Marchesini: “Gli interventi messi in campo finora dal governo non hanno investito il 70% delle pmi. Bisogna affrontare il problema con una strategia di medio-lungo periodo”
Secondo una recente analisi di Confcommercio, nel 1° trimestre dell’anno è atteso un rialzo dei costi dell’elettricità e del gas compreso tra il 38 e il 42%
Ad affrontare il tema del caro bollette anche l’Ufficio economico Confesercenti che, in occasione della diffusione dei dati Istat sul commercio al dettaglio, ha ricordato gli effetti (negativi) della recrudescenza del virus e dell’impennata dei beni energetici. Ricordiamo che, nei numeri dell’Istituto nazionale di statistica, si stima un calo congiunturale delle vendite del -0,4% in valore e del -0,6% in volume nel mese di novembre. Una contrazione che, secondo l’Ufficio economico Confesercenti, va monitorata “per rendersi conto se sia un dato occasionale o registri le prime conseguenze negative sia del riacutizzarsi della pandemia che del rialzo dell’inflazione (che peserebbero sui comportamenti di spesa dei consumatori)”. E mentre l’incertezza ricomincia a fare leva su famiglie e imprese, aggiunge, bisogna accelerare da un lato “con nuovi interventi a favore del taglia-bollette” e dall’altro con la campagna vaccinale, al fine di “scongiurare nuove limitazioni delle attività che avrebbero una ricaduta economica pesantissima sul 2022 in termini di perdita di pil, pensando comunque a sostegni per i settori che già avvertono l’impatto negativo”.
Una recente analisi di Confcommercio, come anticipato in apertura, ha inoltre stimato che nel 1° trimestre dell’anno è atteso intanto un rialzo dei costi dell’elettricità e del gas compreso tra il 38 e il 42%. Per un negozio, per esempio, che riporti una potenza impegnata pari a 35 chilowatt e un consumo annuo di 75mila chilowattora si parla di un aggravio sulla bolletta elettrica superiore ai 6mila euro su base annua su un totale di 19mila euro. Per un albergo con una potenza impegnata di 90 chilowattora e un consumo di 260mila chilowattora in 12 mesi, invece, si aggirerebbe intorno ai 20mila euro annui su un totale di 65mila euro.