Secondo le rilevazioni del Mise, la Germania è il principale paese destinatario delle esportazioni italiane
La prima ad aver posto un freno alle misure di lockdown è stata la Cina, che raccoglie il 2,7% del totale delle esportazioni del Belpaese
Occhio alla Svezia dove, secondo un’analisi di Goldman Sachs Global Investment Research, i casi confermati di contagio da covid-19 rappresentano lo 0,2% del totale della popolazione
Ma la prima ad aver posto un freno alle misure di lockdown è stata la Cina, dove la maggior parte delle imprese hanno riscaldato i motori a partire dall’8 aprile, anche se restano chiuse alcune aziende del settore dei servizi. Ricordiamo, però, che sebbene la Cina sia il primo paese al mondo per importazioni ed esportazioni, è nona tra le principali destinazioni delle esportazioni italiane, come rilevano le elaborazioni dell’osservatorio economico del Mise. Infatti, tra i mesi di gennaio e settembre 2019, il valore dell’export italiano verso la terra del Dragone ha toccato i 9.429 milioni di euro, rappresentando di fatto il 2,7% del totale delle esportazioni del Belpaese.
Potrebbero risultare favorite anche le imprese italiane con un business in Corea del Sud dove, nonostante un indice di severità delle misure di lockdown di 44 punti e casi confermati di covid-19 pari allo 0,2% della popolazione, “molte attività non essenziali sono aperte”, si legge nel report di Goldman Sachs, anche se le misure di distanziamento sociale sono state estese fino al sei maggio. In particolare, al mese di settembre 2019, la Corea del Sud si posizionava al 20° posto per destinazione delle esportazioni italiane.
Quanto alla Francia, che raccoglie il 10,5% del totale dei prodotti esportati dalle imprese italiane guadagnando così il secondo posto della classifica del Mise, per la ripartenza bisognerà attendere la prima metà del mese di maggio. “L’attuale piano prevede una riapertura molto graduale di fabbriche e negozi dopo l’11 maggio – spiegano gli analisti di Goldman Sachs – caffè, ristoranti, bar, cinema e teatri rimarranno chiusi per poi riaprire verso la fine del mese di maggio o l’inizio di giugno”.
Occhio anche al Messico, 29° paese per esportazioni di prodotti italiani, dove tutte le attività non essenziali sono sospese fino al 30 aprile. Segue la Spagna, 6° paese nella classifica del Mise, dove l’allentamento del lockdown dovrebbe iniziare il quattro maggio per alcuni piccoli negozi, mentre bar e ristoranti dovranno attendere l’11 maggio.
Per gli Stati Uniti, infine, dove i casi confermati al 27 aprile avevano raggiunto lo 0,3% della popolazione, la maggior parte degli Stati “hanno esteso le misure di blocco fino a maggio o non hanno ancora fissato una scadenza per la riapertura”, continuano gli analisti di Goldman Sachs. In alcuni Stati, però, tra cui Georgia, Colorado, Alaska e Oklahoma, le imprese hanno iniziato ad alzare le serrande: una buona notizia per le imprese italiane esportatrici verso i paesi a stelle e strisce, se si considera che gli Usa si posizionano al terzo posto nella classifica dei principali destinatari dei prodotti italiani, con un valore dell’export tra i mesi di gennaio e settembre 2019 pari a 33.174 milioni di euro.