte le realtà territoriali. Secondo i dati di Tecnocasa, le grandi città mettono a segno un aumento dell’1,8%, così come era accaduto nel semestre precedente; si tratta dalla variazione più elevata dal secondo semestre del 2017, quando il mercato riemerse dalla lunga crisi che lo aveva interessato.
Tra le grandi città, ancora una volta spicca Milano con un aumento del 4%, seguita da Bari con +3,8%. Nuovamente in territorio positivo Genova con +0,9%, dopo la frenata del semestre precedente.
Nelle grandi città i valori delle case nelle zone periferiche crescono più che in quelle semicentrali e centrali.
Nell’hinterland delle metropoli le case continuano ad acquistare valore e chiudono la prima parte del 2022 con una crescita dell’1,5%.
Particolarmente brillante il trend dei prezzi in provincia di Verona grazie al traino delle località turistiche del lago di Garda che ormai, da diversi semestri, si stanno distinguendo per essere particolarmente attrattive.
I capoluoghi di provincia registrano un aumento dei prezzi dell’1,5%, risultato leggermente peggiorativo rispetto al precedente semestre, in particolare per l’andamento delle città del sud Italia. Non mancano capoluoghi di provincia con aumenti di prezzi superiori alla media e tra queste ricordiamo Ferrara (+8,5%), Reggio Emilia e Trieste (+6,8%).
Il mercato delle locazioni in Italia
Nel primo semestre 2022, c’è stato, a livello nazionale, un aumento della percentuale di acquisti per investimento (16,8%). “Si tratta di una quota in crescita rispetto agli ultimi due anni ma che ancora non raggiunge i livelli del 2019, prima dell’arrivo della pandemia, quando si arrivava quasi al 18%”, ha dichiarato Piero Terranova, analista ufficio studi del gruppo Tecnocasa – I tassi di investimento sono mediamente più alti nelle grandi città, con Napoli che guida la classifica con una forte presenza di investitori (34,9%). Anche a Milano si registra un ritorno degli investitori, che nel 2022 si attestano al 23,2% sul totale delle compravendite in città, percentuale comunque inferiore a quelle che si registravano nel 2019”.
Il mercato delle locazioni, dopo il brusco calo dei valori che si era verificato nel 2020 a causa della pandemia, ha recuperato immediatamente dopo la caduta delle restrizioni. Con il rientro degli studenti, dei lavoratori fuori sede e con il ritorno importante dei turisti che hanno ridato vigore al segmento degli affitti brevi, i canoni riprendono a crescere. Questi ultimi, nella prima parte del 2022, hanno registrato un aumento del 2,1% per i monolocali, del 2,4% per i bilocali e del 2,2% per i trilocali. Ancora una volta è Milano a mettere in luce variazioni più elevate rispetto alle altre città con +4,8% per i monolocali, +4,7% per i bilocali, +4,5% per i trilocali.
“Il mercato degli affitti consacra il ritorno degli studenti e dei lavoratori trasfertisti, che già nella
seconda parte del 2021 avevano dato segnali di ripresa.
In Italia nel primo semestre del 2022 il 25% degli affitti è stipulato da lavoratori trasfertisti, il 3,8% da studenti universitari e il 71,2% da persone che hanno scelto di vivere in locazione”, ha spiegato Terranova, che ha poi ricordato che gli studenti universitari si muovono sul mercato principalmente nella seconda parte di ogni anno; infatti, nel secondo semestre del 2021 componevano il 13,1% sul totale dei contratti stipulati.
Un po’ diversa la situazione di Milano “dove il 45,6% degli affitti riguarda lavoratori trasfertisti e il 13,6% studenti universitari, questi ultimi nella seconda parte del 2021 arrivavano al 35,6%”, ha concluso.