Dalle aule della giustizia italiana si esce con una sentenza definitiva dopo sette anni e tre mesi, contro i due anni e quattro mesi della Germania
Spadafora: “Le lentezza della nostra macchina della giustizia civile pesa tantissimo in termini economici sul sistema produttivo e sulle imprese”
Tra le riforme del Piano nazionale di ripresa e resilienza anche quella della giustizia. Oltre alla pubblica amministrazione e alla semplificazione normativa
“Assieme al riordino del fisco, alla digitalizzazione del Paese, alla semplificazione dell’apparato amministrativo e allo snellimento della burocrazia, la riforma della giustizia civile deve diventare una priorità per il governo guidato da Mario Draghi: velocizzare i processi sarà essenziale per rendere la ripresa economica più rapida”, interviene Spadafora. “La lentezza della nostra macchina della giustizia civile pesa tantissimo in termini economici sul sistema produttivo e sulle imprese: penso all’argomento del recupero crediti, alle liti societarie, alle cause in ambito giuslavoristico. Si tratta di un ambito cruciale per la nostra economia”, spiega. Secondo il vicepresidente, occorre dunque una svolta e l’esecutivo dovrà, in questo senso, “spendere al meglio anche i soldi in arrivo col Recovery fund”, agendo “rapidamente per attrarre gli investimenti esteri spesso invocati senza tener conto delle reali ragioni che, finora, li hanno allontanati”.
Recovery fund, Franco: “Per l’Italia 191,5 miliardi”
A intervenire sul tema anche il ministro dell’Economia, Daniele Franco, in audizione dinanzi alle commissioni congiunte di bilancio, finanze e politiche di Camera e Senato nella giornata dell’8 marzo. “I piani finanziati con il Pnrr possono contribuire ad accrescere il potenziale di sviluppo del Paese e devono farlo muovendo lungo le direttrici strategiche indicate dalla Commissione che sono la digitalizzazione, la transizione ecologica e l’inclusione sociale”, spiega, ma “dobbiamo essere consapevoli che la predisposizione del piano e la sua realizzazione sono un’opera complessa”.
Gli obiettivi strategici e le riforme (anche della giustizia)
L’esecutivo, continua Franco, si sta impegnando nel rafforzamento del piano sugli obiettivi strategici e le riforme che lo accompagnano. Sul primo fronte, si parla in particolare della produzione di energia da fonti rinnovabili, l’abbattimento dell’inquinamento dell’aria e delle acque, la rete ferroviaria veloce, le reti di distribuzione dell’energia per i veicoli a propulsione elettrica, la produzione e distribuzione di idrogeno, la digitalizzazione, la banda larga e le reti di comunicazione.
Quanto alle riforme, invece, il focus è sulla pubblica amministrazione e sulla giustizia. Ma anche su una semplificazione normativa trasversale. “Non vorrei entrare nel merito di queste riforme, ma soltanto ricordare che nel delineare i diversi progetti di riforma occorre tenere a mente la tensione tra l’obiettivo di ridisegnare in modo organico la cornice regolamentare delle aree di intervento e i tempi assai serrati richiesti dalle scadenze del Pnrr. Bisogna essere molto pragmatici”, conclude il ministro.