Fra le famiglie più ricche del mondo figura quella del defunto, ricchissimo banchiere brasiliano Joseph Safra. Una fortuna in cui molta parte hanno wealth management e private banking
Le banche J. Safra Sarasin in Svizzera e Banco Safra in Brasile gestiscono asset per 90 miliardi di dollari
Quello dei Safra è uno dei trasferimenti intergenerazionali di ricchezza più grandi di tutti i tempi. «E uno dei meglio strutturati, preparati per tempo»
Banche che controllano asset per decine di miliardi di dollari, grattacieli da cartolina. È solo parte della fortuna del defunto Joseph Safra, il banchiere più ricco del mondo. Alla sua morte, avvenuta a dicembre 2020, l’ingente patrimonio è passato alla sua consorte 68enne e ai loro quattro figli. I quali risultano adesso proprietari delle due banche J. Safra Sarasin in Svizzera e Banco Safra in Brasile, per un totale di asset 90 miliardi di dollari in asset. Senza contare la holding immobiliare di famiglia, proprietaria anche dell’emblematico grattacielo Gherkin di Londra e dell’altrettanto celebre 660 Madison Avenue di New York. Una ricchezza netta personale complessivamente stimata in 16,2 miliardi di dollari (Bloomberg Billionaires Index).
Quello dei Safra è uno dei trasferimenti intergenerazionali di ricchezza più grandi di tutti i tempi. «E uno dei meglio strutturati, preparati per tempo», commenta un
family officer a Bloomberg. Il defunto Joseph ha passato oltre dieci anni a istruire i suoi figli per il momento del passaggio generazionale. Dovranno essere in grado di guidare le banche attraverso un paesaggio finanziario in cambiamento, affrontando le sfide poste da nuove società attive nei loro tradizionali campi del lending e del wealth management, dicono gli osservatori. A ciò si aggiungono le frontiere dei pagamenti e dei servizi digitali più evoluti. «La sfida sarà riplasmare il business, dando uno stile moderno a una istituzione molto tradizionale», dice il professor Frederico Bastos, dell’università Brasiliana di Ibmec. La J. Safra Sarasin ha da poco terminato l’acquisizione delle attività di private banking della Bank of Montreal a
Hong Kong e
Singapore.
Banco Safra invece ha annunciato ad aprile l’acquisto in Brasile delle operations di private banking e asset management di Credit Agricole SA. Attività che fanno dire a Jacob Safra (uno dei figli di Joseph) nell’ultimo report annuale di essere «fiducioso che il gruppo abbia la dimensione e la forza necessarie per incontrare le esigenze della nostra clientela per le generazioni a venire. Ci aspettano altri 180 anni di resilienza e buone performance»
La fortuna dei Safra come banchieri affonda le sue radici in Siria, ad Aleppo, dove fu fondata la Safra Freres & Cie intorno al 1840 per finanziare i commerci via cammello nell’impero ottomano. Qui nacque Jacob Safra, che nel 1953 si stabilì in Brasile. Quivi fondò una compagnia che commerciava in metalli, macchinari e bestiame. Dopo qualche tempo, costituì una banca. Joseph era il minore dei suoi figli, studiava a Londra nel momento in cui la sua famiglia migrò in Sud America. Dopo la laurea vi si trasferì e incontrò colei che sarebbe divenuta sua moglie, Vicky, che lo sposò solo diciassettenne. Cinquant’anni dopo, la vedova vive in Svizzera una vita estremamente riservata, facendosi vedere in pubblico solo per le attività filantropiche della Vicky and Joseph Safra Foundation.
Le banche J. Safra Sarasin in Svizzera e Banco Safra in Brasile gestiscono asset per 90 miliardi di dollariQuello dei Safra è uno dei trasferimenti intergenerazionali di ricchezza più grandi di tutti i tempi. «E uno dei meglio strutturati, preparati per tempo»
Banche che controllano asset per dec…
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